Concetti Chiave
- I romanzi dell'800 spesso intrecciano storia e testimonianza, creando un racconto che serve a mantenere viva la memoria collettiva degli eventi.
- La distinzione tra storia vissuta e rielaborata nei romanzi è fondamentale per comprendere il valore di queste opere come testimonianze storiche.
- Autori come Primo Levi e Mario Rigoni Stern hanno utilizzato le loro esperienze personali per narrare eventi storici, trasformando i loro racconti in documenti di memoria.
- I romanzi sono considerati fonti storiche vitali, capaci di offrire una ricostruzione del passato altrimenti dimenticata, grazie al loro intreccio di realtà e finzione.
- La ricerca storica deve però considerare con attenzione i dati presenti nei romanzi, contestualizzandoli e verificandoli con altre fonti dell'epoca.
Questo appunto di Italiano per le scuole medie affronta due tematiche da sempre presenti nei romanzi dell'800, ossia la storia e la testimonianza, talvolta veri e propri protagonisti della storia narrata.
Indice
Storia e testimonianza
Da sempre, i due concetti sono stati spesso fraintesi e intesi altresì come sinonimi quando si parla di romanzi storici o di autobiografie.
In realtà, la faccenda è più complessa di quanto sembra, soprattutto quando si parla di letteratura dell'800, quindi di un'epoca complessa e molto lontana da noi per poter essere verificata. Moltissimi autori di quest'epoca hanno scritto romanzi che raccontavano le vicende politiche, sociali e personali di questo secolo denso di accadimenti. Questa è una pratica antichissima, quella di riferire episodi ed eventi vissuti o accaduti a terzi e lasciarli su carta stampata per i posteri.
Bisogna però fare una differenza tra i due concetti appena espressi.
La storia che diventa esperienza personale, ossia quella realmente vissuta attraverso la vicenda della guerra, della deportazione, dell'esilio, è all'origine di romanzi autobiografici dall'incomparabile valore di testimonianza. Questa tipologia di racconto è già di per sé una testimonianza. Già presente nell'Ottocento (basti ricordare le narrazioni di alcuni scrittori garibaldini), il romanzo-testimonianza acquisisce particolare importanza dopo la Seconda guerra mondiale, periodo in cui la violenza e la prevaricazione dell'uomo sull'uomo hanno dato luogo a vicende umane di straordinaria intensità.
Quando la vicenda storica viene vissuta e rielaborata da anime particolarmente sensibili e attente, ritorna nei romanzi di questi scrittori con il fascino del racconto e il valore di invito a non dimenticare, elevando l'esperienza del singolo a testimonianza d'eventi che è giusto rimangano intatti nella memoria collettiva. Questa tipologia è invece un romanzo storico, storia. È il caso di romanzi sulla Resistenza, sulla deportazione e su altre vicende analoghe.
A questo proposito è emblematico il caso di Primo Levi con i suoi romanzi Se questo è un uomo e La tregua, nei quali rievoca il dramma della persecuzione nazista vissuta personalmente e raccontata affinché le sue parole mantengano vivo il ricordo, alimentando la condanna collettiva. Qui si parla di storia e testimonianza, racconto autobiografico e storico affiancati per servire un unico scopo, quello della memoria.
Autori e romanzi
È il caso di ricordare anche altri autori, come Mario Rigoni Stern con il suo Il sergente nella neve, che racconta la dolorosa ritirata della Russia nel corso della Seconda guerra mondiale; e ancora Giacomo Debenedetti, che ripercorre il 16 ottobre 1943 il dramma della guerra nazi-fascista.
Giusto è ricordare anche Thomas Mann, autore di alcuni tra i romanzi in lingua tedesca che rievocano, anche se in chiave metaforica, le vicende della guerra e pongono la riflessione a livelli molto alti di attenzione. Così come pure Stefan Zweig, contemporaneo di Mann e di molti altri, che con il suo romanzo Il mondo di ieri, è riuscito a ricostruire vicende storiche e storia personale in un unico filone collegato e sempre dettagliato.
Volendo proseguire, la lista sarebbe lunga e infinita e non ci si potrebbe nemmeno arrestare a 800 e 900 come unici secoli nei quali questi concetti sono stati applicati all'arte della letteratura.
I romanzi come fonti storiche veritiere e verificabili
Come è noto, tanti e tanto diversi sono i nessi e le interrelazioni tra l’autore di una ricerca storica, l’oggetto-argomento della ricerca, la scelta delle fonti su cui basare o confrontare le relative ipotesi. Ma sono tanti e tanto diversi anche gli approcci di metodo con cui le fonti vengono selezionate, i modi con cui si cerca di interpretarle, il montaggio-racconto che viene dato al prodotto che si va a costruire. Quando si fa ricerca storica non ci sono prontuari, vademecum, breviari, guide, e così via, di cui seguirne fedelmente le eventuali istruzioni. Quanto alle fonti, di cui si vorrebbe disporre, si sa che possono essere tante, poche o del tutto esigue. O anche mancare del tutto. Si è diventati altresì sempre più consapevoli che continuare a discutere sulle relative classificazioni, che soprattutto dalla seconda metà dell’Ottocento in poi sono state via via proposte, non serve più di tanto. E che non ci sono più rigide gerarchie di rilevanza da rispettare. Ecco quindi che i racconti e i romanzi di letteratura diventano uno strumento imprescindibile anche per gli studiosi delle epoche passate, poiché sono le uniche testimonianze storiche che qualcosa è davvero avvenuto e riescono chiaramente a ricostruire un passato che altrimenti andrebbe dimenticato. Se è vero che tutto è o può essere considerato fonte, è anche vero che è opportuno cercare di conoscere le rispettive, e quasi sempre complesse e intricate, stratigrafie. Capita spesso che un romanziere nei suoi scritti lasci delle tracce reali e alcune invece finzionali, di finzione, per arricchire un argomento. La ricerca storica deve fare attenzione quindi a non lasciarsi ingannare da tutti i dati che vengono riportati in un romanzo, ma di contestualizzare sempre tutte le informazioni e cercare di verificarle tramite più fonti dello stesso periodo. Si sta sempre parlando di letteratura, arte narrativa e di finzione.
Per ulteriori approfondimenti sul romanzo testimonianza vedi anche qua.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra storia e testimonianza nei romanzi dell'800?
- Quali autori dell'800 e del '900 sono noti per i loro romanzi storici e di testimonianza?
- In che modo i romanzi possono essere considerati fonti storiche?
- Perché è importante distinguere tra elementi reali e finzionali nei romanzi storici?
- Qual è il ruolo della memoria nei romanzi di testimonianza?
La storia si riferisce a eventi vissuti e rielaborati, mentre la testimonianza è un racconto autobiografico di esperienze personali, come nei romanzi di Primo Levi.
Autori come Primo Levi, Mario Rigoni Stern, Giacomo Debenedetti, Thomas Mann e Stefan Zweig sono noti per i loro romanzi che intrecciano storia e testimonianza.
I romanzi possono essere fonti storiche perché offrono testimonianze di eventi passati, ma è importante contestualizzare e verificare le informazioni con altre fonti.
È importante per evitare di essere ingannati dai dati riportati e per garantire l'accuratezza della ricerca storica.
La memoria nei romanzi di testimonianza serve a mantenere vivo il ricordo degli eventi e a condannare collettivamente le ingiustizie, come nei lavori di Primo Levi.