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Sintesi
Introduzione Bullismo - Tesina


Questa tesina di maturità analizza il tema del bullismo. Gli argomenti trattati nella tesina sono i seguenti: in Italiano Obbligo o verità? il libro di Annika Thor, in Psicopedagogia il bullismo, in Inglese the bullying, in Storia l'educazione dei bambini durante il periodo fascista, in Economia aziendale la previdenza sociale, in Diritto la direttiva ministeriale n.16 del 2007, in Scienze degli alimenti la dieta personalizzata.

Collegamenti

Bullismo - Tesina


Italiano- Obbligo o verità? libro di Annika Thor.
Psicopedagogia- Il bullismo.
Inglese- The bullying.
Storia- L'educazione dei bambini durante il periodo fascista.
Economia aziendale- La previdenza sociale.
Diritto- La direttiva ministeriale n.16 del 2007.
Scienze degli alimenti - La dieta personalizzata-
Estratto del documento

scuola e più in generale alle fermate degli autobus e sui mezzi di trasporto,

nei locali e luoghi di ritrovo di massa..

CARATTERISTICHE DEL FENOMENO

Il bullismo assume forme differenti:

FISICHE: in cui vi è un contatto diretto, quindi colpire con pugni e calci,

appropriarsi o danneggiare gli effetti personali di un’altra persona ecc..

VERBALI: Deridere, insultare, prendere in giro ripetutamente, fare

affermazioni razziste ecc..

INDIRETTE: diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno dal gruppo

di aggregazione ecc. Quest’ultimo tipo è più tipico delle femmine.

Nel fenomeno distinguiamo due diverse personalità:

PERSONALITA’ DEL BULLO

DOMINANTE E GREGARIO

Dominante: in questo soggetto la caratteristica più evidente del

comportamento è chiaramente l’aggressività rivolta verso i compagni, ma

molto spesso anche verso i genitori e gli insegnanti.

Ha un forte bisogno di dominare gli altri e si dimostrano spesso impulsivi.

Vanta la sua superiorità reale o presunta, si arrabbia facilmente presentando

una bassa tolleranza alle frustrazioni. Manifesta grosse difficoltà nel

rispettare le regole, tentando a volte di trarre vantaggio dalle situazioni con

l’inganno, sa trarsi d’impaccio anche nelle situazioni più difficili. Utilizza

mezzi violenti per ottenere i propri scopi e mostra sempre una buona

considerazione di se stesso anche se alla base presenta una scarsa

autostima con conseguente insicurezza che tenta di compensare proprio

attraverso atti di bullismo.

Gregario: o anche detto “bullo passivo” è il seguace, ossia colui che pur

facendo parte del gruppo, non partecipa attivamente agli episodi di

bullismo. E’ un soggetto che cerca la propria identità e affermazione nel

gruppo attraverso il ruolo di aiutante e sostenitore del bullo. Non prende

l’iniziativa nel dare il via alle prepotenze, spesso ansioso e insicuro. Ha un

rendimento scolastico basso e non è molto popolare. Ha la convinzione che

così facendo venga anche lui considerato un vincente acquistando

popolarità. In alcuni casi è pervaso anche dal senso di colpa

immedesimandosi nella vittima.

PERSONALITA’ DELLA VITTIMA

La vittima è solitamente ansiosa e insicura, sensibile, timida e calma. Se

attaccata reagisce chiudendosi in se stesso. Sono caratterizzate da un

modello reattivo ansioso e sottomesso, associato soprattutto nei maschi ad

una debolezza fisica che li rende bersaglio in molti casi dei comportamenti

sopraffattori dei bulli. Talvolta le vittime vivono a scuola una condizione di

solitudine e di abbandono. Manifestano inquietudine, sono incapaci nelle

attività di gioco e sportive, abitualmente non aggressivi, non prendono in

giro i compagni, ma hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei

coetanei.

Queste caratteristiche sono tipiche delle vittime definite passive o

sottomesse che segnalano agli altri l’insicurezza, l’incapacità e la difficoltà

nel reagire. Le continue aggressioni non fanno altro che peggiorare questo

quadro di incertezza sulle proprie capacità rendendoli con il tempo

maggiormente esposti a rischio di depressione.

