Larry Berry
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Concetti Chiave

  • Il Futurismo è un movimento artistico e culturale nato in Italia all'inizio del XX secolo, che esaltava la modernità e le innovazioni tecnologiche, rompendo con il passato.
  • Marinetti, figura centrale del Futurismo, pubblicò il Manifesto Futurista nel 1909, promuovendo un'arte dinamica e aggressiva che influenzò la cultura popolare e artistica.
  • Il Futurismo adottò nuove forme e soggetti, come macchine e città moderne, sostituendo le tecniche tradizionali con esperimenti cromatici e stilistici innovativi.
  • Il movimento ebbe un impatto significativo in Russia, dove contribuì alla nascita di avanguardie come il costruttivismo e il suprematismo, nonostante le resistenze locali.
  • In Francia, nonostante la mancanza di un movimento futurista coeso, influenzò artisti come Apollinaire e Valentine de Saint Point, che adottarono alcuni principi futuristi.

In questo appunto di storia dell'arte viene descritto il futurismo in ambito artistico. Il futurismo è una delle Avanguardie storiche in ambito sia letterario che artistico. Vengono anche descritte le origini del futurismo e anche la figura di Filippo Tommaso Marinetti. Si descrive anche l'influenza del futurismo sull'arte europea con le posizioni di Russia e Francia.

“Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.”

Indice

  1. Origini e sviluppo del futurismo
  2. Manifesto futurista e Marinetti
  3. Dinamismo e innovazione artistica
  4. Evoluzione e declino del futurismo
  5. Influenza internazionale del futurismo

Origini e sviluppo del futurismo

Con il termine Futurismo si fa riferimento al movimento culturale ed artistico che interessò principalmente l’Italia nella prima metà del Novecento, spaziando tra i vari ambiti dell’arte ed influenzando anche la mentalità del periodo, incentrata proprio sull’esaltazione dell’epoca moderna e delle innovazioni tecnologiche.

Trovare una definizione unitaria di Futurismo è un’impresa ardua, poiché svariate sono le trame che gli artisti futuristi legarono alla società in continuo cambiamento e nemmeno il movimento stesso rimase unitario nelle varie fasi che caratterizzarono il suo sviluppo.

descrizione del futurismo in arte

Possiamo di certo inserire il Futurismo all’interno di un quadro generale a livello storico-sociale, artistico e culturale piuttosto ampio e ne riconosciamo una continuità, nonostante le diverse fasi, che ne ha tracciato la linea evolutiva che lo ha caratterizzato per un arco di tempo di circa trent’anni, basata sull’esaltazione della modernità e sulla rottura con il passato.

L’impulso dato a questa corrente deve essere ricondotto ai grandi traumi e alle angosce esistenziali tipiche del XX secolo, con fattori determinanti quali l’avvicinarsi della Prima Guerra Mondiale, le grandi trasformazioni tecnologiche e le scoperte scientifiche che stimolarono cambiamenti politici radicali.

Le porte del Novecento si erano spalancate all’umanità con un nuovo vento che spingeva l’uomo sull’orlo di un abisso, verso una sconvolgente nuova realtà. Mentre prendeva piede la sorprendente teoria della relatività di Albert Einstein e si affermava la psicoanalisi di Sigmund Freud, ovvero mentre il mondo si preparava ad abbandonare ogni certezza, il benessere generato dalla fiorente Belle Époque aveva indotto gli uomini a migliorare continuamente, a stimolare la produzione e l’innovazione.

Il nuovo secolo si definiva, già agli albori, come un’epoca industriale e piena di trasformazioni, che si presentava in rottura con l’antichità che causava il degrado del Paese. Per la prima volta si iniziò a volgere lo sguardo in avanti, appoggiati dall’influsso dell’epoca positivista e dalla fiducia nel progresso. Nel mondo dell’arte emerse la volontà di troncare ogni rapporto con il passato, ormai avvertito come antico e non più decisivo per le sorti della società moderna. Gli artisti, che si riconosceranno parte del movimento futurista, dichiararono di volere addirittura dare alle fiamme biblioteche e musei, concentrandosi sul frenetico presente, cancellando l’angoscia del passato con il sogno di un domani migliore.

