
Maturità 2018: svolgimento tema di italiano
Chi se la sarebbe mai aspettata una traccia simile? Pensate sia stata realmente buona la Fedeli per questa decisione? E’ ora accessibile lo svolgimento del tema di italiano della prima prova della maturità. Noi della redazione di Skuola.net avvertiamo gli alunni che la pagina in questione sarebbe meglio controllarla ed esaminarla al termine dell’esame, perché consultarla mentre si è a scuola, durante l’esame, potrebbe portare alla bocciatura immediata.
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Tema generale 2018: lo svolgimento
PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA PRIMA PROVA DI MATURITÀ 2018
TRACCIA: Tipologia C – Tema di ordine generaleARGOMENTO: Il principio dell’eguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione.
Il termine uguaglianza risulta essere un concetto vasto e differenziato al proprio interno, con differenti accezioni e sfumature. In primo luogo, uno dei primi significati è sicuramente quello relativo alla condizione di parità che tutti gli individui devono avere nella società, parità che riguarda i diversi ambiti, soprattutto quello sociale, economico, politico. Il principio in questione ha rivestito nel corso del tempo un ruolo fondamentale nell’andamento delle vicende storiche di diversi Stati europei ed extraeuropei. A tal proposito risulta essenziale citare un motto risalente al 1700 durante uno dei momenti cardine della storia passata, la Rivoluzione francese: “Liberté, Égalité, Fraternité”. L’eguaglianza, principio base della Rivoluzione, divenne così un caposaldo irrinunciabile delle politiche degli Stati moderni. Tra questi Stati vi è anche l’Italia, la quale tratta del principio di eguaglianza nell’articolo 3 della Costituzione, la legge fondamentale che dal 1 gennaio 1948 regola i rapporti tra Stato e cittadini. I primi dodici articoli della Costituzione, denominati “principi fondamentali”, rappresentano il nucleo dei valori dello Stato italiano e il fondamento di qualsiasi altro atto formativo. L’ importanza di questi principi emerge, non solo dalla denominazione con cui vengono indicati ma anche dal fatto che hanno un valore precettivo e non possono essere modificati in alcun modo. Dunque, l’articolo 3 della Costituzione risulta essere un principio fondamentale dello Stato italiano, principio primario che in quanto tale non può essere violato. L’articolo in questione pone l’eguaglianza come valore fondamentale dello Stato e di conseguenza della democrazia italiana.
Il primo comma dell’articolo afferma la pari dignità sociale di tutti gli individui e la loro eguaglianza davanti alla legge senza alcuna distinzione di sesso, razza lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. A tal proposito è quindi possibile mettere in evidenza un importante aspetto: la Costituzione non solo afferma l’eguaglianza ma stabilisce anche i criteri e gli ambiti alla base di questa uguaglianza giuridica.
Il secondo comma tratta invece del ruolo dello Stato a cui viene assegnato il compito di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza. Tali ostacoli possono diventare infatti non solo un limite all’effettivo mantenimento dell’eguaglianza tra cittadini ma anche un grave impedimento allo sviluppo dell’individualità della persona e all’inserimento di tale persona nella vita del Paese.
Sulla base di questi due aspetti differenti si parla infatti di eguaglianza formale ed eguaglianza sostanziale.
La prima risulta essere la situazione di tutti i cittadini davanti e rispetto alla legge, ossia la subordinazione di qualsiasi individuo alla legge fondamentale dello Stato italiano. Emblema dell’uguaglianza formale è sicuramente la scritta che capeggia nelle aule dei tribunali: “la legge è uguale per tutti”, frase simbolo che sintetizza il tutto. Alla base del primo comma vi è quindi un valore fondamentale che viene reso concreto da aspetti relativi all’individualità della persona (razza, sesso e così via) e inserito nella realtà della vita del Paese per evitare possibili discriminazioni.
La seconda tipologia di eguaglianza, quella sostanziale, si rinviene nel secondo comma, nel quale lo Stato si pone come garante del mantenimento del principio in questione. In questo specifico caso si tratta di un’uguaglianza di fatto e reale che può esistere ed essere attuata solo se lo Stato si impegna ad intervenire attivamente per la rimozione di eventuali impedimenti che possono contrastare il principio.
Si può quindi affermare che questo principio è un diritto della persona, diritto che lo Stato, soprattutto con quanto affermato nel secondo comma, si impegna a mettere in atto concretamente con i mezzi a sua disposizione per permettere la partecipazione di tutti alla vita del Paese, in particolare di coloro i quali si trovano in una situazione di svantaggio a causa dei più svariati
motivi. Solo lo Stato può concretamente eliminare queste barriere e permettere la piena libertà del singolo cittadino.
Pare opportuno sottolineare che le due tipologie di uguaglianza sono in stretta relazione tra loro, relazione che ha come scopo la garanzia dell’effettiva condizione di parità per tutti.
Il quadro fin ora fornito porta a un’ulteriore riflessione sul presente. La Costituzione, dopo esattamente settant’anni dall’anno in cui è entrata in vigore, è ancora oggi la legge fondamentale che regola il rapporto tra Stato e cittadini e tutti gli elementi trattati in precedenza sono ancora oggi validi e garantiti. È essenziale domandarsi cosa sia oggi l’uguaglianza e se effettivamente questo principio viene garantito e messo in atto. Nella storia più recente all’uguaglianza sociale, giuridica e politica si aggiunge quella economica. Quest’ultima risulta di difficile attuazione se si pensa ai cambiamenti politico-economici relativi alla società attuale e al ruolo sempre più preponderante dei grandi Stati che tendono ad avere il monopolio e a porre in una condizione di inferiorità quelli più piccoli. In una realtà gestita soprattutto da decisioni di questo tipo risulta difficile immaginare una reale attuazione di uguaglianza tra Stati ma, al contrario, è sempre più frequente la diseguaglianza dettata da scelte che possono portare a vantaggi e a una conseguente crescita economica e politica.
La difficoltà di attuazione dell’uguaglianza si ha sia tra Stati che all’interno di uno stesso Stato. I tempi recenti sono caratterizzati dalla multietnicità e dal pluralismo di culture, razze, lingue e idee. L’esistenza della diversità (multietnica e multiculturale) come principio alla base della realtà attuale dovrebbe spingere i singoli Stati ad attuare politiche sempre più indirizzate verso la pari dignità e uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Un ostacolo all’attuazione di tali principi risultata essere la globalizzazione e le conseguenza che questa produce. Il mondo globalizzato e sempre più uniformato diventa quindi una delle cause primarie delle disparità sociali e della perdita del valore della diversità.
È quindi possibile affermare che nei tempi recenti si sta verificando sempre più una situazione di disparità fra Stati ma anche fra cittadini, compito dello Stato deve essere allora quello di promuovere politiche estere e interne che eliminino questa disparità e permettano a tutti di avere gli stessi strumenti per vivere e realizzarsi.
Il conclusione è possibile affermare che l’articolo 3 della Costituzione contiene al proprio interno valori sempre più attuali nella società moderna e nei tempi recenti e per questo motivo lo Stato deve essere oggi il vero garante del principio sancito dall’articolo citato, ossia il principio dell’uguaglianza.
Soluzione a cura di Luana Pisano.
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