BULLISMO FEMMINILE

Esso viene poco considerato perchè molto meno vistoso rispetto a quello

maschile, ma a causa di ciò più subdolo. Si manifesta meno “fisicamente” e

di più “verbalmente” ed “indirettamente”. Di solito la “bulla” si circonda di

ragazze più simili a lei isolando chi non le è gradita. Inoltre mette in atto nei

confronti dell' “esclusa” un vero e proprio comportamento persecutorio fatto

di pettegolezzi e falsità infondate. Per la vittima diventa difficile chiedere

aiuto, perchè il comportamento bullistico é poco evidente e si tende ad

attribuire l'isolamento della vittima ad una sua eventuale timidezza.

CONDIZIONI CHE FAVORISCONO IL FENOMENO

Alcuni studi hanno evidenziato alcuni fattori concatenati tra loro che

possono essere alla base di comportamenti aggressivi, tra questi un ruolo

importante è da attribuire alle caratteristiche psichiche del bambino, dovute

a carenze affettive da parte delle persone che si sono prese cura di lui in

tenera età.

Un’altro fattore potrebbe essere da parte di un genitore la gestione del

potere in maniera troppo autoritaria, infatti, l’uso eccessivo di punizioni

fisiche porta il bambino ad utilizzarle e a riproporle nei confronti dei

coetanei per far rispettare le proprie regole.

Queste non sono le uniche regole del fenomeno, ma è certo che le condotte

inadeguate, si verifichino con maggiore probabilità quando i genitori sono

poco presenti nella vita dei loro figli e quando non hanno saputo formare

adeguatamente limiti oltre i quali non era concesso andare.

A livello sociale però si è visto che a volte anche fattori di gruppo

favoriscono il fenomeno, questi fattori fanno si che in presenza di ragazzi

aggressivi, anche coloro che generalmente non lo sono, lo possono

diventare.

Per evitare che un bambino ansioso e insicuro diventi una vittima è

importante che i genitori lo aiutino a trovare una migliore autostima, una

maggiore autonomia e gli forniscano gli strumenti adeguati per affermarsi

nel gruppo dei coetanei.

CONSEGUENZE DEL FENOMENO SUL BULLO

A breve termine: si avrà un basso rendimento scolastico, disturbi della

condotta per incapacità di rispettare le regole e difficoltà relazionali a scuola

e in altri ambienti.

A lungo termine: potrebbe verificarsi un peggioramento scolastico con

bocciature, abbandono scolastico ecc..., comportamenti devianti e antisociali

come crimini, furti, atti di vandalismo, uso di sostanze stupefacenti con

possibili violenze in famiglia e aggressività sul lavoro.

CONESEGUENZE DEL FENOMENO SULLA VITTIMA

A breve termine: si avranno maggiormente sintomi fisici come mal di pancia

o mal di testa, sintomi psicologici come disturbi del sonno, incubi, ansia ecc..

problemi di concentrazione e apprendimento, riluttanza nell’andare a scuola

e una scarsa autostima.

A lungo termine: la situazione potrebbe degenerare portando depressione,

comportamenti auto-lesivi, abbandono scolastico ecc... mentre a livello

personale insicurezza, problemi di adattamento socio-affettivi e a livello

sociale ritiro in solitudine, relazioni carenti.

ELEMENTI COMPORTAMENTALI INDICATIVI NELLA VITTIMA

Esistono alcuni elementi che possono essere indicatori del malessere in atto

nei figli, nel caso fossero vittime di azioni di bullismo e sono:

Rifiuto di recarsi a scuola

Rifiuto di compiere gli stessi percorsi per andare a scuola

Calo del rendimento scolastico

Minor socializzazione con i compagni

Richiesta immotivata di denaro

Lividi e graffi che il bambino non vuol spiegare

Oggetti personali danneggiati o smarriti che il bambino non sa spiegare

Malesseri vari e immotivati come cefalee o mal di stomaco

Accessi d’ira, attacchi d’ansia o di pianto

Nel caso invece il bambino decida di confidarsi con i genitori, è perché ormai

ha fatto di tutto per affrontare la situazione da solo. Confidarsi per il

bambino è un passo molto difficile ha quindi bisogno di essere creduto, di

parlare apertamente, di recuperare il controllo della situazione e di

riacquistare fiducia in se stesso.

Per i genitori è importante quindi ascoltare quello che ha da dire il bambino,

dirgli che lo si capisce, incoraggiarlo a parlare, farlo riflettere sull’accaduto e

aiutarlo a stabilire quello che si può fare in futuro.

E’ importante inoltre prendere contatto con chi può essere d’aiuto senza

sottovalutare il fenomeno quindi la scuola, il garante per i minori o le forze

dell’ordine per trovare in tempi rapidi una soluzione al problema prima che

degeneri.

