
La ministra dell'Istruzione Azzolina nella giornata di mercoledì 29 aprile 2020 è intervenuta in diretta sui canali social di Skuola.net per rispondere alle domande degli studenti e in particolare dei Maturandi 2020.
Durante l’intervista la titolare del dicastero di Viale Trastevere ha svelato non poche novità in merito all’esame che i maturandi si troveranno ad affrontare dal 17 giugno 2020: scopriamo insieme le nuove dichiarazioni, focalizzando l’attenzione sui crediti e sul punteggio d’esame.
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Maturità 2020: punteggio finale in centesimi?
Uno dei temi che ha sicuramente creato più dibattito riguardo all’esame di Maturità 2020 è stato quello della composizione delle prove, considerando l'emergenza coronavirus. Ormai da qualche giorno abbiamo appurato che la Maturità 2020 avrà al suo interno un un’unica prova: il colloquio orale. Dunque nasce la spontanea la domanda: come verrà attribuito il punteggio? Quale sarà il voto finale e da cosa dipenderà? Ebbene, se nella Maturità 2019 il voto finale era in centesimi ed era composto da tre prove (due scritti e un orale) che sommati pesavano il 60% del voto (ovvero 20 punti per prova), con i restanti 40 punti che arrivavano dai crediti accumulati durante il percorso degli ultimi tre anni di superiori, quest’anno cambierà tutto. Infatti, se il voto finale sarà mantenuto in centesimi, diversa sarà la sua composizione. Vediamo come sarà.
Maturità 2020: 60 punti di crediti e 40 di orale
Durante la videochat di Skuola.net la ministra Azzolina ha rilasciato una dichiarazione fondamentale per quanto riguarda il punteggio d’esame: quest’anno i crediti degli ultimi tre anni non conteranno più 40 punti, ma ben 60. La Ministra ha spiegato il perché di questa scelta commentando in diretta: “Prima della pandemia i crediti curricolari erano 40; ho pensato che quel sistema non potesse restare così - ha sottolineato - Voglio che venga valorizzato di più il percorso. Ho perciò deciso di invertire quel sistema: 60 crediti al curriculum dello studente, 40 all'orale”. Inoltre, continuando nel rassicurare gli studenti, la Ministra ha insistito sul fatto che l’esame sarà valutato da persone che conoscono i maturandi da almeno tre anni, ribadendo l’importanza del loro curriculum scolastico: “L'esame rappresenterà la conclusione di un percorso, questo deve tranquillizzare molto gli studenti, i loro professori (ricordiamo che la commissione sarà tutta interna) li conoscono, da cinque anni”.