Concetti Chiave
- Il Surrealismo nasce dopo l'implosione del Dadaismo, combinando caos e spontaneità con un obiettivo costruttivo e di cambiamento sociale.
- André Breton, influenzato dalle teorie di Freud, diventa il teorico del Surrealismo, pubblicando il Manifesto del Surrealismo nel 1924.
- Salvador Dalì, noto per il suo metodo paranoico-critico, integra sogni e allucinazioni nelle sue opere, sviluppando una carriera artistica intensa.
- Joan Mirò, inizialmente influenzato dal realismo, si avvicina al Surrealismo e sperimenta un'arte ispirata dall'inconscio, utilizzando simboli e colori primari.
- René Magritte, maggiore surrealista belga, crea opere che provocano smarrimento, estraniando oggetti quotidiani e sfidando il percepito attraverso l'inconscio collettivo.

Indice
La nascita del Surrealismo
Il Surrealismo nasce dalle ceneri del Dadaismo e della Metafisica, movimento culturale e corrente artistica rispettivamente.
Il primo, fondato dal poeta Tristan Tzara, mira a ribellarsi di fronte a qualsiasi forma d'arte già esistente, puntando sul caos, la spontaneità e l'imprevisto. La seconda, invece, diffonde i principi del Dadaismo con rappresentazioni che vanno al di là della realtà sensibile. In particolare, il movimento surrealista nasce dopo l'implosione del Dadaismo.
I surrealisti, a differenza dei dadaisti, volevano costruire la società ed erano positivi; si affiancheranno poi al partito comunista che voleva cambiare la società a favore del popolo.
Per ulteriori approfondimenti sul Surrealismo vedi qui
André Breton: il teorico del Surrealismo
Breton, studente di medicina anti-militarista, per non partecipare alla guerra si fa mettere come supporto negli ospedali psichiatrici come quello di Nantes a Parigi, dove viene a conoscenza dei metodi e delle teorie di Freud, che avranno poi larga diffusione grazie alla pubblicazione del libro “L’interpretazione dei sogni” nel ‘900.
Breton intuisce che i sogni sono sotto forma di immagini e che quindi la pittura è il modo migliore per rappresentarli. Comincia così a teorizzare il "surrealismo", termine che Breton dichiara essere suo, quando in realtà era già stato usato da Apollinaire in una sua opera teatrale (Dramma surrealista) e lo fa scrivendo nel 1924 il Manifesto del Surrealismo; il testo che segna la nascita del movimento surrealista.
Breton si affianca al partito comunista per un breve periodo della sua vita, così come Magritte.
Per ulteriori approfondimenti su André Breton vedi qui
Salvador Dalì: il genio del Surrealismo
Nasce l’11 maggio 1904 a Figueres, in Catalogna.
A sei anni fa il primo quadro e il padre riconosce il suo talento, per questo va a Madrid in Accademia. Qui incontra il poeta Garcia Lorca, con cui ha una relazione, e il regista Bunuel, con cui scrive diverse sceneggiature di film surrealisti.
A 28 anni comincia a sperimentare e ad apprendere dai movimenti del periodo (Futurismo e Cubismo), ma solo con la conoscenza del Surrealismo capisce veramente qual è la sua strada.
Dalì inventa il metodo paranoico-critico, nel quale, oltre ai sogni, esprime le allucinazioni e le immagini violente o strane idee che gli vengono a mente fredda.
Nel ’29 incontra il poeta Paul Eluard con la moglie Gala e si innamora perdutamente della donna. Da quel momento avrà inizio la loro relazione amorosa, si sposeranno e staranno insieme per tutta la vita. Gala diventerà inoltre una delle sue modelle preferite e sarà spesso rappresentata.
Nel ’36, durante la Guerra Civile Spagnola, viaggia con la moglie in Italia, Francia e Stati Uniti.
In età avanzata si avvicina alla pop-art e all’espressionismo astratto. Questo fino all’82, anno in cui muore Gala. Lui non toccherà più il pennello per un anno.
Nell’84 c’è un grave incendio in cui brucia la casa e lui rimane gravemente ustionato e morirà cinque anni dopo.
