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Studenti durante la Maturità

Con l’uscita dell’Ordinanza ministeriale del 31 marzo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha fissato le regole ufficiali per l’Esame di Stato 2025. Nessuna rivoluzione rispetto agli anni passati, ma alcuni aggiornamenti chiave hanno subito attirato l’attenzione, soprattutto tra gli studenti che si apprestano ad affrontare l’esame.

Per questo, lo stesso MIM, ha voluto chiarire in via definitiva - tramite una serie di slides riassuntive - come impatteranno queste novità sull'esame.

In particolare, il voto in condotta assume quest’anno un ruolo ancora più centrale, collegandosi direttamente sia all’ammissione all’esame sia all’attribuzione del credito scolastico.

Confermati poi gli altri requisiti fondamentali: frequenza e prove INVALSI, a cui vanno ad aggiungersi i PCTO.

Nessun cambiamento strutturale, invece, per quanto riguarda le prove scritte e orali, ma resta fondamentale conoscere il funzionamento dei crediti scolastici e delle prove d’esame.

Indice

  1. Condotta: decisiva per ammissione, crediti ed elaborato orale
  2. Ammissione: anche con un'insufficienza, ma serve il via libera del Consiglio
  3. Obblighi da rispettare: frequenza, INVALSI e PCTO
  4. Credito scolastico: massimo 40 punti, ma a quale condizione?
  5. Prove d’esame: cosa aspettarsi

Condotta: decisiva per ammissione, crediti ed elaborato orale

Il voto di condotta è uno degli elementi più rilevanti della Maturità 2025, tanto da esserne diventato praticament il protagonista. Il Ministero ha chiarito che chi ottiene meno di sei decimi in comportamento non può essere ammesso all’Esame di Stato. Nessuna eccezione.

Un’ulteriore novità farà poi il suo ingresso con l’Esame di Stato edizione 2025: in caso di voto di condotta pari a sei decimi, lo studente dovrà preparare un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, che sarà oggetto di discussione durante il colloquio orale. La tematica dell’elaborato, come chiarito dall’Ordinanza, viene definita dal consiglio di classe durante lo scrutinio finale, e comunicata allo studente entro il giorno successivo tramite il registro elettronico. Spetta sempre al consiglio stabilire anche eventuali indicazioni su tempi e modalità di consegna.

E a ribadire l’importanza del comportamento in aula, arriverà infine un altro piccolo cambiamento: per ottenere il massimo del credito scolastico, lo studente dovrà avere un voto di almeno 9 in condotta nell’ultimo triennio.

Ammissione: anche con un'insufficienza, ma serve il via libera del Consiglio

Dopo i dubbi sollevati dalla prima versione dell’Ordinanza, il Ministero ha chiarito anche che si può essere ammessi all’esame anche con una insufficienza, purché il consiglio di classe valuti comunque il percorso complessivo come positivo. La regola, quindi, resta in linea con quella degli anni scorsi.

L'unica insufficienza che blocca sicuramente l'accesso all’esame è quella in comportamento.

Obblighi da rispettare: frequenza, INVALSI e PCTO

Per essere ammessi all’esame, oltre alla valutazione positiva nelle materie e nella condotta, sono obbligatori:

  • la frequenza di almeno il 75% del monte ore annuale;

  • la partecipazione alle prove INVALSI, già svolte a marzo o da completare nella sessione suppletiva tra il 26 maggio e il 6 giugno;

  • il completamento delle ore di PCTO: 90 per i licei, 150 per gli istituti tecnici, 210 per i professionali.

Tutti e tre questi elementi sono vincolanti per l’ammissione.

Credito scolastico: massimo 40 punti, ma a quale condizione?

Il credito scolastico continua a essere determinante per la valutazione finale, con un massimo di 40 punti complessivi, così distribuiti:

  • terzo anno: fino a 12 punti

  • quarto anno: fino a 13 punti

  • quinto anno: fino a 15 punti

Come già detto, ottenere il massimo del punteggio è possibile solo con una condotta pari almeno a 9 nell’ultimo triennio. Solo così lo studente potrà ambire ai 40 punti a raggiungere il 100 pieno senza l’ausilio dei punti extra. Ricordiamo infatti che la commissione d’esame può assegnare fino a 5 punti bonus agli studenti con almeno 30 crediti scolastici e 50 punti ottenuti nelle prove. Ma questi non potranno portare alla lode, che sarà assegnata soltanto a chi può già contare su 40 crediti all’ammissione e 60 punti alle prove d’esame.

Prove d’esame: cosa aspettarsi

Per tutti gli indirizzi, la struttura dell’esame rimane invariata rispetto agli anni precedenti: una prima prova scritta di italiano, una seconda prova su materia d’indirizzo e il colloquio orale.

Durante il colloquio, oltre alle discipline studiate, sarà valutata anche l’esperienza nei PCTO, l’educazione civica e, se previsto, l’elaborato sulla cittadinanza attiva per chi ha ricevuto sei in condotta.