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Bocciato perché "troppo alto": il Tar respinge il ricorso articolo

La vita scolastica può essere davvero difficile. Dalle elementari fino all'università si passa per tante esperienze, anche tristi. Una di queste è la bocciatura, che tutti vorrebbero evitare.
Può capitare un incidente di percorso.

Non sempre però la decisione viene accettata. Negli ultimi tempi sono aumentati i ricorsi al Tar (tribunale amministrativo regionale) da parte delle famiglie degli studenti per revisionare il giudizio del Consiglio di Classe e "riabilitare" i propri figli.

Il caso di Salerno

L'ultimo caso è quello di Salerno, dove i giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla famiglia di uno studente dopo la bocciatura decisa lo scorso giugno dai docenti a seguito del consiglio di classe.
Lo studente, 18 anni, ha frequentato, nel 2017-2018, la quarta classe. L'anno scolastico, però, non è andato bene e i docenti hanno deciso per la sua bocciatura, motivando così la decisione: "l'alunno ha frequentato le lezioni in modo discontinuo, accumulando un numero elevato di assenze e ritardi, partecipando alle attività didattiche in modo passivo e superficiale, utilizzando un metodo di studio inefficace".

Ricorso al Tar

I genitori hanno fatto ricorso al Tar chiedendo l'annullamento del verbale del Consiglio di Classe e contestualmente della bocciatura.
Nel ricorso sottolineavano che lo studente abbia fatto "numerose assenze a causa di problemi fisici e psicologici dovuti al disagio tipico dei ragazzi in età compresa tra i 13 e i 18 anni, nonché dovuti a questioni familiari ed alla sua rapida e notevole crescita in altezza".
Non solo. secondo la famiglia, lo studente aveva perso, tra il terzo e il quarto anno di liceo "un punto di riferimento (il prof di fisica, ndr.), non assegnato alla classe anche per l’anno scolastico in questione".
La bocciatura, pertanto, era viziata da "eccesso di potere, incongruenza, illogicità manifeste e abuso di potere" e come lo stesso figlio "sia vittima di atteggiamenti discriminatori, se non proprio persecutori, da parte del corpo docente".

Il Tar, però, non ha accettato l'istanza e pertanto lo studente dovrà ripetere l'anno. Confermata, dunque, la decisione dei professori.