
Molte le ipotesi che il Ministero dell’Istruzione sta vagliando per cercare la soluzione migliore atta a garantire agli studenti la continuità didattica, seppur a distanza, e lo svolgimento degli Esami finali di terza media e della Maturità 2020.
In realtà quel che preoccupa il Ministero è anche la situazione che la scuola dovrà affrontare a settembre, all’inizio quindi del prossimo anno scolastico, in vista della possibile prosecuzione, totale o parziale, della didattica a distanza a causa dell’emergenza sanitaria. Questione che il Ministero deve affrontare con decisione attraverso una task force, come sostenuto dal Sottosegretario all’Istruzione Giuseppe De Cristofaro in un’intervista rilasciata all’Ansa.Guarda anche:
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Il 18 maggio come data spartiacque per la Maturità 2020
Prima di pensare al prossimo anno scolastico in partenza a settembre però, il Ministero dell’Istruzione deve risolvere il problema della Maturità 2020, le cui possibili modalità sono ancora in fase di discussione. Quel che per ora è certo è la scadenza, fissata al 18 maggio, che rappresenta il termine di tempo limite che il Ministero si è prefissato per decidere definitivamente la linea di lavoro da seguire a livello nazionale in materia di Esami di Maturità.Se infatti il governo darà il consenso a docenti e studenti a tornare in aula e completare l’anno scolastico in presenza, allora gli esami prevederanno due prove scritte (la prima di italiano decisa a livello nazionale e la seconda delle materie di indirizzo stabilita dalle singole commissioni) e un colloquio orale.
Se invece, come molti pensano, no si rientrerà in aula, come si svolgerà la Maturità 2020? Il Ministero, come scritto nell'ultimo decreto Scuola, ha deciso di accantonare le prove scritte per dar luogo ad un maxi orale che comprenda tutte le materie e che sopperisca in tal modo anche agli scritti annullati.
Maxi orale Maturità 2020: l’ipotesi "mista"
Se davvero il maxi orale diventerà l’unica ipotesi concreta e praticabile, si svolgerà in presenza o in modalità telematiche? Tutto dipenderà dal corso dell'emergenza. Un'ipotesi viene dal Sottosegretario De Cristofaro, il quale propone una modalità "mista" totalmente inedita della prova: gli studenti infatti potrebbero recarsi nel proprio istituto per sostenere l’orale, esaminati e valutati dai propri docenti in collegamento telematico: "Si potrebbe pensare, avrebbe detto il sottosegretario, "anche a esami orali a distanza svolti nella scuola frequentata dai maturandi ma con i docenti della commissione a casa, è tutto ancora da vedere come tutto è da organizzare per il prossimo anno, ipotizzando anche modalità miste in presenza e a distanza".Gli studenti quindi sarebbero impegnati in presenza in un’aula vuota della scuola e contemporaneamente i docenti interni al consiglio di classe collegati attraverso modalità digitali.
Di certo gli interrogativi per una soluzione del genere non mancano: sarebbe da capire, ad esempio, in che modo questi studenti dovrebbero recarsi a scuola, da chi sarebbero accompagnati e controllati, quali sarebbero le misure per preservare la loro sicurezza e allo stesso tempo per fare in modo che il loro esame si svolga senza intoppi.
Di certo i maturandi non farebbero i salti di gioia se dovesse verificarsi davvero questa eventualità; per ora comunque si tratta solo di un’altra proposta che si aggiunge a tutte le altre fin ora vagliate, mentre risposte più certe e concrete da parte del Ministero dovranno attendersi in prossimità della fatidica data del 18 maggio.