
Oggi 26 marzo si stanno svolgendo le simulazioni di prima prova di maturità. Molti i ragazzi che stanno svolgendo la traccia sulla vita domotica, che prende spunto da un articolo di Guido Castellano e Marco Morello, "Vita domotica. Basta la parola", pubblicato su «Panorama», 14 novembre 2018. Ma qual è il modo corretto di svolgerla? L'abbiamo chiesto ai nostri tutor certificati. Ecco la risposta!
Vita domotica: cosa chiede la traccia della simulazione di maturità
Questo il testo dell'articolo riportato:"Sin dai suoi albori, la tecnologia è stata simile a una lingua straniera: per padroneggiarla almeno un
minimo, bisognava studiarla. Imparare a conoscere come maneggiare una tastiera e un mouse, come
districarsi tra le cartelline di un computer, le sezioni di un sito, le troppe icone di uno smartphone.
Oggi qualcosa è cambiato: la tecnologia sa parlare, letteralmente, la nostra lingua. Ha imparato a
capire cosa le diciamo, può rispondere in modo coerente alle nostre domande, ubbidire ai comandi
che le impartiamo. È la rivoluzione copernicana portata dall’ingresso della voce nelle interazioni con
le macchine: un nuovo touch, anzi una sua forma ancora più semplificata e immediata perché funziona
senza l’intermediazione di uno schermo. È impalpabile, invisibile. Si sposta nell’aria su frequenze
sonore.
Stiamo vivendo un passaggio epocale dalla fantascienza alla scienza: dal capitano Kirk in Star trek
che conversava con i robot […], ai dispositivi in apparenza onniscienti in grado di dirci,
chiedendoglielo, se pioverà domani, di ricordarci un appuntamento o la lista della spesa […]. Nulla
di troppo inedito, in realtà: Siri è stata lanciata da Apple negli iPhone del 2011, Cortana di Micorsoft
è arrivata poco dopo. Gli assistenti vocali nei pc e nei telefonini non sono più neonati in fasce, sono
migliorati perché si muovono oltre il lustro di vita. La grande novità è la colonizzazione delle case,
più in generale la loro perdita di virtualità, il loro legame reale con le cose. […]
Sono giusto le avanguardie di un contagio di massa: gli zelanti parlatori di chip stanno sbarcando nei
televisori, nelle lavatrici, nei condizionatori, pensionando manopole e telecomandi, rotelline da girare
e pulsanti da schiacciare. Sono saliti a bordo delle automobili, diventeranno la maniera più sensata
per interagire con le vetture del futuro quando il volante verrà pensionato e la macchina ci porterà a
destinazione da sola. Basterà, è evidente, dirle dove vogliamo andare. […]
Non è un vezzo, ma un passaggio imprescindibile in uno scenario dove l’intelligenza artificiale sarà
ovunque. A casa come in ufficio, sui mezzi di trasporto e in fabbrica. […]
Ma c’è il rovescio della medaglia e s’aggancia al funzionamento di questi dispositivi, alla loro
necessità di essere sempre vigili per captare quando li interpelliamo pronunciando «Ok Google»,
«Alexa», «Hey Siri» e così via. «Si dà alle società l’opportunità di ascoltare i loro clienti» ha fatto
notare di recente un articolo di Forbes. Potenzialmente, le nostre conversazioni potrebbero essere
usate per venderci prodotti di cui abbiamo parlato con i nostri familiari, un po’ come succede con i
banner sui siti che puntualmente riflettono le ricerche effettuate su internet. «Sarebbe l’ennesimo
annebbiamento del concetto di privacy» sottolinea la rivista americana. Ancora è prematuro, ci sono
solo smentite da parte dei diretti interessati che negano questa eventualità, eppure pare una frontiera
verosimile, la naturale evoluzione del concetto di pubblicità personalizzata. […]
Inedite vulnerabilità il cui antidoto è il buon senso: va bene usarli per comandare le luci o la musica,
se qualcosa va storto verremo svegliati da un pezzo rock a tutto volume o da una tapparella che si
solleva nel cuore della notte. «Ma non riesco a convincermi che sia una buona idea utilizzarli per
bloccare e sbloccare una porta» spiega Pam Dixon, direttore esecutivo di World privacy forum,
società di analisi americana specializzata nella protezione dei dati. «Non si può affidare la propria
vita a un assistente domestico»."
Letto il brano, gli studenti dovranno rispondere a queste domande:
- Riassumi il contenuto del testo, mettendone in evidenza gli snodi argomentativi.
- La grande novità è la colonizzazione delle case, più in generale la loro perdita di virtualità, il
loro legame reale con le cose: qual è il senso di tale asserzione, riferita agli assistenti vocali? - Che cosa si intende con il concetto di pubblicità personalizzata?
- Nell’ultima parte del testo, l’autore fa riferimento ad nuova accezione di “vulnerabilità”:
commenta tale affermazione. - Sulla base delle conoscenze acquisite nel tuo percorso di studi, delle tue letture ed esperienze
personali, elabora un testo in cui sviluppi il tuo ragionamento sul tema della diffusione
dell’intelligenza artificiale nella gestione della vita quotidiana. Argomenta in modo tale da
organizzare il tuo elaborato in un testo coerente e coeso che potrai, se lo ritieni utile, suddividere in paragrafi.
Come svolgere la traccia sulla vita domotica: commento del tutor Skuola.net
La traccia chiede di discutere la questione della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.In primo luogo, si dovrà riassumere il testo evidenziandone gli snodi argomentativi. Poi, si dovrà spiegare cosa si intende per “colonizzazione delle case” e in cosa consiste questo fenomeno, in particolare si dovrà illustrare come questa espressione si lega al ruolo degli assistenti vocali. In terzo luogo, si dovrà chiarire cosa si intende
per “pubblicità personalizzata”. Infine, si dovrà illustrare cosa intende l’autore con “vulnerabilità”, considerando l’originalità della sua interpretazione.
Sulla base delle sue conoscenze, si chiede allo studente di riflettere sulla presente tematica e di sviluppare un testo argomentativo sulla questione dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite quotidiane. L’obiettivo è anche quello di organizzare il testo in maniera ordinata e coerente suddividendolo in paragrafi.
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