vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi

Nella seguente tesina di maturità viene analizzato il periodo storico del fascismo. Il 23 marzo 1919 Benito Mussolini fondò il movimento fascista a Milano. Approffittando della grave crisi che stava attraversando l'Italia dal punto di vista sociale, economico e istituzionale, il fascismo iniziò a organizzarsi meglio e col passare degli anni inizò ad avere almeno 300.000 iscritti. Il 28 ottobre del 1922 i fascisti decisero di dare vita alla Marcia su Roma, un evento importante e che convinse il re Vittorio Emanuele III di affidare un nuovo incarico di governo a Mussolini. A partire da quell'anno il Duce iniziò una politica volta a impostare nel Paese italiano un tipo di Stato totalitario. Dopo la crisi del 1929, lo Stato fascista permise la ripresa economica del Paese, grazie soprattutto ai suoi interventi nei vari settori produttivi e grazie alla creazione dell'IRI (1933) finalizzato al salvataggio delle Banche italiane. Salvare le banche era quindi una priorità per l'Italia, così come lo era anche per le banche di altri Paesi importanti come l'Inghilterra, dove il sistema bancario era uno dei sistemi vitali per il Paese. La Banca più importante inglese era la Banca d'Inghilterra, la quale salvò altre banche inglesi.
La tesina sottolinea come sotto il regime fascista era difficile ribellarsi, poichè era vietata ogni forma di libertà. In ambito letterario è possibile ricordare la figura di Umberto Saba, poeta che si oppose al fascismo con le sue idee. Nella sua poesia, egli considera la condizione umana non considerata dal punto di vista degli eventi storici. Egli visse con grande difficoltà gli anni del fascismo, della guerra, poiché li considerava episodi che generavano in lui disperazione e pessimismo.
Mentre nel mondo imperversava la Seconda guerra mondiale, in Paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna venne portata avanti la Ricerca Operativa, che condusse al potenziamento della tecnologia militare finalizzata in particolare al miglioramento delle tecniche di difesa aerea e a un miglior uso delle risorse utilizzate.
Dopo aver effettuato dei collegamenti sul fascismo, è possibile affermare che il regime mussoliniano si affermò in modo totalitario in Italia, inquadrando la società e cercando di migliorare la situazione economica del Paese.
Collegamenti
Tesina sul fascismo
Storia: La nascita e il consolidamento del regime fascista.
Inglese: Il sistema bancario inglese.
Italiano: Umberto Saba.
Ingegneria: La Ricerca Operativa.
Alienazione - Dall'economia al Fascismo - Tesina che analizza l'economia italiana sotto il regime fascista.
Fascismo - Tesina per istituto tecnico commerciale che tratta del fascismo secondo un percorso multidisciplinare.
D'annunzio Gabriele - Tesina che analizza il pensiero di D'Annunzio.
Sport e Fascismo - Tesina che analizza lo sport ai tempi del fascismo.
Comunicazione nel fascismo - Tesina multidisciplinare per istituto professionale dell'industria e dell'artigianato che analizza la comunicazione ai tempi del fascismo.
Fascismo: sintesi storico-culturale e politico-economica - Tesina che descrive la storia del fascismo in Italia.
Pirandello e la guerra - Tesina per istituto tecnico industriale che tratta la tematica della guerra, con attenzione al fascismo.
Cinema - Età di Nerone, Fascismo, Neorealismo... - Tesina che analizza la storia del cinema attraverso un percorso multidisciplinare che prende in considerazione anche il fascismo.
Fascismo e propaganda - Tesina per istituto tecnico commerciale che tratta della propaganda in epoca fascista.
Fascismo e letteratura - Tesina per la scuola media che tratta del fascismo.
Volano e l'esaltazione della macchina dei futuristi - Tesina che descrive il volano attraverso uno studio multidisciplinare che prende in considerazione anche il tema del fascismo.
