Concetti Chiave
- La laicità implica la separazione tra potere politico e religioso, garantendo libertà di pensiero senza privilegi a nessuna religione.
- Storicamente, la laicità si sviluppa con il cristianesimo e si concretizza con la Rivoluzione francese e americana, promuovendo istituzioni giuridiche secolari.
- In Italia, il principio di laicità evolve da un cattolicesimo di Stato verso una democrazia parlamentare, culminando nella revisione del Concordato nel 1984.
- La Costituzione italiana incorpora il principio di laicità attraverso vari articoli che promuovono l'uguaglianza e la libertà religiosa.
- Il principio di laicità supporta il pluralismo religioso e culturale, con lo Stato che deve mantenere neutralità ed equità verso tutte le confessioni.
In questo appunto si descrivono nel dettaglio questi aspetti della laicità: il concetto di laicità, la laicità dello Stato, il principio di laicità nel corso della storia, il principio di laicità in Italia.
Indice
Lo Stato laico
Il termine laicità indica la separazione tra potere politico e religioso, tra leggi civili e i codici ecclesiastici, tra reato e peccato.
Lo Stato laico non privilegia nessuna religione ma garantisce libertà di pensiero.Se lo Stato si identificasse solo con una religione, riconoscendo esclusivamente i suoi principi e valori morali e spirituali, finirebbe per creare discriminazioni tra cittadini. (principio di democrazia)
I caratteri dello Stato laico possono essere riconosciuti nell’autonomia e nell’indipendenza dell’autorità civile rispetto all’autorità religiosa, nella aconfessionalità e neutralità in materia religiosa e filosofica, nella temporalità, intesa come competenza dello Stato a proporre ai suoi componenti solo i valori sociali attinenti alla condizione terrena dell’uomo.
Il ruolo di uno Stato che si professa laico è quello di garantire che nessuno imponga la propria visione del mondo agli altri: i principi a cui deve fare riferimento non devono essere mutuati da alcuna religione, ma dal diritto positivo.

Il principio di laicità nel corso della storia
Il problema della laicità dello Stato sorge storicamente col cristianesimo in riferimento al comandamento di Gesù: «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Per molti secoli però teologia e giurisprudenza furono assimilate con conseguenze gravissime. L’esempio principale è l’assolutismo divino di Luigi XIV, il quale credeva che il suo potere di sovrano derivasse direttamente da Dio. Inoltre il primo ministro Colbert, attuò in quegli anni una riforma del codice penale francese con un’assimilazione di peccato e reato.
Il primo ad ipotizzare una divisione tra Stato e Chiesa fu John Locke, egli infatti sosteneva la religione rientrasse nella libertà di pensiero. Diversi illuministi si ispirarono a lui come Voltaire, sostenitore della tolleranza religiosa, e Beccaria, sostenitore della necessità di uno spirito laico delle leggi.
Questa idea di separatismo si concretizza con la Rivoluzione francese, somma espressione delle idee illuministe (in opposizione a quelle assolutistiche), con cui si accende il contrasto con la chiesa cattolica. Dalla Francia parte la progressiva “laicizzazione” degli istituti giuridici (esempio: il matrimonio), della scuola pubblica, delle ricorrenze festive, delle Istituzioni militari. Al di fuori dell’Europa, il principio di laicità si era già affermato (in un contesto già di per sé pluriconfessionale), con la Rivoluzione americana e il formarsi degli Stati Uniti d’America.
Il principio di laicità in Italia
Alla sua nascita, l’Italia aveva dichiarato il cattolicesimo «religione di Stato», lasciando alle altre un regime di tolleranza. Durante il Risorgimento l’atteggiamento dello Stato italiano nei confronti della Chiesa cattolica presenta i caratteri tipici di uno stato agnostico (astensione dal giudizio sulla questione dell'esistenza o meno di una qualche entità divina). Con il fascismo si denota invece una “riconfessionalizzazione” ed i Patti Lateranensi (1929) stabiliscono un accordo tra Stato e Chiesa e sanciscono la religione cattolica come sola religione di Stato.
Dopo la caduta del fascismo la chiesa cerca di trasformare l’Italia in uno stato cattolico e di favorire la salita al potere di un’Istituzione che fosse emanazione del Vaticano. Tuttavia i fatti la costringono ad assecondare la trasformazione del Paese in una democrazia parlamentare e quindi la nascita di una Costituzione compromissoria che faccia suoi i principi della laicità, anche se a reggere le sorti della democrazia sarà un partito di ispirazione cattolica che mantiene il paese ancorato alla tradizione religiosa. Nel 1984 gli “accordi di Villa Madama“ firmati a Roma dal presidente socialista del Consiglio Bettino Craxi e dal Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli, revisionano il concordato del 1929, contenente le regole sui reciproci rapporti fra Italia e santa sede.
Il principio di laicità dello Stato (principio di democrazia) non è chiaramente espresso nella nostra Carta Costituzionale ma è ricollegabile a diversi articoli: gli articoli 3, 7, 8, 19, 21. Ecco cosa enunciano questi:
- Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
- Articolo 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
- Articolo 8: Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
- Articolo 19: Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
- Articolo 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Questo principio è a favore della salvaguardia della libertà di religione, sostiene un regime di pluralismo confessionale e culturale, in cui Stato, istituzioni e magistratura assumono il dovere di essere equi ed imparziali nei confronti dei diversi culti.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Qual è il concetto di laicità e come si manifesta in uno Stato laico?
- Come si è sviluppato storicamente il principio di laicità?
- Qual è stato il percorso del principio di laicità in Italia?
- Quali articoli della Costituzione italiana riflettono il principio di laicità?
- Qual è il ruolo dello Stato in un regime di pluralismo confessionale e culturale?
La laicità indica la separazione tra potere politico e religioso, garantendo libertà di pensiero e neutralità dello Stato in materia religiosa e filosofica.
Il principio di laicità è emerso con il cristianesimo e si è evoluto attraverso il pensiero di filosofi come John Locke e gli illuministi, concretizzandosi con la Rivoluzione francese e americana.
In Italia, il principio di laicità ha subito diverse trasformazioni, dal cattolicesimo come religione di Stato ai Patti Lateranensi, fino alla revisione del concordato nel 1984, promuovendo un regime di pluralismo confessionale.
Gli articoli 3, 7, 8, 19 e 21 della Costituzione italiana riflettono il principio di laicità, garantendo uguaglianza, indipendenza tra Stato e Chiesa, libertà religiosa e di espressione.
Lo Stato deve essere equo e imparziale nei confronti dei diversi culti, salvaguardando la libertà di religione e sostenendo un regime di pluralismo confessionale e culturale.