Classika
Genius
7 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Durante la Prima Guerra Mondiale, le donne iniziano a impegnarsi attivamente nei movimenti femministi e pacifisti, cercando di fermare il conflitto e promuovendo l'educazione alla pace.
  • Il regime fascista limita i diritti delle donne enfatizzando il loro ruolo materno e riducendo la loro presenza nel settore pubblico e nell'istruzione superiore.
  • Nella Seconda Guerra Mondiale, le donne italiane assumono ruoli chiave nella Resistenza, fornendo rifugio e supporto logistico, contribuendo alla caduta del nazismo e fascismo.
  • Dopo la guerra, le donne lottano per mantenere l'emancipazione conquistata, con l'UDI che promuove i diritti femminili e l'accesso al voto che segna un cambiamento storico.
  • Il voto femminile diventa cruciale per la democrazia italiana, con i partiti DC e PCI che focalizzano le loro strategie su questo elettorato, portando a un nuovo ceto dirigente femminile.
In questo appunto si descrivono le donne nel corso della Seconda Guerra mondiale. La Seconda Guerra Mondiale coinvolge le donne ancor più della prima. Fra distruzioni della guerra aerea e drammi estremi delle persecuzioni naziste, matura un nuovo sentimento femminile di autosufficienza e autostima, legato alle supplenze esercitate e alle necessità cui ci si dimostra capaci di far fronte.

Indice

  1. Donne nella Prima Guerra Mondiale
  2. Donne nella Seconda Guerra Mondiale
  3. Il dopoguerra: come mantenere l’emancipazione conquistata?

Donne nella Prima Guerra Mondiale

Verso la seconda metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento iniziano a diffondersi forme di rivendicazione dei diritti delle donne.
Tra queste, il movimento femminista, i cui obiettivi principali sono uguaglianza di diritti tra uomo e donna e difesa della pace. La Prima Guerra Mondiale vede per la prima volta un impegno attivo di donne associate e militanti femministe su ogni fronte ideologico:
  • sul versante pacifista, le donne si organizzano nel rifiuto della guerra e nel vano tentativo di fermarla (Conferenza all'Aja nell'aprile 1915): azioni che favoriscono la nascita di organizzazioni internazionali indirizzate all'educazione alla pace e all'attenzione all'infanzia;
  • sul versante patriottico, pur non restando ferme sull'ideologia pacifista del movimento e facendosi assorbire dal nazionalismo, ricercano anche nel sostegno materiale e morale dato alla propria nazione una conferma della propria cittadinanza.
    Non tutte le donne si collocano infatti in contrasto con il regime fascista o con quello nazista.
Il regime fascista dal canto suo, a differenza dello Stato liberale, porta avanti e sostiene una "politica femminile" che raccoglie dal femminismo ottocentesco le esperienze già avviate di sostegno alla maternità in nome della politica demografica di potenza. le donne della Resistenza italianaPertanto, la legislazione fascista è costruita esplicitamente sulla disuguaglianza fra i sessi, sulla subordinazione della donna all'uomo. La donna è ancora fortemente limitata alla sua funzione procreativa: la guerra sta all'uomo come la maternità sta alla donna. L’idea di virilità dell’uomo è associata alla guerra ed è anche contro ciò che "muove" l'organizzazione delle donne. Questa filosofia si concretizzerà nell’esclusione delle donne dall'insegnamento nei licei che le relegherà solo negli istituti di scuole inferiori. Questo per proseguire la funzione materna, limitandone la presenza negli impieghi pubblici, riducendone i salari e così via.
Il ruolo delle donne tra guerre mondiali e lotta per i diritti articolo
Per ulteriori approfondimenti sulla Prima Guerra Mondiale vedi qui

Donne nella Seconda Guerra Mondiale

La storia ha sempre privilegiato gli uomini dando loro i più grandi meriti, senza tenere troppo in considerazione il ruolo che hanno avuto anche le donne. In Italia, solo verso la fine degli anni Settanta del Novecento si è diffusa finalmente una storia di genere che ha fornito nuove interpretazioni sulla lotta di liberazione e che ha permesso di saperne di più sul ruolo delle donne nella Seconda Guerra Mondiale. L’intera vicenda della guerra e della Resistenza sono state rilette "attraverso un diverso approccio, una diversa prospettiva, quella della storia delle donne, per rileggere processi, scansioni, questioni che hanno segnato i momenti fondativi e il successivo svolgersi dell'Italia repubblicana". Le donne nella Seconda Guerra Mondiale incarnano due diversi profili, ora coesistenti ora alternativi:
  • la dilatazione del sentimento materno oltre i confini familiari, riscontrabile negli episodi di cura corale nei confronti dei soldati sbandati, dei prigionieri fuggiti e poi via via degli ebrei, dei renitenti alla leva, dei ricercati, dei bambini;
  • una volontà forte di protagonismo personale, di cittadinanza, da vivere accanto e analogamente a quella maschile, che esaltasse il proprio essere individui liberi, responsabili, autodeterminati.
Moltissime sono state quelle che, senza necessariamente ricorrere alle armi, hanno contribuito in modo determinante all’indebolimento prima e alla caduta poi del nazismo e del fascismo.
Furono soprattutto le donne, ad esempio, a dare un rifugio alle persone che fuggivano e questo era sicuramente uno degli esempi di resistenza civile. Ragazze di 16, 17 o 18 anni inoltre compivano azioni per garantire i collegamenti tra le varie collocazioni partigiane. Il loro ruolo in questi casi era fondamentale perché si credeva che destassero meno sospetti e fossero meno soggette alle perquisizioni.
Per ulteriori approfondimenti sul tema della Resistenza vedi qui