Fascismo - Guerra e legislazione bancaria - Tesina sulle conseguenze della Prima guerra mondiale e sull'avvento al potere del fascismo.
eletti, ebbero circa trenta deputati eletti nelle liste del blocco
governativo, tra cui Mussolini. Nel congresso di Roma il
movimento, che contava ormai trecentomila iscritti, operò la sua
trasformazione in partito, caratterizzandosi come difensore
dell’ordine e dandosi una più precisa fisionomia ideologica. Il
nuovo partito si pose l’obiettivo della conquista dello Stato,
favorito dalla crisi sempre più profonda delle istituzioni liberali,
dal succedersi di governi deboli e impotenti, dalla divisione delle
sinistre. I fascisti accentuarono le azioni di rappresaglia e il 29
settembre presero la decisione di marciare sulla capitale. La
“marcia su Roma” ebbe luogo il 28 ottobre; Vittorio Emanuele III
rifiutò di firmare il decreto di stato d’assedio presentatogli da
Facta e decise di affidare il compito di formare il nuovo governo a
Mussolini. Dal punto di vista delle forme giuridiche entro le quali
si organizzò il regime fascista sono da distinguere due periodi:
prima e dopo il gennaio del 1925. Nella prima fase non ci fu
un’aperta rottura rivoluzionaria con il passato; il primo ministero
Mussolini fu infatti il ministero di coalizione, in cui accanto ai
ministri fascisti ci furono i ministri liberali e popolari. Già dal
novembre 1922 il fascismo prese ad agire avendo di mira
l’instaurazione di un regime totalitario. Nello Stato totalitario è lo
stato che afferma l’appartenenza integrale del singolo allo Stato.
Nel paese continuarono le violenze contro gli oppositori; nel
gennaio del 1923 le camice nere furono trasformate in Milizia
volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN), e il parlamento
concesse pieni poteri a Mussolini che se ne servì per preparare la
legge elettorale maggioritaria del 1923. l’elezioni del 6 aprile del
1924, svoltesi in un clima di pressione o di aperta violenza,
diedero alla lista fascista il 64% dei voti, concentrati
prevalentemente nel Centro-Sud. L’organizzazione dello Stato
fascista avvenne nel 1925-26 e fu completata nei due anni
seguenti. Pertanto furono sciolti tutti i partiti e le organizzazioni
sindacali; furono soppresse le libertà di stampa e di riunione; fu
creato un tribunale speciale per la difesa dello Stato; con la legge
del 24 dicembre del 1925, fu introdotta la figura del capo del
governo distinta dal ministero. I poteri legislativi ed esecutivi
passarono di fatto a Mussolini , capo del governo e capo del
fascismo. Nel 1929 la camera dei deputati con l’istituzione di una
lista unica di candidati, redatta dal gran consiglio; nel 1939 fu
abolito il sistema plebiscitario, in virtù della creazione della
camera dei fasci e delle corporazioni. Il fascismo si identifica
ormai con lo Stato. Ma già all’inizio del XX secolo c’era un
problema che affliggeva il regime liberale. Infatti le classi
popolari si erano organizzate e chiedevano una politica a loro
favore, ponendo la loro candidatura alla direzione dello Stato
perché si voleva compiere un passo decisivo, cioè passare da uno
Stato oligarchico ad uno democratico. In Italia il regime liberale
oligarchico andava sfaldandosi e le elezioni politiche ormai a
suffragio universale maschile, avevano introdotto i partiti popolari
in Parlamento. Ma dopo le elezioni del 1921 dove per la prima
volta i fascisti riuscirono a portare alla Camera 35 deputati la
borghesia che non si era rassegnata alla riduzione del suo potere
accettò il fascismo, che si presentava come restauratrice
dell’ordine e dello Stato. Ma alla fine la borghesia che
inizialmente aveva pensato di poter usare il fascismo solo per
sconfiggere il socialismo, fu costretta ad abdicare in favore della
forza che essa stessa aveva alimentato. Nel campo della politica
economica il fascismo attuò dapprima, a partire dal 1926, una
politica deflazionistica, e favorì l’acceleramento
dell’industrializzazione del paese. Gli interventi dello Stato nella
vita economica si fecero poi più accentuati dopo la grande crisi
mondiale del 1929, che arrivò in Italia nel 1930; questo
interventismo economico si estrinsecò soprattutto nella creazione
dell’IRI (Istituto ricostruzione industriale) e dell’IMI (Istituto
mobiliare italiano).
