Concetti Chiave
- Il Futurismo è un movimento d'avanguardia italiano fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti, caratterizzato da una forte polemica contro la cultura tradizionale.
- Nel "Manifesto del futurismo", Marinetti esalta il pericolo, l'energia, la velocità e il coraggio, opponendosi alla staticità e alla tradizione letteraria passata.
- I futuristi celebrano la guerra e il militarismo come purificatori del mondo e criticano il femminismo e il moralismo, proponendo un nuovo individualismo.
- La poetica futurista unisce linguaggi artistici diversi, respingendo la sintassi tradizionale e promuovendo "parole in libertà" e una scrittura alogica e analogica.
- Marinetti, cosmopolita e promotore del Futurismo, ha sostenuto il fascismo e pubblicato opere che riflettono la sua ideologia attivista e dinamica.

Indice
Il Manifesto del futurismo
Il Futurismo fu un movimento d’avanguardia italiano e venne fondato nel 1909 a Parigi da Filippo Tommaso Marinetti. Ad animare il movimento fu una grande vis polemica nei confronti della situazione letteraria presente. Per questo i futuristi sentirono l’esigenza di dettare delle linee guida per la cultura futura. Lo fecero tramite un “Manifesto”, una dichiarazione di intenti e obiettivi, che rappresenta l’aspetto più originale del movimento. Nel “Manifesto del futurismo” di Filippo Tommaso Marinetti pubblicato sul quotidiano parigino “Le Figaro” il 1909, egli formula in undici punti il suo programma di rivolta contro la cultura del passato e contro tutti gli istituti del sapere tradizione, un azzeramento su cui elevare una vita nuova. Così scrisse:
- Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
- Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
- La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
- Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa, col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
- Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
- Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.
- Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per indurle a prostrarsi davanti all'uomo.
- Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.
- Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
- Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie di ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria.
- Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa; canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, le locomotive dall'ampio petto che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.
Dinamismo e velocità: l’avanguardia del Futurismo
La poetica futurista propone una fusione tra diversi linguaggi artistico-espressivi che non sono più separati. I valori su cui si basano i futuristi sono la velocità, il dinamismo e l’attivismo, tratti distintivi della moderna realtà industriale, che ha il suo emblema nella macchina. Essi rifiutano il parlamentarismo, il socialismo e il femminismo nel nome dell’individualismo, del culto della violenza in cui è possibile intravedere il mito del “superuomo”. Da qui l’adesione all’ideologia nazionalistica e la celebrazione della guerra come “sola igiene del mondo”. I futuristi disprezzano i comuni atteggiamenti spirituali e sentimenti verso la donna e l’amore (vedi “Manifesto contro l’amore e il parlamentarismo”). E la polemica di sposta verso la sensibilità romantica e decadente, espressione di una civiltà ormai superata.
Sul piano letterario, come risulta dal “Manifesto tecnico della letteratura futurista” di Marinetti del 1912, essi si propongono di colpire le strutture stesse della comunicazione ideologica del linguaggio. Essi respingono ogni forma di casualità e consequenzialità sostituendo all’impianto logico del pensiero una forma sintetica e abbreviata, analogica. Dunque non quella dei simbolisti francesi, ma quella che accosta campi e realtà differenti e lontanissime tra loro, spesso attraverso l’uso della sinestesia e dell’onomatopea. Il loro scopo è distruggere la sintassi che riflette l’ordine consequenziale di un pensiero concatenato. E lo fanno dicendo no alla punteggiatura, con lo scopo di suggerire il fluire ininterrotto delle sensazioni. Alla sintassi si sostituisce la teoria delle parole in libertà.
Per ulteriori approfondimenti sul Manifesto tecnico della letteratura futurista vedi qui
Indifferenza di Marinetti: commento e biografia dell’autore
Filippo Tommaso Marinetti nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1879, studia a Parigi laureandosi poi in Giurisprudenza all’Università di Genova. Di formazione cosmopolita, è attivo a Parigi e pubblica, come abbiamo visto, sul giornale “Le Figaro” il “Manifesto del futurismo” e successivamente il “Manifesto tecnico della letteratura futurista”, dove definisce il procedimento della scrittura letteraria essenzialmente alogica e analogica. L’ideologia dell’attivismo, dinamismo, del tipo individualistico e antidemocratico lo ispirano sicuramente come si vede nella proclamazione della guerra come sola igiene del mondo. Esalta l’impresa libica (Battaglia di Tripoli 1912) e appoggia la fazione interventista nella Prima Guerra Mondiale. Fu favorevole al fascismo e divenne intellettuale del Regime. Nel 1929 fu nominato accademico d’Italia. Nel 1914 pubblica a Milano un poemetto di 228 pagine, intitolato “Zang tumb tuuum”, un vero e proprio libro d’artista nel quale appare il componimento “Indifferenza”. Nel componimento le parole sono presentate secondo lo stile dell’intero componimento: con caratteri tipografici di varie dimensioni, parole in maiuscolo e minuscolo, in grassetto e in corsivo in modo da rievocare la guerra e le immagini ad essa legata. Il componimento indifferenza si sviluppa alternando orizzontalità e verticalità, ne riportiamo il testo: “INDIFFERENZA / DI 2 ROTONDITÁ SOSPESE / SOLE + PALLONE / frenati / fiamme giganti / colonne di fumo / spirali di scintille / villaggi turchi incendiati / grande T / rrrrrronzzzzante di un monoplano bulgaro + neve di manifesti”.
Per ulteriori approfondimenti su Filippo Tommaso Marinetti vedi qui
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche del Futurismo secondo il Manifesto di Marinetti?
- Come si esprime la poetica futurista nel contesto letterario?
- Qual è l'atteggiamento del Futurismo verso le istituzioni tradizionali e la cultura passata?
- Chi era Filippo Tommaso Marinetti e quale fu il suo ruolo nel Futurismo?
- In che modo il Futurismo si relaziona con la guerra e il nazionalismo?
Il Futurismo esalta il dinamismo, la velocità e l'attivismo, rifiutando la cultura del passato e promuovendo una nuova estetica basata sulla bellezza della velocità e della guerra come "sola igiene del mondo".
La poetica futurista si esprime attraverso una fusione di linguaggi artistici, rifiutando la sintassi tradizionale e promuovendo le "parole in libertà", con l'uso di sinestesia e onomatopea per suggerire un flusso ininterrotto di sensazioni.
Il Futurismo si oppone alle istituzioni tradizionali come musei e biblioteche, e disprezza il moralismo e il femminismo, promuovendo un azzeramento della cultura passata per costruire una nuova vita.
Filippo Tommaso Marinetti, nato ad Alessandria d'Egitto, fu il fondatore del Futurismo e autore del "Manifesto del futurismo", promuovendo ideali di attivismo, dinamismo e individualismo, e sostenendo il fascismo.
Il Futurismo glorifica la guerra come "sola igiene del mondo" e abbraccia l'ideologia nazionalistica, esaltando il militarismo e il patriottismo come valori fondamentali del movimento.