Concetti Chiave
- Johann Gottlieb Fichte, filosofo tedesco, è noto per il suo idealismo e per la teoria dell'atto morale, con contributi significativi all'idealismo tedesco.
- Fichte sviluppa tre principi fondamentali nella sua "Dottrina della scienza", basati su Io e Non-Io, che formano la base della conoscenza scientifica.
- L'intuizione interna e l'immaginazione sono centrali nella filosofia di Fichte, permettendo alla ragione di riflettere su se stessa e il mondo.
- La dialettica è cruciale per Fichte, collegando libertà e finitezza, e trasformando l'interazione tra Io e Non-Io in un movimento reale e concettuale.
- Fichte vede lo stato come un mezzo per sviluppare una coscienza razionale e morale, con l'obiettivo di unire nazionalismo e cosmopolitismo.
Indice
Biografia e carriera accademica
Fichte, Johann Gottlieb (Rammenau, Sassonia 1762 - Berlino 1814), filosofo tedesco, propugnatore di una teoria idealistica della realtà e dell'atto morale. Fichte studiò teologia a Jena e a Lipsia; il suo Saggio di una critica di ogni rivelazione (1792), apparso anonimo e inizialmente attribuito al filosofo tedesco Immanuel Kant, gli permise di ottenere la cattedra di filosofia a Jena nel 1793.
Nel 1799, tuttavia, Fichte fu accusato di ateismo e costretto a consegnare le dimissioni. Continuò a scrivere e a tenere conferenze divenute celebri, tanto che nel 1805 ottenne la cattedra di filosofia a Erlangen e nel 1810 divenne il primo rettore elettivo della nuova università di Berlino. In quegli anni, gli ultimi della sua vita, l'indipendenza degli stati tedeschi venne minacciata dalle ambizioni di Napoleone e Fichte sostenne energicamente la nascita di una coscienza nazionale tedesca. L'opera di Fichte comprende: Fondamenti dell'intera dottrina della scienza (1794), Fondamenti del diritto naturale (1796-97), Sul fondamento della nostra fede in un governo divino del mondo (1798), La missione dell'uomo (1800) e Discorsi alla nazione tedesca (1808).
Principi della dottrina della scienza
Il tema fondamentale dei "Fondamenti dell'intera dottrina della scienza" di Fichte è la ricostruzione del sistema della ragione umana. Egli ritiene che la scienza si debba basare su alcuni principi, in numero limitato, e dai quali dedurre tutte le conoscenze scientifiche. Fichte dà tre principi:
1. L'Io pone se stesso assolutamente
2. L'Io assoluto oppone a se stesso un Non-Io altrettanto assoluto
3. Nell'Io assoluto, l'Io divisibile si oppone a un Non-Io altrettanto divisibile
Sintesi e dialettica
Fichte pone la sua attenzione sulla sintesi (la mediazione fra due elementi, è un'operazione trascendentale che unifica altre due condizioni: spontaneità e recettività, legge morale e sensibilità). Nel sistema di Fichte si dà conto a priori dell'esistenza concreta della sintesi (rappresentazione), ma anche le condizioni trascendentali della sua genesi, siano attive (spontanee) o passive (recettive). Ci saranno dunque tre principi uno per la spontaneità, uno per la recettività e uno per la loro sintesi concreta.
La tesi enuncia la libertà dell'Io che pone se stesso (Io ontotetico). L'antitesi enuncia la finitezza e la contingenza della ragione umana quando si deve confrontare con un'altra realtà assoluta: il Non-Io. La sintesi enuncia che la ragione umana concreta (limitata e finita) esiste sempre in rapporto a contenuti reali che ne siano l'oggetto (Non-Io).
Secondo Fichte l'intuizione interna consiste nella capacità della ragione di percepire immediatamente i propri procedimenti e descriverli, mentre l'immaginazione consiste nella capacità della ragione di considerare se stessa e il proprio posto nel mondo in modo problematico e libero da posizioni precostituite.