LA CRESCITA ECONOMICA E L’IRI
Dopo la grande crisi del 1929, l’intervento dello stato si è rivelato
sempre più frequente e importante per il mantenimento di un
equilibrio di crescita economica. Non solo in Italia ma in tutti gli
stati capitalisti le spese dello stato nei più vari settori produttivi
sono divenute enormi: lo stato svolge oggi un ruolo decisivo sia
per quanto riguarda l’indirizzo dello sviluppo economico sia,
indirettamente, per quanto attiene l’evoluzione di tutta la società.
In tutti i paesi industrialmente avanzati lo stato ha esteso le
proprie attività in molti campi tradizionalmente riservati
all’iniziativa dei privati: ciò comporta l’elaborazione di
programmi che possono coordinare le diverse azioni dello stato
per renderle più efficaci e per realizzare gli obiettivi economici e
sociali che formano oggetto di scelte prioritarie. In Italia, allo
scopo di coordinare e unificare l’azione statale nell’ambito
dell’economia è stato creato un apposito ministero delle
partecipazioni statali, che ha il compito di dirigere e sorvegliare le
attività degli enti pubblici che gestiscono l’economia pubblica.
Nel nostro paese infatti i diversi rami dell’economia in cui si
svolge l’azione statale non sono gestiti direttamente, ma da enti
creati dallo stato in particolari circostanze storiche: si è cercato
con questa formula di conciliare il necessario controllo pubblico
sulle varie industrie consentendo loro di agire sui mercati
nazionali e internazionali con la stessa duttilità e rapidità di
decisioni di una industria privata, evitando i farraginosi
procedimenti e controlli di tipo burocratico che inevitabilmente
avevano ostacolato la loro azione. Sostanzialmente la struttura di
questi enti e quella di una società per azioni in cui la maggioranza
delle azioni è in possesso dello stato o di altri enti statali o
parastatali; la direzione dell’impresa è affidata ad un consiglio di
amministrazione con a capo un presidente nominato dal governo.
Molto spesso questi organismi assumono una forma di
finanziarie che controllano un gruppo di imprese attraverso il
possesso di pacchetti azionari di maggioranza. Il più importante di
questi è certamente l’IRI (istituto di ricostruzione industriale)
creato nel 1933 per il salvataggio di alcune banche che si
trovavano nell’impossibilità di restituire il denaro richiesto dai
depositanti.
LE IMPRESE INDUSTRIALI E BANCARIE
Le imprese si possono classificare, secondo il soggetto: privato o
pubblico; secondo il tipo di attività: agricola e commerciale e
secondo le dimensioni: grande, media e piccola impresa. Una dei
tipi di imprese di cui abbiamo parlato quest’anno è l’impresa
industriale. Le imprese industriali sono aziende di produzione
diretta, che attuano un processo di trasformazione di materie
prime e semilavorati, o di assemblaggio di parti componenti, per
ottenere prodotti finiti. I beni prodotti dalle imprese industriali:
possono essere già pronti per la destinazione al consumo; possono
costruire semilavorati o parti componenti per successive
operazioni di trasformazione o di montaggio attuate da altre
aziende industriali; possono essere beni strumentali che
serviranno a loro volta per ottenere altri beni o servizi. Le aziende
industriali vanno esaminate secondo i vari criteri di
classificazione:
1- in relazione all’attività produttiva le aziende industriali
appartengono a diversi settori: alimentari, auto, cartari, chimici,
costruzioni, ecc…
2- in relazione alla destinazione immediata della produzione
effettuata, distinguiamo le aziende industriali in:
a) aziende che effettuano lavorazioni su commessa;
b) aziende che effettuano lavorazioni per il mercato;
c) aziende che effettuano sia lavorazioni su commessa sia
produzione per il mercato.