Manifesto futurista e Marinetti

A livello storico possiamo, dunque, datare la nascita del futurismo al 1909, anno in cui fu pubblicato il Manifesto Futurista, redatto dall’intellettuale Filippo Tommaso Marinetti, massimo teorico di questo movimento, che ne espose al grande pubblico i principi basilari. Si trattava di un contrasto aperto con la tradizione, tant’è vero che fu coniata l’espressione dispregiativa passatismo per identificare tutto ciò che era relegato al passato e poco di aiuto alla contemporaneità. Marinetti inaugurava una nuova stagione artistica, avvicinando l’arte anche alla politica e agli ideali anarchici. Il contesto politico del primo futurismo fu caratterizzato da un dualismo fra i sostenitori dello Stato liberale (sotto la guida di Giovanni Giolitti) e dalla forte opposizione, aizzata dalla crescente crisi, dall’arretratezza del Meridione e dalla degenerazione dei rapporti internazionali, cause strutturali dell’imminente conflitto mondiale. La prima reazione della critica fu quella dello scandalo, della confusione, ma Marinetti non demorse e fece sì che che il suo movimento si diffondesse anche tra i ceti più bassi della popolazione. Giocarono un ruolo decisivo le sue Serate futuriste, ovvero quegli spettacoli provocatori ed irriverenti in cui i primi futuristi mostrarono al pubblico le proprie opere, spesso essendo oltraggiati o bersagliati da ortaggi. Benché in maniera negativa, il nucleo originale del futurismo si impose nella cultura popolare e poco tempo dopo incontrò il favore di molti artisti, a partire da Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla e Gino Severini, i quali aderirono al nuovo “progetto” di Marinetti già a partire dal 1910.

“La nostra brama di verità non può più essere appagata dalla Forma né dal colore tradizionali!

Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. […] Le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percor-rono. Tutto in arte è convenzione e le verità di ieri sono oggi, per noi, pure menzogne.”

Dinamismo e innovazione artistica

Il manifesto dichiarava con chiarezza e toni accesi che il nascente movimento intendesse esaltare il dinamismo, la velocità e la forza di una nuova era. Anche le forme classiche lasciarono il posto a soggetti più quotidiani ed estrapolati dal comune modo di pensare: si passava da macchine in corsa a veri e propri disegni di città del nuovo millennio, con un occhio di riguardo alle recenti innovazioni. I colori tradizionali lasciano il posto a nuovi esperimenti cromatici e stilistici; l’armonia delle precedenti opere – anche impressioniste – viene soppiantata dalla velocità, dal movimento, divenute le nuove bellezze. Le automobili e i macchinari divennero il simbolo del futurismo e soggetti ricorrenti, mentre la rappresentazione di aereoplani conobbe l’ascesa della aeropittura, ovvero la riproduzione di paesaggi come visti dall’alto. Dunque non solo gli artisti futuristi operarono facendo muovere in libertà le parole su un semplice foglio di carta, ma Marinetti fu il primo in questo campo definendo le sue opere Tavole parolibere, poiché riproducevano vocaboli, suoni ed eventi in un piccolo spazio sufficiente a mostrare il grande potenziale dell’epoca industriale di primo Novecento.

“Per noi un quadro è la vita stessa intuita nelle sue trasformazioni all’interno dell’oggetto, non al di fuori. Per rappresentare l’oggetto nella sua dinamicità occorre tradurlo secondo le linee-forza che lo caratterizzano.”

Questa è l’ideologia che ha accompagnato l’artista a realizzare il suo capolavoro Forme uniche nella continuità nello spazio (1913), opera chiave che riassume anni di esperimenti futuristi.

A dare man forte a queste idee contribuirono certamente l’introduzione della catena di montaggio, che abbatteva i tempi di produzione e l’ingresso nella vita quotidiana di automobili, strade, luci artificiali e nuovi miti da perseguire, da quello delle vacanze a quello del lavoro come parte integrante dell’umanità.

Il dinamismo espresso dal futurismo può quindi essere ritrovato nella velocità di produzione, nonché nei nuovi spazi che potevano essere percorsi e dei tempi ridotti che consentivano di “avvicinare” per la prima volta interi continenti in pochi istanti, mediante telegrafo o telefono. L’Italia manteneva una posizione di spicco all’interno dei movimenti d’avanguardia e, ancora una volta, si fece portavoce di una nuova corrente artistica che coinvolse tutti gli ambiti e che attraesse la Francia e la Russia.

Evoluzione e declino del futurismo

È importante denotare la fase di sviluppo del movimento stesso. Alla morte di Boccioni, venuto a mancare nel 1916, il futurismo perse un punto di riferimento e alcuni suoi compagni, come ad esempio Carrà e Severini, che orientarono i propri orizzonti verso il Cubismo, proiettando i contorni del futurismo originale verso una nuova fase.

Il cosiddetto “secondo Futurismo” fu a sua volta disomogeneo e si preferisce suddividerlo in due fasi:

  1. 1918-1928: fu caratterizzata da un forte legame con la cultura post-cubista e costruttivista ed avviò la pittura e la scultura futuriste verso l’arte cubista.
  2. 1929-1938: fu molto più legata alle idee del surrealismo, il quale decretò il rapido declino del Futurismo con un'ultima parentesi (il terzo futurismo del 1939-1940) prima della definitiva uscita di scena.

