Concetti Chiave
- Georg Hegel, nato a Stoccarda nel 1770, ha studiato a Tubinga e ha iniziato la sua carriera accademica a Jena, dove ha pubblicato opere fondamentali come "Fenomenologia dello spirito".
- La dialettica hegeliana è un metodo filosofico che comprende tre fasi: tesi, antitesi e sintesi, utilizzato per comprendere la realtà in continuo mutamento.
- Il sistema filosofico di Hegel si articola in tre parti: Logica, Filosofia della natura e Filosofia dello spirito, con la "Scienza della logica" come opera chiave.
- Hegel concepisce la storia come il progresso dello spirito umano verso la libertà e la razionalità, influenzato da individui storico-cosmici come Napoleone.
- L'astuzia della ragione è un concetto hegeliano che descrive una forza logica che guida la storia attraverso l'azione di individui, anche quando operano per interessi personali.

Georg Hegel - Vita
Hegel nasce a Stoccarda nel 1770. Mentre frequenta l'Università di Tubinga (la più prestigiosa per quanto riguarda la filosofia), inizia le sue letture di Rousseau, Lessing e Kant e le sue prime opere di scrittura.
In questo periodo avviene il sodalizio di Hegel con i compagni di studi Hölderlin e Schelling.
Si reca a Berna nel 1793 dove si trattiene fino al 1796 svolgendo la professione di precettore che continuerà a svolgere fino al 1797 a Francoforte, in cui nasceranno anche opere come: "Frammento di sistema".
Gli scritti giovanili dicono poco di Hegel e del Sistema, tuttavia Lukacs e altri studiosi li ritengono fondamentali per comprendere il valore delle opere successive. Esteriormente questi scritti si presentano come analisi di tematiche prevalentemente religiose: Hegel sostiene che per comprendere il funzionamento di una società, valori fondamentali come la religione o discipline come l'economia, svolgono un ruolo centrale. Quindi l'aspetto religioso è visto solo in funzione di una comprensione globale per analizzare un'epoca storica.
L'eredità del padre, morto nel 1799, consente a Hegel di abbandonare il lavoro da precettore per intraprendere la carriera accademica. La sede universitaria prescelta è quella di Jena. Hegel vi si trasferisce nel gennaio del 1801. Inizia a insegnare come libero docente e in seguito come professore straordinario. A Jena Hegel ritrova Schelling, con il quale sviluppa un'intensa collaborazione, pubblicando insieme a lui una rivista "Il giornale critico di filosofia". L'amicizia con Schelling, però, si interrompe e del definitivo distacco se ne rende testimone la Prefazione alla "Fenomenologia dello spirito", pubblicata nel 1807.
Lasciata Jena soggiorna brevemente a Bamberg, lavorando come redattore presso il giornale del luogo. Lo scritto più importante di questo periodo è la "Scienza della logica", pubblicata tra il 1812 e il 1816. Nel 1817 pubblica "Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio".
Ormai filosofo affermato, svolge scrupolosamente la propria funzione di educatore presso l'Università di Berlino (allora ancora sotto la Prussia) contribuendo alla formazione di generazioni di studenti. Dagli alunni vengono pubblicati postumi i testi dei corsi, "Lezioni". L'opera più importante pubblicata da Hegel a Berlino sono i "Lineamenti di filosofia del diritto" (1821).
Hegel muore nel 1831, in seguito dopo aver contratto il colera.
Dialettica di Hegel
Quando la ragione è usata per conoscere o si usa l'intelletto o si usa la ragione. L'Intelletto, a sua volta, usa la logica formale. La Ragione, invece, usa la dialettica.
Cos'è allora la ragione se non un'entità che non cambia nel tempo, come la matematica o la fisica, con le quali formuliamo, tramite l'intelletto, giudizi immutabili nel tempo?
Ma oltre a conoscere queste verità immutabili, abbiamo anche la necessità di conoscere verità che mutano nella storia (come nel caso in cui si forma una nuova religione, che porta valori che prima non c'erano). Per comprendere queste ragioni storiche, e quindi la realtà in mutamento, non è più sufficiente la logica formale (né il suo accompagnatore, ovvero l'intelletto) ma inizia a servire la dialettica. Una delle discipline che utilizzano la dialettica non è certamente la matematica, ma la filosofia. La filosofia procede utilizzando la dialettica, che prevede tre fasi:
- Tesi: si afferma una certa qualità (X è A)
- Antitesi: si nega (X non è A)
- Sintesi: si introduce un concetto nuovo per eliminare l'antitesi (X è B)
In realtà, la sintesi, secondo Hegel, non serve solo a contraddire l'antitesi ma a esplicare la tesi e dunque giungere a una nuova conoscenza. Una conoscenza che, possibilmente, deve essere assoluta, dunque non riguardare un singolo individuo (come nell'esempio precedente) ma una collettività, una radice unitaria, un sapere generale. Questa è la filosofia idealista kantiana ma anche quella hegeliana che mira a compiere un'analisi, una critica, una descrizione e una sintesi rigorose di tutte le funzioni operanti nel sapere umano.
Questo perché la filosofia viene concepita come la disciplina fondativa della scientificità di tutte le altre forme di sapere; rispetto a essa le scienze sono prive della possibilità di giustificare i concetti e i procedimenti mediante i quali operano. Questi procedimenti possono essere verificati e compresi solo mediante il metodo trascendentale che è contenuto nella filosofia trascendentale dell'assoluto.
