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Orale Maturità 2020, la proposta di De Cristofaro viene bocciata dalla Azzolina

In un’intervista rilasciata dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, recentemente pubblicata sul Corriere, si possono leggere alcune interessanti dichiarazioni sia in merito al sempre più vicino Esame di Stato 2020 sia inerenti al nuovo anno scolastico 2020/21, in partenza il prossimo Settembre.

La maturità "mista" viene bocciata dalla Ministra Azzolina

L’attenzione è ovviamente puntata sulla prova orale in quanto ci sono molte probabilità che potrebbe essere l’unica in cui concentrare l’Esame di Maturità 2020.
Una delle proposte più discusse negli ultimi giorni in merito è stata quella del Sottosegretario De Cristofaro che ha ipotizzato uno svolgimento “misto”, con studenti presenti in aula e docenti in collegamento telematico, come possibile soluzione per garantire la necessaria distanza sociale e la serietà dell’esame stesso.

In merito a questa proposta, la Ministra Azzolina ha precisato l’impossibilità di affrontare una prova orale in questo modo, smentendo dunque di fatto l’attuazione di una tale soluzione.
Rimane ancora incerta invece la modalità di svolgimento dell’orale, se in presenza (a scuola) o attraverso strumenti digitali, poiché l’organizzazione della prova verrà stabilita dopo il 18 Maggio, in base alla situazione epidemiologica italiana e quindi al rientro o meno di studenti e personale scolastico negli istituti. Le parole della Azzolina lasciano infatti aperte diverse possibilità, escludendo però in maniera univoca e decisa la proposta avanzata da De Cristofaro: “Ricevo lettere di studenti che mi chiedono un esame in presenza: sarebbe auspicabile, vedremo se si potrà. Escludo l’ipotesi mista: studenti a scuola e professori a casa”.

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Possibili soluzioni per svolgere la prova orale in presenza

Dopo le recenti dichiarazioni della Ministra Azzolina, la possibilità concreta di rientrare a scuola subito dopo il 18 Maggio appare tanto improbabile quanto rischiosa. Per questo, l’ipotesi del maxi orale comincia a delinearsi come quella più concreta e attuabile. Ma anche in tal caso, si porrebbe il problema di come fare la prova, se in presenza o a distanza. Le opinioni in merito sono molte e spesso contrastanti e, anche se appare difficile ancora pronosticare verso quale decisione propenderà alla fine il MI, tuttavia è possibile ipotizzare possibili soluzioni in caso di esame in sede scolastica.
Il decreto dell’8 aprile 2020 ha infatti reso attuabili modalità di svolgimento di esami a distanza, attraverso i mezzi tecnologici a disposizione, anche se il problema della disponibilità di connessione e degli strumenti di supporto rimane per molti studenti italiani.
Per questo motivo e anche per evitare rischi di condotte poco ortodosse da parte di studenti particolarmente furbetti, l’ipotesi di fare un esame orale in sede per ora non viene scartata. In tal caso, come si potrebbe garantire il rispetto delle misure di sicurezza vigenti? Le misure da attuare potrebbero essere molteplici, ma sicuramente due fra tutte sarebbero imprescindibili e obbligatorie:
    La sanificazione e igienizzazione quotidiana dei locali dove si svolgono gli esami;
    Gli studenti sarebbero obbligati a recarsi nell’aula uno alla volta per svolgere il colloquio.
Si eviterebbe dunque qualsiasi contatto fra gli studenti e sarebbe vietato anche il “pubblico” che normalmente assiste agli esami, proprio per scongiurare il rischio di qualsiasi tipo di assembramento. Nell’aula infatti potrebbe essere ammessa qualche altra persona interna al personale della scuola per garantire la sorveglianza degli ambienti. Tuttavia, ovviamente, prima di qualsiasi altra cosa viene la sicurezza degli studenti e dei docenti: sulla base di questo il MI valuterà la migliore decisione.