3- a seconda di chi stabilisce le caratteristiche qualitative dei
prodotti:
a) aziende a produzione standardizzate
b) aziende che operano su specifica del cliente
4- a seconda di chi fornisce i materiali da trasformare:
a) aziende che trasformano materie proprie
b) aziende che effettuano lavorazioni per conto terzi
5- a seconda della continuità del flusso produttivo:
a) aziende con produzioni a flusso continuo
b) aziende con produzione a lotti
c) aziende con produzioni singole
6- a seconda del numero dei prodotti ottenuti:
a) aziende monoprodotto
b) aziende a produzioni differenziate
c) aziende a produzioni congiunte.
Inoltre si possono differenziare per le dimensioni in base a:
- il numero di lavoratori dipendenti occupati;
- l’ammontare del capitale proprio;
- l’entità dei capitali complessivamente investiti;
- il fatturato annuo realizzato;
- il volume di produzione annua ottenuta;
- le dimensione e le potenzialità degli impianti.
Il controllo dell’impresa spetta al soggetto giuridico. Questa è la
persona, fisica o giuridica, a cui fanno capo i diritti e le
obbligazioni derivanti dall’attività aziendale. Il soggetto
economico è l’insieme delle persone fisiche che esprime gli
interessi istituzionali dell’impresa; a esso spetta il potere di
stabilire le strategie, di prendere decisioni inerenti alla guida
dell’impresa e alla distribuzione dei sui risultati.
Nelle imprese bancarie, la raccolta di risparmio tra il pubblico e
l’esercizio del credito costituiscono l’attività bancaria, il cui
esercizio è riservato alle imprese autorizzate, denominate enti
creditizi o banche. Le banche appartengono al settore terziario e le
operazioni principali, consistono nella raccolta e nell’impiego
fondi. Le funzioni fondamentali svolte dalle banche sono:
1- la funzione creditizia:
è la tipica funzione di intermediazione tra offerenti e
richiedenti fondi, che presenta anche un importante
aspetto economico-sociale in quanto gli enti creditizi
stimolano la formazione del risparmio e lo indirizzano
verso le attività produttive;
2- la funzione monetaria:
è una funzione di grande importanza, in quanto il
sistema dei pagamenti solo in minima parte si basa sui
trasferimenti in moneta legale e sempre più è costituito
da regolamenti effettuati con strumenti bancari cartolari
o elettronici; gli enti creditizi contribuiscono a
determinare la quantità totale di moneta a disposizione
della collettività;
3- la funzione di servizi:
è una funzione di importanza crescente, collegata alla
vasta gamma di prestazioni di servizi di investimento in
strumenti finanziari e valute e di servizi accessori,
complementari e collaterali alle attività di raccolta e di
impiego e alle attività di investimento finanziario;
4- la funzione degli impulsi di politica monetaria:
gli enti creditizi influenzano il processo di produzione e
di distribuzione del reddito nazionale attraverso la
cessione del credito; le autorità governative, al fine di
incidere sulle variabili del sistema economico ,
assumono provvedimenti rivolti agli enti creditizi che
modificano il costo, l’ampiezza o la destinazione
dell’intermediazione creditizia. In tal modo gli impulsi di
politica monetaria attraverso il sistema creditizio
raggiungono gli operatori e ne mutano i comportamenti.
La banca è un’impresa che opera nel settore del credito e dei
regolamenti monetari, esercitando delle attività di intermediazione
e delle attività finanziarie che si affiancano e si intrecciano alla
prestazione di numerosi servizi.
THE BRITISH BANKING SYSTEM
Banking occupies a vital place as one fundamental branches of
commerce. In fact banks provide firm with efficient and
convenient methods of payment, both at home and abroad, and
with the necessary financial banking. They render numerous other
service regarding, for example, investment schemes, borrowing
and lending money, foreign exchange, and so on. In Britain there
are four main types of banks: the Banks of England, commercial
or joint-stock banks, saving banks and merchant banks. But
building societies, too, provide a series o0f banking services and
are among the principal financial institution in the country. The