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Studente fa ricorso al Tar per ottenere la lode alla maturità

L’estate scorsa, uno studente di un Liceo scientifico di Pistoia, ha sostenuto la nuova maturità e ne è uscito a pieni voti: 100 punti su 100. Peccato, però, che gli mancava quella lode che riteneva di dover ricevere di diritto.

Per questo, non soddisfatto del risultato, il ragazzo ha fatto ricorso al Tar che gli ha dato ragione condannando il Ministero dell’istruzione al pagamento di tremila euro oltre agli oneri di legge.

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Secondo la ricostruzione delle vicende scolastiche, a mettersi di traverso è stato un commissario esterno che, definendo l’esposizione orale dello studente “non particolarmente brillante” in scienze naturali, microbiologia e chimica, ha negato l’unanimità necessaria al conferimento dell’encomio.
I giudici amministrativi della prima sezione, dopo aver esaminato la vicenda, hanno dato però ragione al ragazzo: in coerenza con il dettato di legge, lo studente aveva tutto il diritto di prendere la lode in quanto possedeva il massimo credito scolastico (40/40), il punteggio massimo in ogni prova di esame (prima prova 20/20, seconda prova 20/20 e orale 20/20) e nessun punto bonus.
Il ricorso, dunque, una volta accertati tutti i requisiti, è stato vinto cedendo la lode al ragazzo e condannando il ministero dell’istruzione al pagamento di tremila euro oltre agli oneri di legge.

Voto maturità 2020: cambierà qualcosa?

La valutazione complessiva della maturità 2020 è rimasta la somma di diversi elementi: crediti del triennio, (massimo 40 punti), voti delle prove (massimo 60) e, quando previsti, alcuni punti bonus fino ad un massimo di 5.
Il voto massimo è 100 mentre il minimo, invece, è 60. Infine, le condizioni da soddisfare per avere punti bonus nel voto di maturità sono due: essere stati ammessi all’esame di Stato con almeno 30 crediti e aver totalizzato almeno 50 punti alle prove della maturità (scritto e orale).

Paolo Ferrara