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Cosa fare dopo la maturità? Una domanda che si fanno tutti gli studenti appena ottengono il diploma di scuola superiore. Se la scelta è quella di proseguire con l'università è importante costruire un progetto formativo in linea con le attitudini e inclinazioni.

Il titolo accademico continua a rappresentare un valido investimento a lungo termine. Prima di iscriversi all'università, però, sarebbe importante conoscere quali sono i corsi di studio che agevolano di più, dopo la laurea, la ricerca di un'occupazione. Perché non tutte le lauree hanno lo stesso peso: questo è un aspetto da non sottovalutare. Il mondo del lavoro, infatti, muta costantemente e bisogna far fronte alla rivoluzione tecnologica in atto, in tutti i campi. Professioni tradizionalmente forti sul mercato del lavoro oggi fanno molta più fatica e impiegano molto più tempo per ritagliarsi un proprio spazio.

Quali sono le lauree più richieste dalle aziende?

L'ultima indagine di Almalaurea (2019 con dati del 2018) sulla condizione dei laureati, dopo un anno dal conseguimento del titolo accademico, rappresenta un'ottima base di partenza per l'analisi. Iniziamo col dire che, contrariamente ai luoghi comuni più diffusi, a parità di ogni altra condizione sono le lauree di primo livello a beneficiare di maggiori opportunità occupazionali ad un anno dal titolo: il tasso di occupazione, che considera anche quanti risultano impegnati in attività di formazione retribuita, è pari al 72,1% tra i laureati di primo livello e al 69,4% tra quelli di secondo livello. C'è poi un tendenziale miglioramento del tasso di occupazione che, rispetto al 2014, è aumentato di 6,4 punti percentuali per i laureati di
primo livello e di 4,2 punti per quelli di secondo livello
.
A cinque anni dalla laurea, poi, la situazione migliora nonostante le difficoltà di chi si è affacciato sul mercato del lavoro negli anni della crisi. Nel 2018, a cinque anni dalla laurea, il tasso di occupazione (si considerano occupati anche quanti sono in formazione retribuita) è pari all’88,6% tra i laureati di primo livello e all’85,5% tra i
laureati di secondo livello. Tali valori risultano in aumento rispetto al 2015 (+3,0 e +0,8 punti percentuali, rispettivamente).

Cosa studiare per trovare lavoro

Ma, a prescindere dal livello della laurea, ci sono dei percorsi grazie ai quali difficilmente si resterà a lungo senza lavoro. Tra i laureati magistrali biennali del 2013, dopo cinque anni dal conseguimento del titolo,
ci sono forti differenze tra i vari gruppi disciplinari.
I laureati in ingegneria, del gruppo economico-statistico e quelli delle professioni sanitarie mostrano le migliori performance occupazionali: il tasso di occupazione è ovunque superiore all’89,0%.
Al di sotto della media, invece, i tassi di occupazione dei laureati dei gruppi giuridico, letterario, geo-biologico e psicologico (il tasso di occupazione è inferiore all’80,0%).
Anche tra i laureati magistrali a ciclo unico, intervistati a cinque anni, esistono importanti differenze tra i gruppi disciplinari: i laureati del gruppo medico hanno le più elevate performance occupazionali, registrando un tasso di occupazione pari al 92,4%.
Al di sotto della media, invece, i laureati del gruppo giuridico, dove il tasso di occupazione si ferma al 76,7%.
AlmaLaurea ha chiesto agli occupati quanto fosse efficace la propria laurea per trovare lavoro. A cinque anni dal titolo, i valori più elevati di efficacia sono raggiunti tra i laureati magistrali biennali dei gruppi educazione fisica (73,5%) e architettura (68,6%). Seguono gli occupati dei gruppi psicologico, agraria, giuridico, geo-biologico e scientifico, tutti con valori superiori al 65,0%.
Inferiori alla media invece i livelli di efficacia dei laureati del gruppo politico-sociale (38,2%) e delle professioni sanitarie (49,9%; si tratta di laureati che utilizzano la laurea magistrale biennale per progressioni di carriera interne all’azienda ospedaliera).
Decisamente più elevati i livelli di efficacia tra i laureati magistrali a ciclo unico, in particolare tra i laureati dei gruppi medico, veterinaria e farmacia, dove oltre il 90,0% degli occupati valuta “molto efficace” o “efficace” il titolo magistrale a ciclo unico.

Cosa studiare per trovare lavoro e guadagnare di più

Tra i laureati magistrali biennali sono soprattutto i laureati di ingegneria, dei gruppi scientifico e chimico-farmaceutico che possono contare sulle più alte retribuzioni: rispettivamente 1.762, 1.675
e 1.595 euro mensili netti. Non raggiungono invece i 1.200 euro mensili le retribuzioni dei laureati
dei gruppi psicologico e insegnamento
.
Tra i magistrali a ciclo unico le retribuzioni più elevate sono percepite dai laureati del gruppo
medico
(2.007 euro). Più contenute quelle del gruppo giuridico, che raggiungono i 1.343 euro
mensili.