CARATTERISTICHE DEL CYBER BULLISMO

Negli ulti anni però si sta diffondendo una nuova forma di bullismo che è il

CYBER-BULLISMO. Infatti oggi la tecnologia, padrona del XXI sec., offre un

ampia gamma di nuovi strumenti “high-tech” con cui poter perpetrare gli

atti di persecuzione. Questo avviene tramite una sorta di trasmissione

elettronica delle minacce in svariate forme: sms, e_mail, frasi intimidatorie

via chat, o tramite programmi di messaggeria istantanea e per finire tramite

i “Blog”, che sono una sorta di diari virtuale in cui gli utenti della rete

possono interagire, scrivere commenti, pubblicare immagini ecc

La crescita esponenziale dell’uso di internet, porta il bullismo “cyber” ad

espandersi in maniera altrettanto massiccia via Web. Alcuni studi infatti

rivelano che 1 adolescente su 3 è vittima di questa nuova forma di bullismo.

Nelle minacce virtuali possiamo riscontrare due aspetti nuovi che non si

verificano nel bullismo reale e sono:

il primo aspetto è che esso non si manifesta in contatto diretto (faccia a

faccia) il bullo non è una presenta fisica (anche se costante per la vittima)

ma bensì un nickname. In queste condizioni il bullo elettronico approfitta di

questa sorta di maschera virtuale e risulterà molto più difficile rintracciarlo

nella grande rete web.

Il secondo aspetto del “cyber bullismo” è che esso non lascia pace a chi ne è

preso di mira, nemmeno tra le mura domestiche. Infatti, i bulli della scuola

non possono penetrare nella sicurezza di una dimora, il bullo elettronico

invece trova terreno fertile anche in questa zona personale e intima della

vittima, rendendola ancora più insicura e fragile.

Economia aziendale

Previdenza sociale

La previdenza sociale è un ramo della legislazione sociale che ha come fine la tutela del lavoratore (e dei familiari

a suo carico) dai rischi conseguenti alla menomazione o alla perdita della sua capacità lavorativa a causa di eventi

predeterminati (naturali o connessi al lavoro prestato). Sorta storicamente in relazione alle condizioni di bisogno

dei lavoratori subordinati, la tutela previdenziale è stata poi gradualmente estesa a tutti i produttori di reddito da

lavoro.

Previdenza e legislazione sociale

La previdenza sociale pur non esaurendo il quadro dello Stato sociale – il quale comprende al suo interno

interventi normativi rientranti in altre branche giuridiche (diritto del lavoro, diritto sindacale, diritto amministrativo,

ecc.) - ne rappresenta il nucleo originario e probabilmente l’espressione più significativa.

La prestazione previdenziale

La prestazione previdenziale si configura come prestazione economica individualizzata, che realizza un

trasferimento di ricchezza sostitutivo del reddito da lavoro temporaneamente o definitivamente perduto. La

prestazione in servizi risulta essere ormai confinata ad ipotesi marginali, funzionali a determinare un recupero

della capacità lavorativa. Ciò non vuol dire che il valore delle prestazioni rese in servizi non sia apprezzamento

dall’ordinamento. Al contrario esse sono state implementate, divenendo sempre più il nocciolo duro dei diritti

sociali. È in questa prospettiva che appare sempre più marcata la distinzione tra prestazioni previdenziali in senso

tecnico, prestazioni di assistenza sociale e prestazione per i diritti sociali.

Organizzazione del sistema previdenziale italiano

Fino al 2011, il sistema previdenziale dello Stato italiano era articolato con:

- un polo a presidio della tutela per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, incentrato sull’INAIL (Istituto

Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro);

- un polo per la gestione della previdenza di primo pilastro strutturato con numerose pubbliche amministrazioni.

Quali sn gli enti previdenziali? Inps e inail Istituto nazionale previdenza sociale; istituto

nazionale infortuni sul lavoro

Quali sn le funzioni di ogni ente previdenziale? inps= da la pensione di anzianità (qll

ke vanno in pensione prima dell’età pensionabile), di vekkiaia(pensione k si da in base

all’età prevista dalla legge), cassa integrazione(sono somme erogate dallo stato a

favoro di coloro k perdono il lavoro e corrisponde circa all’80% dello stipendio x un

periodo prorogato intorno ai 2 anni ma può esse ank prorogato), invalidità( assegno k

viene dato alle persone k nn possono lavorare in base all’invalidità),

disoccupazione(assegno erogato dall’inps x le persone disocuppate, qll k nn hanno

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