
Sì perché lo studente ha mollato gli studi quando aveva solo 16 anni ed è tornato in aula con un unico scopo: conseguire il diploma per accedere all'università. Il giovane si è raccontato in un'intervista rilasciata al quotidiano 'la Repubblica', spiegando quanto sia facile (ma anche dispendioso) oggi ottenere la licenza superiore per vie alternative. Un racconto che ci regala in qualche modo la dimensione dei presunti 'diplomifici', al centro già da diverso tempo del dibattito sulla scuola.
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Il ritorno a scuola dopo quattro anni
”A 16 anni avevo smesso di andare a scuola e di studiare, dopo una bocciatura al terzo anno di liceo scientifico, a Milano. Con la scuola avevo chiuso” esordisce Massimiliano. Il 20enne ha poi deciso di iscriversi in un liceo paritario nel napoletano dove quest'estate ha sostenuto l'esame di Stato. Da Milano alla cittadina in provincia di Napoli, un viaggio lungo oltre 500 chilometri ma non per Massimiliano che in Campania si sente come a casa: ”Papà è un imprenditore del settore turismo, e opera anche sulle isole del Golfo. Dunque ha un sacco di contatti”.E tra questi, magari, quello di qualche scuola rinomata per i diplomi "facili"? Massimiliano dice di non essere a conoscenza di questi dettagli, così come non è al corrente della somma sborsata dalla sua famiglia alla scuola ma spiega che si tratta di ”poche migliaia di euro”: “Papà non me lo ha detto e io non glielo ho chiesto. D’altra parte tutte le scuole private hanno un costo. Però so che abbiamo pagato in contanti, quasi tutto. Papà è dovuto andare a consegnare i soldi di persona, a scuola…”.
A scuola per meno di trenta giorni
In aggiunta, Massimiliano ha potuto godere di un piano di studi su misura. Il ragazzo è infatti uno studente lavoratore e lavora in una delle aziende del padre: ”Più che un lavoro è un modo per tenermi occupato di tanto in tanto. E comunque ho potuto usarlo come stratagemma per facilitarmi la maturità. Grazie al fatto che risulto studente-lavoratore ho potuto fare meno ore di lezione, programmi ridotti, assenze non contabilizzate”.Per lui, insomma, la strada verso il diploma sembra sia stata in discesa ma tiene a precisare: ”Però in questo modo sembra tutto marcio. Invece è stata un’opportunità concreta. Ho pagato, è vero. Non sono riuscito a finire gli studi in un liceo statale, è vero anche questo. Sono insofferente alle regole delle scuole, ma il diploma è indispensabile per l’università” spiega Massimiliano che lo scorso anno è arrivato a un totale di trenta giorni di lezione: "Forse a 30 ci sono arrivato".