Il dopoguerra: come mantenere l’emancipazione conquistata?

Alla fine l’ideale di donna “angelo del focolare” proposto dal fascismo viene superato. Ma quale ruolo ricoprono queste donne alla fine della loro esperienza durante la Resistenza e la guerra? Dei sentimenti d’affetto nati tra i compagni di una stessa compagnia partigiana non si sente più parlare, si tende a sminuirli. Si doveva tornare alla vita di sempre e fare della Resistenza solo una parentesi. Ma non per tutti era giusto così. Il segretario del partito comunista, Palmiro Togliatti, ritiene che debba aver luogo una vera e propria formazione di donne, e che il loro ruolo dovesse in qualche modo essere riconosciuto. Seguono alcuni momenti importanti finalizzati al riconoscimento dei diritti delle donne. Nel 1945 a Firenze si tiene ad esempio la prima riunione dell'UDI, associazione che si impegna per l'emancipazione della donna. Con l'ammissione delle donne al voto poi la rinascita della democrazia diviene un fatto anche delle donne. Si tratta di un evento rivoluzionario, che rovescia una tradizione millenaria, profondamente interiorizzata. E le donne vivono come un’opportunità esaltante il momento primo voto: qualcuna la definisce “nuova nascita”.
Il ruolo determinante che ebbe il voto femminile e che ebbe come esito l’affermarsi della democrazia è stato spesso denunciato come segno di una certa arretratezza. Ma non è proprio così. L'impegno militante delle donne di tutte le parti politiche, per molte speso proprio per far andare a votare, ha avuto una funzione decisiva nel radicare a livello popolare il valore democratico del voto.
A voler concludere, che le donne abbiano contato è del resto confermato dal fatto che a svolgere un ruolo maggioritario nella storia repubblicana saranno la DC e il PCI, cioè quei partiti che hanno:
  • espresso strategie e attenzione rivolte al voto femminile;
  • favorito organizzazioni proprie delle donne;
  • portato alla Costituente un nuovo ceto dirigente femminile.
Per ulteriori approfondimenti sulla storia repubblicana in Italia vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo delle donne durante la Seconda Guerra Mondiale?
  2. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le donne hanno incarnato due profili: un sentimento materno esteso oltre i confini familiari e una forte volontà di protagonismo personale e cittadinanza, contribuendo in modo determinante alla Resistenza e alla caduta del nazismo e del fascismo.

  3. Come si è evoluto il ruolo delle donne dopo la Seconda Guerra Mondiale?
  4. Dopo la guerra, l'ideale di donna proposto dal fascismo è stato superato. Le donne hanno ottenuto il diritto di voto e hanno partecipato attivamente alla rinascita della democrazia, con eventi come la prima riunione dell'UDI nel 1945, che ha segnato un passo importante verso l'emancipazione femminile.

  5. Quali erano le principali rivendicazioni delle donne durante la Prima Guerra Mondiale?
  6. Durante la Prima Guerra Mondiale, le donne rivendicavano l'uguaglianza di diritti tra uomo e donna e la difesa della pace, organizzandosi sia sul versante pacifista che patriottico, nonostante le limitazioni imposte dal regime fascista.

  7. In che modo le donne hanno contribuito alla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale?
  8. Le donne hanno contribuito alla Resistenza offrendo rifugio ai fuggitivi e garantendo collegamenti tra le collocazioni partigiane, spesso destando meno sospetti e subendo meno perquisizioni rispetto agli uomini.

  9. Qual è stato l'impatto del voto femminile nel dopoguerra?
  10. Il voto femminile ha avuto un impatto rivoluzionario, contribuendo all'affermazione della democrazia e radicando il valore democratico del voto a livello popolare, con un ruolo decisivo delle donne nell'impegno militante per far andare a votare.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Classika di Mauro_105

URGENTE (321112)

Classika di Lud_

domandina

Classika di Samantha Petrosino