Per ulteriori approfondimenti su Salvador Dalì vedi qui
Joan Mirò: il surrealista che trasforma la realtà in un sogno
Nasce nel 1893 in Spagna. Dopo un’infanzia felice si avvicina all’arte ma i genitori sono contrari alla sua carriera artistica perché a scuola andava male e lo costringono a lavorare in un’azienda come contabile. lui sta malissimo e si ammala di una grave depressione nervosa, a cui segue una febbre tiroidea che costringerà i genitori a portarlo per la convalescenza sulle colline catalane fino alla sua guarigione.
Dopo questo fatto i suoi genitori accettano che si dedichi all’arte a Barcellona, dove frequenta ambienti letterari e artistici, anche se economicamente lo sosterranno poco.
Nel ’19 lascia Barcellona e va a Parigi. Qui va a trovare Picasso, il quale gli compra un autoritratto per aiutarlo. Mirò infatti è senza soldi e ha una vita molto difficile, anche perché non riesce a vendere. La leggenda vuole che mangiasse una volta a settimana.
Si avvicina al Surrealismo, anche se agli inizi ha un’influenza di tipo realista. Nelle sue opere ci sono infatti tanti elementi simbolici. Con l’avvicinarsi al Surrealismo si lascia andare a un’arte ispirata dall’inconscio, fino ad arrivare a una sorta di geroglifici con figure disegnate esclusivamente con colori primari e con linee nere che disegna nello spazio per esprimere sensazioni primitive: paura, gioia, pianto, riso e felicità.
Durante la Guerra Civile Spagnola rimane sconvolto e dipinge quadri che risentono degli orrori della guerra. Successivamente arriva negli Stati Uniti dove ha un grande successo, realizza una serie di murales e sperimenta anche dei quadri con il collage utilizzando elementi quotidiani che trova in giro. Morirà novantenne nel 1983.
Per ulteriori approfondimenti su Joan Mirò vedi qui
René Magritte: il maggiore surrealista belga
Nasce nel 1898 in Belgio e muore nel 1967. A 14 anni un evento lo segna in modo definitivo: la madre si butta nel fiume Sambre e pare sia stata trovata in camicia da notte, con il volto coperto dal pigiama. In molti suoi quadri le persone sono infatti rappresentate con il volto coperto e alcuni critici dicono che sia per il suicidio della madre.
Studia a Bruxelles in accademia, anche se è contro l’insegnamento accademico e l’astrattismo.
Con Breton non scorre buon sangue nell'ambito del surrealismo; i due si avvicineranno quando Magritte si accosterà al partito comunista, dal quale si allontanerà quando il partito gli dirà di cambiare il modo di dipingere.
È contro la psicanalisi (la sua opera fa riferimento all’inconscio collettivo) e si distanzia da Freud.
A lui interessa infatti scoprire il mistero delle cose:
- - Prende oggetti di uso quotidiano, li estranea dal contesto e li defunzionalizza.
- - Attua la transustanziazione agli oggetti;
- - Usa la parola che a volte diventa immagine.
Guardando un suo dipinto si ha una sensazione di smarrimento e shock: vuole lanciare un messaggio all’inconscio collettivo.
Per ulteriori approfondimenti su René Magritte vedi qui
Domande da interrogazione
- Come è nato il movimento surrealista?
- Qual è stato il contributo di André Breton al Surrealismo?
- In che modo Salvador Dalì ha influenzato il Surrealismo?
- Qual è stato il percorso artistico di Joan Mirò nel contesto del Surrealismo?
- Quali sono le caratteristiche distintive delle opere di René Magritte?
Il Surrealismo è nato dalle ceneri del Dadaismo e della Metafisica, con l'intento di costruire una società positiva e si è affiancato al partito comunista per cambiare la società a favore del popolo.
André Breton è stato il teorico del Surrealismo, influenzato dalle teorie di Freud, e ha scritto il Manifesto del Surrealismo nel 1924, segnando la nascita del movimento.
Salvador Dalì ha contribuito al Surrealismo con il suo metodo paranoico-critico, esprimendo sogni, allucinazioni e idee strane, e ha avuto una carriera influente anche nella pop-art e nell'espressionismo astratto.
Joan Mirò ha trasformato la realtà in un sogno attraverso un'arte ispirata dall'inconscio, utilizzando simboli e colori primari, e ha avuto successo negli Stati Uniti con murales e collage.
René Magritte ha utilizzato oggetti quotidiani estraniati dal contesto, defunzionalizzati, e ha creato opere che suscitano smarrimento e shock, lanciando messaggi all'inconscio collettivo.