È Fichte che, meditando sul pensiero di Kant, fa nascere la terminologica idealistica sull'assoluto:
- Tesi: l'assoluto è idea
- Antitesi: l'assoluto è natura
- Sintesi: l'assoluto è spirito
La realtà è idea. Quindi ciò che vi è di essenziale nella realtà è l'idea, intesa come idea platonica.
Hegel divide il sistema in 3 parti:
- Idea, studiata nella scienza della logica
- Natura studiata nella filosofia della natura
- Sintesi studiata nella filosofia dello spirito
Sistema di Hegel
Il sistema è diviso in tre parti:
- Logica: studia l'idea
- Filosofia della natura: studia la natura
- Filosofia dello spirito: studia lo spirito
Il famoso sistema appena esplicato è chiarito nell'"Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio"(1817) in forma di riassunto.
Sempre dall'Enciclopedia abbiamo la trattazione della filosofia della natura e dello spirito.
La filosofia dello spirito si divide a sua volta in tre parti:
- Soggettivo, di non cui abbiamo nessuno scritto e anche qui ci rifacciamo all'enciclopedia.
- Oggettivo, di cui abbiamo i "Lineamenti di filosofia del diritto" pubblicato a Berlino nel 1821.
- Assoluto, di cui abbiamo le lezioni universitarie tenute a Berlino e trascritte dai suoi studenti.
Riguardo alla logica, invece, la spiegazione esaustiva si può avere tramite un grande libro che è la "Scienza della logica"(1812-1816).
Alcuni hegeliani del '900 (Croce, Gentile e altri) sostennero che tesi e antitesi erano nate per un'esigenza sistematica propria del tempo, che ora non c'è più, per questo lo studio di Hegel risulta fondamentale quando si parla della sintesi, cioè della filosofia dello spirito in particolare.
Concezione della Storia di Hegel
Hegel era convinto che la storia fosse il racconto di stati, popoli e non di singoli individui. Come per il sapere filosofico, anche la società, dunque, era studiata nel suo insieme generale, e non focalizzandosi su un uomo in particolare.
Hegel credeva che la storia fosse solo apparentemente irrazionale e contraddittoria. A fronte di questa apparente caoticità della storia, c'è una razionalità intrinseca: il genere umano progredisce verso la razionalità.
La storia dell'umanità è la storia dello spirito, la cui caratteristica è la libertà che è legata alla razionalità.
Quindi c'è una tendenza razionale dell'uomo a conseguire una maggiore libertà e quindi una maggiore razionalità. Questo progresso però non è lineare.
Per Hegel il progresso non era assimilabile ad una quantità misurabile.
Per Hegel il progresso umano non è costantemente continuo, ha solo la tendenza alla crescita (maggiore libertà, maggiore razionalità) che non è, però, sempre lineare.
In un solo caso Hegel prenderà in considerazione il singolo, ed è quello in cui dichiara che nonostante la maggior parte degli individui incarni lo spirito dell'epoca, vi sono altresì alcuni individui particolari, quelli storici, che svolgono un ruolo diverso e più importante per la crescita e il cambiamento. Questi individui storico-cosmici, per esempio Napoleone, che nel 1806 a Jena aveva sconfitto gli austro - prussiani, influiscono sulla storia tramite battaglie o tramite riforme (politici).
Ma quando questi individui storico - cosmici non riescono a ottenere queste trasformazioni?
Entra qui in gioco l'astuzia della ragione, una sorta di provvidenza non divina ma logica. È una forza naturale che opera nella storia e fa sì che essa si serva di questi particolari individui per accrescere la libertà e quindi la razionalità. Ogni individuo sopra citato è convinto di operare per i propri bisogni (fama, soldi ecc.) ma non è questa la verità. La forza della ragione sta proprio nella sua astuzia.
Perciò nel momento in cui l'individuo ha interessi che entrano in contrapposizione con il bene comune, la fortuna, e quindi l'astuzia della ragione, lo abbandona.
Napoleone stesso fu sconfitto, quando volle esagerare e l'astuzia della ragione entrò a giocare non più insieme a lui ma contro di lui.
L'astuzia della ragione è paragonabile ad una sorta di Dio laico.
Per ulteriori approfondimenti su Hegel vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Chi era Georg Hegel e quale fu il suo percorso accademico?
- Qual è il ruolo della dialettica nel pensiero di Hegel?
- Come è strutturato il sistema filosofico di Hegel?
- Qual è la concezione della storia secondo Hegel?
- Cosa intende Hegel con "astuzia della ragione"?
Georg Hegel nacque a Stoccarda nel 1770 e studiò all'Università di Tubinga. Dopo aver lavorato come precettore, intraprese la carriera accademica a Jena, dove collaborò con Schelling. Divenne un filosofo affermato e insegnò all'Università di Berlino fino alla sua morte nel 1831.
La dialettica è fondamentale nel pensiero di Hegel, poiché permette di comprendere le verità storiche in mutamento. Si articola in tre fasi: tesi, antitesi e sintesi, e mira a raggiungere una conoscenza assoluta e collettiva.
Il sistema di Hegel è diviso in tre parti: Logica, Filosofia della natura e Filosofia dello spirito. Ogni parte studia rispettivamente l'idea, la natura e lo spirito, e viene dettagliata nell'"Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio".
Hegel vede la storia come il progresso dello spirito umano verso la razionalità e la libertà. Sebbene il progresso non sia lineare, la storia è guidata da una razionalità intrinseca e da individui storico-cosmici che influenzano il cambiamento.
L'astuzia della ragione è una forza naturale che opera nella storia, utilizzando individui particolari per accrescere la libertà e la razionalità. Anche se questi individui agiscono per motivi personali, la ragione li guida verso il bene comune.