
La Maturità è un evento significativo, che va a chiudere con un bel fiocco l’intero percorso scolastico degli studenti in uscita dalla quinta superiore. Proprio per questo il voto sul diploma, per quanto spesso non abbia un risvolto diretto sulle prospettive future dei giovani, può portare a malumori.
Malumori che a volte possono anche tradursi in vere e proprie azioni legali, mosse dagli alunni e dalle proprie famiglie per aggiustare una valutazione ritenuta “ingiusta”.
Così come è successo alla studentessa modello che, dopo una carriera scolastica di tutto rispetto e una smagliante performance all’esame di Stato 2023, è riuscita a prendere il massimo dei voti. Ma il massimo non è davvero il massimo se esiste la possibilità di “qualcosa in più”. Parliamo della lode, quella stellina di merito a segnalare l’eccellenza, vetta ambita dai migliori studenti italiani.Leggi anche:
-
Maturità: i più eclatanti ricorsi degli studenti... bocciati dal Tar
-
Maturità, da bocciati a promossi: 5 ricorsi memorabili di studenti al TAR
Un 100 senza lode, la studentessa: “Decisione illogica e irragionevole”
La lode, quindi. È lei la grande assente di quel 100/100 preso dall’ex studentessa dell’Istituto Carcano alla Maturità 2023. Ma possibile che dopo tanti sforzi e tanta costanza venga a mancare proprio quel riconoscimento aggiuntivo? Per la ragazza la risposta è no, come racconta ‘Il Giorno’. Ecco perché si è rivolta al Tar per rimescolare le carte e annullare tutti gli atti nella parte in cui non è stata attribuita la lode.
Secondo la 19enne, infatti, la commissione d’esame avrebbe preso una decisione “illogica e irragionevole”, oltretutto senza passare al vaglio le tante e importanti attività extrascolastiche registrate sul curriculum.
Come viene attribuita la lode?
Ma facciamo un passo indietro. Ricordiamo che, per l’attribuzione della lode, esistono dei requisiti minimi (piuttosto altini). Innanzitutto, il candidato deve conseguire il punteggio massimo di 100 punti alla Maturità senza l’ausilio dei 5 punti bonus assegnabili dalla commissione; altra spunta va messa poi al massimo dei crediti scolastici nell’ultimo triennio. Tutti requisiti, questi, soddisfatti pienamente dalla studentessa.
Ma ricordiamo anche che la norma prevede che, per l’attribuzione della lode, la commissione deve decidere all’unanimità. Basta un solo voto contrario per far traballare l’esito dell’esame. Non si tratta quindi di un’equazione matematica: l’ultima parola spetta sempre al giudizio dei commissari, i quali devono essere tutti d’accordo.
Tre commissari su sette hanno detto no: “Manca qualcosa”
Ed è proprio su quest’ultimo punto che le cose non sono andate per il meglio. Mentre quattro commissari propendevano per l’assegnazione della lode, altri tre hanno scosso la testa.
I commissari della scuola, stando a quanto riportato da ‘Il Giorno’, avrebbero infatti introdotto un ulteriore criterio per riconoscere la stelletta da appuntare al voto: lode solo per chi avrebbe dimostrato “in occasione delle prove di possedere riferimenti culturali extrascolastici che denotino un atteggiamento di vivace e attenta curiosità, nonché il desiderio di approfondimento e un’ottima capacità critica”. Insomma, un quid in più, una brillantezza culturale che alla studentessa sarebbe mancata.
Il Tar: “L’assegnazione della lode è caratterizzata da ampia discrezionalità”
E il Tar? Come si è pronunciato sulla faccenda? Il Tribunale a quanto pare avrebbe dato ragione alla commissione avvalorando la sua autorità per l’attribuzione o meno della lode in sede di esame.
Viene ribadito: “Un’eccellente carriera scolastica, un esame scritto brillante e un’encomiabile discussione sono le condizioni per il conseguimento di una votazione (100/100), mentre non possono essere considerati il lasciapassare per l’attribuzione della lode”. E ancora: “La norma evidenzia il carattere premiale ed eventuale, nonché eccezionale, della lode, la cui attribuzione è rimessa alla decisione della commissione, in presenza di due condizioni e con il vincolo della presenza dell’unanimità dei commissari”. E conclude: “La decisione di non assegnare la lode non deve essere motivata e, per altro verso, la determinazione della commissione è caratterizzata da ampia discrezionalità”.
Francesco Bertoldi