Concetti Chiave
- Carlo Goldoni nacque a Venezia nel 1707 e visse un'infanzia segnata dai viaggi del padre medico, che curò comunque la sua formazione.
- Abbandonati gli studi filosofici per la giurisprudenza, Goldoni si laureò a Padova nel 1731 ed esercitò come avvocato a Venezia prima di dedicarsi al teatro.
- Collaborò con il capocomico Giuseppe Imer e iniziò a sviluppare una riforma teatrale, culminata con le sue commedie riformate come "La donna di garbo" nel 1743.
- Durante il periodo più produttivo, Goldoni scrisse capolavori come "La locandiera" e "Il teatro comico", rappresentando realisticamente la società italiana dell'epoca.
- Trasferitosi in Francia, lavorò alla Corte di Versailles, ma finì i suoi giorni in miseria a Parigi nel 1793, dopo aver perso la pensione annua assegnatagli.
Indice
Infanzia e formazione di Goldoni
Carlo Goldoni nacque a Venezia nel 1707, da una famiglia borghese. Suo padre era medico e viaggiava in molte città per esercitare la propria professione. Visse l'infanzia con il fratello minore e la mamma, ma il padre si preoccupò comunque della sua formazione.
Nel 1719 il padre lo portò con sé a Perugia (dove gli fece studiare grammatica e retorica); poi, si trasferirono, nel 1720 a Rimini dove gli fece studiare filosofia (ritenendola alla base delle scienze fisiche, dato che desiderava avviarlo alla professione di medico).
Goldoni, però, prediligeva la lettura delle opere teatrali classiche (greche e latine) e iniziò a frequentare una compagnia di comici.
Nel 1721 abbandonò gli studi filosofici e si dedicò a quelli giuridici a Pavia; completandoli poi a Padova, dove si laureò in giurisprudenza nel 1731.
Entrò nell'ordine degli avvocati veneziani ed iniziò ad esercitare la sua professione di avvocato.Inizio della carriera teatrale
Nel 1734 conobbe a Verona il capocomico Giuseppe Imer, che gli chiese di collaborare con lui:
Goldoni divenne autore di canovacci (bozza dei testi teatrali) per la sua compagnia a Venezia per 9 anni (iniziò a elaborare una sua riforma teatrale iniziata con “Momolo Cortesan” (1738), un canovaccio che conteneva per esteso la parte del protagonista, mentre il resto restava sotto forma di canovaccio).
Nel 1736 si sposò con Nicoletta Conio (sua compagna per tutta la vita), da cui non ebbe figli.
Nel 1743 scrisse la sua prima “commedia riformata” con copione integrale: “La donna di garbo”.
Nello stesso anno, si trasferì in Toscana, precisamente a Pisa, dove esercitò l'attività di avvocato; poi successivamente a Livorno conobbe il capocomico Gerolamo Medebach, direttore del Teatro Sant'Angelo di Venezia, che gli chiese di collaborare con lui: Goldoni, quindi, abbandonò l'avvocatura e si trasferì a Venezia.
Successi e polemiche a Venezia
Nel 1748 firmò, a Venezia, un contratto con Medebach di 4 anni con il quale Goldoni si impegnava a comporre ogni anno 8 commedie e 2 opere in musica.
Fu il periodo più produttivo per Goldoni, che vide la sua prima commedia di carattere essere messa in scena: (1748) “La vedova scaltra”. Tra il 1750-1751 realizzò alcuni dei suoi capolavori: “Il teatro comico” “La locandiera” “La bottega del Caffè”. Nelle sue commedie, l'autore voleva rappresentare realisticamente la società italiana e veneziana del tempo.
Nel 1750, a Venezia, ci fu la prima pubblicazione della raccolta delle commedie di Goldoni in 9 volumi.
Nel 1753, terminato il contratto con Medebach passò al teatro San Luca riscuotendo successi con le opere: “Trilogia della villeggiatura” e alcune in dialetto veneziano “I rusteghi” “Le baruzze chiozzotte”. Divenne bersaglio di molte polemiche sia legate alla concorrenza, sia a concezioni teatrali diverse.
Delusioni e ultimi anni in Francia
Stanco dalle polemiche decise, quindi, di trasferirsi in Francia ma a Parigi andò incontro a nuove delusioni, perché attori, impresari e pubblico per cui lavorava pretendevano da lui scenari per la Commedia dell'Arte, in quanto abituati al teatro d'improvvisazione con il canovaccio.
Scaduto il contratto di 2 anni, andò a lavorare presso la Corte di Versailles, come insegnante d'Italiano delle principesse reali (la figlia del re Luigi XV e le sorelle del re Luigi XVI) ricevendo una pensione annua, che l'Assemblea legislativa (nata dalla rivoluzione francese) gli tolse nel 1792.
Morì in miseria a Parigi nel 1793.
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi studi di Carlo Goldoni e come influenzarono la sua carriera?
- Come iniziò la carriera teatrale di Goldoni?
- Quali furono i principali successi di Goldoni a Venezia?
- Perché Goldoni si trasferì in Francia e quali difficoltà incontrò?
- Quali furono le circostanze della morte di Goldoni?
Goldoni iniziò studiando grammatica e retorica a Perugia e filosofia a Rimini, ma abbandonò questi studi per dedicarsi al diritto a Pavia e Padova, dove si laureò. Tuttavia, la sua passione per il teatro classico influenzò la sua carriera teatrale.
La carriera teatrale di Goldoni iniziò nel 1734 quando incontrò il capocomico Giuseppe Imer a Verona e iniziò a scrivere canovacci per la sua compagnia a Venezia, sviluppando una riforma teatrale.
A Venezia, Goldoni firmò un contratto con Medebach e scrisse commedie di successo come "La vedova scaltra", "Il teatro comico", "La locandiera" e "La bottega del Caffè", rappresentando realisticamente la società italiana e veneziana.
Goldoni si trasferì in Francia per sfuggire alle polemiche a Venezia, ma incontrò difficoltà a Parigi poiché il pubblico preferiva la Commedia dell'Arte e il teatro d'improvvisazione, portandolo a delusioni professionali.
Goldoni morì in miseria a Parigi nel 1793, dopo che l'Assemblea legislativa francese gli tolse la pensione annua che riceveva come insegnante d'Italiano delle principesse reali.