Il modo in cui si colleghino i primi due principi nel terzo ci pone di fronte al problema di scegliere il ragionamento da applicare e Fichte sceglie la dialettica, ovvero non solo una ricerca concettuale ma anche movimento reale che informa di sé la realtà, l'azione e il pensiero (partendo da una decisione assoluta per collegare libertà e finitezza si arriva a una decisione pratica di come e quando affermare la propria libertà).
Coscienza teoretica e azione morale
La coscienza teoretica porta l'Io alla determinazione razionale dei fenomeni, a una conoscenza scientifica dei fenomeni che porta l'Io a conquistare l'indipendenza rispetto al mondo naturale, oggettivo (Non-Io). Si passa allora all'azione morale, poiché l'Io capisce la propria superiorità e indipendenza dal mondo della natura e trasforma la natura stessa.
Carattere pratico della conoscenza
Carattere pratico della conoscenza
Secondo Fichte la coscienza pratico-morale è un'evoluzione di quella teoretica. Causa ultima della conoscenza non è l'urto dell'Io con il Non-Io ma lo sforzo fatto dall'Io per superare l'ostacolo. Una simile attività diventa produttiva solo se si applica ad un oggetto. L'aspirazione è il livello in cui si manifesta l'esigenza dell'Io non solo di asserire l'esistenza della realtà esterna, ma anche di trasformarla.
Filosofia oltre la coscienza comune
Per Fichte filosofia è ciò che sta al di là della coscienza comune, ossia l'atteggiamento realistico-oggettivo dell'esperienza quotidiana. Perciò la filosofia è possibile solo superando, guardando al di là della coscienza comune. Da qui nasce il dualismo fra realismo e idealismo.
Pensiero politico e stato
Pensiero politico
Fichte pensa che lo stato sia un mezzo attraverso il quale gli uomini dovrebbero arrivare a governarsi grazie solo alla ragione e alla legge morale. Compito dello stato è formare questa coscienza in modo tale da diventare superfluo. Andando avanti con il tempo si capisce che non si potrà mai arrivare ad eliminare lo stato e solo nello stato (società) l'uomo può essere considerato tale e gli vengono riconosciuti i suoi diritti (per fare ciò c'è bisogno di confini naturali ben definiti e dell'autarchia). Il processo di formazione di civiltà dalla barbarie è detto cammino dialettico della storia. Ultimo pensiero politico di Fichte è quello elaborato sotto il dominio napoleonico. Si propone di riscoprire l'identità e le ricchezze nazionali non in contrapposizione con quelle degli altri paesi, ma in modo tale che l'interesse della nazione e quello dell'umanità coincidano (nazionalismo e cosmopolitismo) rinunciando alla guerra portatrice di sicura rovina.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale dei "Fondamenti dell'intera dottrina della scienza" di Fichte?
- Quali sono i tre principi della scienza della ragione secondo Fichte?
- Come Fichte descrive l'intuizione interna e l'immaginazione?
- Qual è il ruolo dello stato secondo il pensiero politico di Fichte?
- Come Fichte vede il rapporto tra nazionalismo e cosmopolitismo?
Il tema centrale è la ricostruzione del sistema della ragione umana, basato su tre principi fondamentali da cui dedurre tutte le conoscenze scientifiche.
I tre principi sono: 1) L'Io pone se stesso assolutamente, 2) L'Io assoluto oppone a se stesso un Non-Io altrettanto assoluto, 3) Nell'Io assoluto, l'Io divisibile si oppone a un Non-Io altrettanto divisibile.
L'intuizione interna è la capacità della ragione di percepire immediatamente i propri procedimenti, mentre l'immaginazione è la capacità di considerare se stessa e il proprio posto nel mondo in modo problematico e libero.
Lo stato è un mezzo per permettere agli uomini di governarsi tramite la ragione e la legge morale, formando una coscienza che renda lo stato superfluo, pur riconoscendo che non si potrà mai eliminare completamente.
Fichte propone di riscoprire l'identità nazionale in modo che l'interesse della nazione coincida con quello dell'umanità, rinunciando alla guerra e promuovendo un nazionalismo che non sia in contrapposizione con altri paesi.