1. Fare il professore universitario non è un mestiere per giovani e donne: età media oltre 50 anni, solo un terzo è donna

    Ultracinquantenni e soprattutto di sesso maschile: questo l’identikit dei professori universitari, tra i più “attempati” in Europa. Per i giovani e per le donne, quello dell’insegnamento nei nostri atenei è ancora un mondo poco accessibile, nonostante un ampliamento di più del 6% delle cattedre negli ultimi 10 anni.
    Marcello G.

    di Marcello G.

  2. Università e ricerca, l’Italia investe meno delle altre big d’Europa: il resto lo pagano le famiglie

    Il nostro Paese è fanalino di coda europeo per risorse pubbliche destinate all’istruzione, anche a livello terziario. Nel 2019 il rapporto tra il PIL e gli investimenti nel settore universitario era pari allo 0,90%. Laddove i principali Paesi dell’UE sono tutti al di sopra dell’un per cento. Il contributo dei privati ha però percentuali ben al di sopra di quanto si registra tra i nostri “vicini di casa”
    Marcello G.

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  3. Università, ecco le lauree “da incubo”. Ad Architettura, Informatica, Ingegneria e Veterinaria più fuori corso e voti più bassi

    Studiare Ingegneria può levare il sonno, chi si iscrive a Medicina sia pronto a dire addio alla vita sociale. Sono solo luoghi comuni tra universitari? Non proprio: un’elaborazione di Skuola.net su dati AlmaLaurea mette a confronto l’esperienza dei neolaureati nei vari gruppi disciplinari. Quali ex studenti hanno avuto voti più bassi? E dove si registrano più fuori corso? Ebbene, spesso la leggenda trova riscontro nella realtà
    Marcello G.

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  4. Università, “boom” delle telematiche: 1 laureato su 10 ottiene il titolo in un ateneo digitale

    Gli atenei online stanno contribuendo in maniera significativa a far aumentare il numero dei laureati: ormai il 10% consegue il titolo in una telematica. Ciò è dovuto a un’offerta formativa ampliata e raddoppiata in una decina di anni e ad un sistema che ben si adatta alle esigenze degli “over”
    Marcello G.

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  5. I giovani escono sempre più tardi da casa: 7 su 10 vivono ancora con i genitori

    Solo in altri quattro paesi europei i giovani lasciano la casa dei genitori più tardi che in Italia. Nel nostro Paese si “cresce” tardi soprattutto al Sud, spesso per via di percorsi di studio lunghi e di una stabilità lavorativa che stenta ad arrivare. Così è sempre più raro sposarsi e fare figli prima dei 35 anni
    Marcello G.

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  6. Nell’Italia delle “classi pollaio” ci sono istituti scolastici con poche decine di alunni: uno su tre è una “piccola scuola”

    Sono soprattutto nel Sud Italia ma sono ben rappresentate anche al Nord, in particolare in Lombardia e in Piemonte. Le frequentano circa 650mila alunni e la loro caratteristica è di essere popolate da pochissimi iscritti, spesso accorpati insieme nelle cosiddette “pluriclassi”, in particolare nelle primarie
    Marcello G.

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  7. Quanto costa andare all’università? Per i fuorisede può arrivare fino a 17mila euro l’anno

    Sono i calcoli di UDU - Unione degli Universitari e di Federconsumatori, che hanno stimato le principali voci di spesa che pesano sugli universitari, raccolte nel report “Universitari al Verde”. Tasse, affitto, alimentazione, salute, materiale didattico e non solo. Per qualcuno servono cifre a tre zeri.
    Redazione

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