
Gli scritti e l'orale, però, non sono stati sufficienti e anche con i crediti del quinto anno il candidato non è arrivato a 60 su 100: ovvero la soglia minima necessaria per il superamento dell'esame. Stando così le cose, lo studente dovrà ripetere il quinto anno come già precedentemente sentenziato dai suoi docenti.
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Tre punti lo separano dal diploma: lo studente dovrà ripetere il quinto anno
Dopo aver accolto il ricorso il Tar ha disposto l'assegnazione dei crediti dell'ultimo anno (che non erano stati assegnati in quanto lo studente era stato di fatto bocciato in sede di scrutinio). Come leggiamo su 'PerugiaToday', il ricorso, presentato dai genitori dell'alunno, si basava sul fatto che la bocciatura dello studente non “sarebbe stata preceduta da atti che durante l’anno scolastico avessero evidenziato situazioni di criticità tali da rendere necessaria l’attivazione di procedure di recupero formativo più efficaci del richiamo allo studio individuale, né da comunicazioni all’allievo o alla sua famiglia di siffatte situazioni di criticità” e che “la valutazione del Consiglio di classe contrasterebbe con i voti riportati nella maggior parte delle materie e con l’andamento dei suoi studi”.Lo studente, infatti, aveva una media tutto sommato positiva tranne che per due insufficienze. Così lo studente ha potuto sostenere la Maturità riportando “undici ventesimi alla prima prova scritta, di otto ventesimi alla seconda prova scritta e di dodici ventesimi al colloquio”, quindi in totale 31 crediti. A questi si sommano quelli del triennio: dieci punti per il terzo anno, nove punti per il quarto e i sette – assegnati di ufficio dal Tar – per l'ultimo anno di studi. Arrivando così a un totale di 57 punti su 100. Peccato però che per essere promossi ne servano almeno 60.