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Che cos’è l’abilismo e come combatterloPrendere in giro qualcuno dandogli del disabile, come se fosse un insulto. O ancora trattare una persona con disabilità con pietismo, magari complimentandosi con lei in maniera esagerata per un risultato raggiunto, come si usa fare con i bambini. Queste ed altre sono le forme che può assumere il cosiddetto abilismo, ovvero una tipologia di discriminazione basata appunto sulle disabilità.


A parlarci di questa tematica complessa e delicata è Sara Manfuso, attivista per i diritti civili e le pari opportunità e opinionista televisiva, che ha creato in collaborazione con Skuola.net la rubrica Alfabeto dei diritti.

Che cos’è l’abilismo: la definizione

Prima di tutto capiamo di che si tratta. L’abilismo è una forma di discriminazione perpetrata, volontariamente o involontariamente, nei confronti delle persone con disabilità. Come sottolinea Sara Manfuso, gli esempi sono (purtroppo) tanti: dalle semplici battute che giocano sul fattore insultante, come se dare a qualcuno del disabile fosse un’offesa, passando poi per gli atteggiamenti di compassione o di imbarazzo verso le persone con disabilità. Altra manifestazione dell’abilismo è data dalle barriere architettoniche presenti negli edifici, negli uffici, nelle scuole, più in generale nei luoghi pubblici, le quali non permettono quindi una corretta accessibilità alla portata di tutti. Per non parlare del lavoro: rifiutare di assumere una risorsa lavorativa a causa di una sua disabilità, anche questo è abilismo.

Come avviene per altre forme di discriminazione, i meccanismi passano spesso inosservati, tanto che anche le stesse persone con disabilità finiscono per interiorizzarli e riproporli, dandoli per scontati come se fossero una normalità con cui fare pace.

Come combattere l’abilismo, Manfuso: “Fondamentale la cultura dell’accettazione”

Un passo fondamentale per sconfiggere l’abilismo va compiuto a livello sociale, cambiando alla radice il concetto retrogrado secondo cui la disabilità appare come una specie di “accessorio”, una casella da spuntare per valutare le persone come migliori o peggiori, superiori o inferiori. Si tratta infatti di un fenomeno complesso e di tipo strutturale, che si propaga in vari ambiti e livelli poggiando sull’assetto intrinseco del sistema. L’abilismo “si combatte attraverso la promozione della cultura dell’accettazione dell’altro, dice Manfuso. “Per cui la disabilità non è una colpa, non è un problema, ma un fattore di unicità, e quindi un valore e una ricchezza da mettere a sistema nella collettività”.
Data pubblicazione 5 Febbraio 2024, Ore 15:42
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