In conclusione, possiamo aggiungere che il futurismo fu un movimento aperto, una pagina bianca che spesso si riempiva di cancellature e perciò diverse sfaccettature. A tal proposito, diventa chiaro il motivo per cui Marinetti e i suoi “colleghi” furono guerrafondai e fanatici, contrariamente al resto delle avanguardie, ma sensibili alle opposizioni anarchiche, mentre gli esponenti futuristi degli anni Venti attraversarono una stagione di stretti rapporti con il regime fascista. Mussolini, infatti, seppe sfruttare il movimento a suo vantaggio, plasmando la sua Italia in una potenza industriale con un’incredibile propaganda.

il futurismo in arte

Influenza internazionale del futurismo

Anche all’estero risultò incisiva l’influenza del futurismo. Il Manifesto futurista di Marinetti era stato pubblicato a San Pietroburgo appena un mese dopo l'uscita su Le Figaro. Già tra il 1911 e il 1912 Natal'ja Gončarova e Michail Fedorovič Larionov, definito il "padre del futurismo russo", furono i concreti iniziatori del movimento futurista in Russia.

Nel gennaio 1914 Marinetti stesso si recò a Mosca. Dal movimento d'avanguardia futurista nacquero (dopo la Rivoluzione d’Ottobre nel 1917) avanguardie artistiche quali il costruttivismo e il suprematismo, nonché il raggismo. L'attenzione che i giornali e il pubblico dedicarono a Marinetti fu enorme, ma non ci fu la stessa attenzione da parte dei futuristi russi, alcuni dei quali tentarono anche di ostacolare la visita di Marinetti.

In Russia il movimento non fu caratterizzato da un'utopica idea di pace e libertà, sia individuale (dell'artista), sia collettiva (del mondo), che si sarebbe concluso con l'adesione di una parte del gruppo al bolscevismo (“comunismo”).

In Francia il futurismo non si sviluppò mai come movimento, poiché Parigi era attraversata da una miriade di artisti di movimenti diversi, per cui era difficile risentire di un’unica influenza. Ad ogni modo, ebbe almeno due nomi degni di nota: Guillaume Apollinaire e Valentine de Saint Point.

Apollinaire scrisse il manifesto L'antitradition futuriste (pubblicato su Lacerba solo il 25 settembre 1913 dopo le correzioni di Marinetti) e si dedicò alle Tavole Parolibere.

Valentine de Saint Point nel 1912 scrisse, invece, il Manifesto della donna futurista con il sottotitolo “Risposta a F. T. Marinetti”, in un volantino pubblicato simultaneamente a Parigi e a Milano.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini del Futurismo e chi è stato il suo principale teorico?
  2. Il Futurismo è nato nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto Futurista da parte di Filippo Tommaso Marinetti, che è stato il principale teorico del movimento. Marinetti ha esposto i principi del Futurismo, che si opponeva alla tradizione e promuoveva l'innovazione e la modernità.

  3. Come ha influenzato il Futurismo l'arte europea, in particolare in Russia?
  4. In Russia, il Futurismo ha influenzato la nascita di avanguardie artistiche come il costruttivismo e il suprematismo. Nonostante l'interesse del pubblico e dei giornali, i futuristi russi non hanno accolto Marinetti con lo stesso entusiasmo, e il movimento si è evoluto in un contesto diverso, legato al bolscevismo.

  5. Qual è stato l'impatto del Futurismo in Francia?
  6. In Francia, il Futurismo non si è sviluppato come movimento autonomo a causa della presenza di molti altri movimenti artistici. Tuttavia, ha influenzato artisti come Guillaume Apollinaire e Valentine de Saint Point, che hanno contribuito con manifesti e opere legate al Futurismo.

  7. Quali sono stati i temi principali del Manifesto Futurista di Marinetti?
  8. Il Manifesto Futurista di Marinetti esaltava il dinamismo, la velocità e la forza della nuova era industriale, promuovendo una rottura con il passato e l'adozione di nuove forme artistiche che riflettessero la modernità e le innovazioni tecnologiche.

  9. Come si è evoluto il Futurismo dopo la morte di Umberto Boccioni?
  10. Dopo la morte di Boccioni nel 1916, il Futurismo ha perso un punto di riferimento e si è evoluto in due fasi: la prima (1918-1928) legata al post-cubismo e costruttivismo, e la seconda (1929-1938) influenzata dal surrealismo, che ha portato al declino del movimento.

Domande e risposte