
Il ragazzo aveva sostenuto l'esame finale nel luglio 2022, presso l'istituto tecnico 'Levi-Ponti', ed era stato bocciato con una votazione di 54/100. A un anno di distanza è arrivata la sentenza del Tribunale amministrativo del Veneto che di fatto ribalta la decisione del Consiglio di classe: lo studente va promosso con il voto di 60/100.
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La bocciatura e il doppio ricorso
Come riporta 'Il Messaggero', secondo il Consiglio di classe il rendimento dello studente negli ultimi tre anni era stato discreto. I problemi sono cominciati dopo l'orale dell'esame di Stato 2022. Nel colloquio infatti l'alunno non aveva particolarmente brillato, riuscendo a raccogliere 5 punti sui 25 a disposizione e andando incontro ad una sonora bocciatura. Il giovane decide così di presentare ricorso, senza ripetere l'anno. In appello, il Consiglio di Stato ha imposto alla scuola una rivalutazione della prova orale, ma nonostante la seconda chance, i professori hanno confermato la bocciatura. Questa volta nel verbale si legge che il ragazzo era andato male anche nella seconda prova scritta e che all’orale aveva fatto scena muta alle domande sulle materie di indirizzo e di inglese. Di fronte all'ennesima bocciatura, lo studente reagisce impugnando anche questa, e anche questa volta il Tar gli dà ragione.Una decisione che i giudici hanno motivato in questo modo: ”La commissione non ha tenuto conto dell’oggettivo miglioramento che caratterizzando l’andamento scolastico avrebbe dovuto essere contrapposto agli esiti non sempre soddisfacenti della prova d’esame, peraltro inficiata dallo stato d’ansia che avrebbe pervaso il candidato”. Il Tar prende le parti dello studente e impone così alla scuola di modificare il voto di maturità dello studente 19enne da 54 a 60. ”Si tratta di un caso emblematico. Il ministro Giuseppe Valditara dice che i giudici non devono decidere nel merito, ma questi rappresentano l’ultimo baluardo di fronte a ingiustizie di questo genere”, ha commentato Andrea Michielan, avvocato del ragazzo.