Sara.borroni
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Concetti Chiave

  • Machiavelli ha contribuito alla formazione dello Stato moderno, enfatizzando la centralità dello Stato e la sovranità come caratteristiche fondamentali, nonostante la mancanza di piena sovranità nei primi ordinamenti monarchici.
  • L'assolutismo si affermò con le monarchie assolute europee dei XV e XVI secoli, dove il sovrano deteneva il potere esecutivo e legislativo, sostenuto da un apparato burocratico e un esercito permanente.
  • Hobbes introdusse l'idea di un Leviatano, uno Stato nato da un patto sociale per garantire la pace e proteggere gli individui, in cambio di assoluta ubbidienza al sovrano.
  • Locke, invece, promosse il contratto sociale basato sulla libertà e l'uguaglianza, con la separazione dei poteri come fondamento dello Stato liberale, opponendosi all'assolutismo.
  • Il diritto di resistenza è riconosciuto da Locke come legittimo contro governi dispotici, sostenendo la necessità di un potere che rispetti i diritti civili e il patto sociale.

Indice

  1. La nascita dello Stato moderno
  2. Il pensiero di Machiavelli
  3. Le monarchie europee
  4. L'assolutismo e le sue caratteristiche
  5. Hobbes e il Leviatano
  6. Locke e il contratto sociale

La nascita dello Stato moderno

La formazione dello Stato in senso moderno è legata all’insieme di trasformazioni che in Europa contribuirono alla nascita di un nuovo modello di monarchia tra il XV e il XVI secolo.

Durante i primi decenni del Quattrocento si verificarono mutamenti che favorirono il passaggio dalle organizzazioni politiche medievali allo Stato moderno.

Gli ordinamenti monarchici che si erano formati erano ancora molto diversi da quelli identificabili nel concetto di Stato: mancava il carattere peculiare dello Stato moderno, cioè la piena sovranità statale, l’indipendenza degli Stati da ogni autorità superiore.

Il pensiero di Machiavelli

Nel XV secolo si ebbero i primi appetì significativi alla costruzione del concetto di Stato, che provennero da uomini di cultura particolarmente dotati nell’arte della politica, tra cui Niccolò Machiavelli, politico e letterato fiorentino (1469-1527).

Machiavelli pose al centro delle proprie riflessioni la tutela e il rafforzamento dello Stato, che si devono ottenere ad ogni coso, prescindendo dagli interessi dei singoli individui.

L’analisi politica di Machiavelli ebbe per oggetto tutto i fattori che potevano contribuire al potenziamento dello Stato.

Il primato della ragion di Stato sulla morale fu una delle maggiori novità del suo pensiero.

A capo dello Stato si trova il principe, cui il popolo deve assoluta ubbidienza, al fine di poter superare le proprie condizioni di viltà, malignità e mediocrità e di potere pertanto essere utile allo Stato. Il principe deve difendersi da coloro che minacciano il suo potere.

In materia di politica estera, lo Stato deve usare la forza, munendosi di un valido esercito formato dai cittadini (ritenuti da Machiavelli più idonei a difendere la propria patria rispetto alle truppe). Il ricorso alla guerra viene valutato come strumento necessario per detenere il potere.

Le monarchie europee

Lo Stato in senso moderno nacque con le monarchie europee del XV e del XVI secolo, che erosero progressivamente i poteri feudali concentrando l’autorità in un unico organo e dando vita al monopolio della forza da parte di un apparato centralizzato.

Le prime monarchie nazionali si ebbero in Francia, Inghilterra, Portogallo e Spagna, dove si affermò lo Stato sovrano, caratterizzato da unità amministrativa e rafforzamento dell’autorità del re.

L'assolutismo e le sue caratteristiche

Il tipo di Stato che si affermò con le monarchie europee prese il nome di Stato assoluto; nello Stato assoluto lo Stato si identifica nel sovrano, che è titolare esclusivo dei poteri.

Il sovrano concentro nelle proprie mani il potere esecutivo è quello legislativo, mentre il potere giudiziario venne affidato a corti composte da giudici nominati dal re.

• Presenza di un apparato amministrativo e burocratico di funzionali pubblici, che avevano le competenze tecniche necessarie per curare l’organizzazione dello Stato è la gestione delle finanze pubbliche

• L’esistenza di un esercito permanente, in grado di assicurare il mantenimento della pace all’interno del territorio

• La continuità della corona, assicurata da specifiche leggi di successione al trono

• Il monopolio della giustizia, le corti composte da giudici che si occupavano di tutti i reati più gravi

• L’esistenza di un sistema coordinato ed efficiente di riscossione dei tributi, volto a finanziare i costi dell’apparato statale

• Stato Patrimoniale—>Inizialmente lo Stato assoluto si caratterizzò per l’identificazione del sovrano con lo Stato.

• Assolutismo Illuminato—>Verso la fine del XVIII secolo si affermò la distinzione tra Stato e sovrano: il re era subordinato allo Stato e non godeva più di un potere assoluto sui sudditi. L’autorità del sovrano doveva assicurare il benessere della comunità sociale (Stato di polizia=sistema con il quale si governa bene una città).

Hobbes e il Leviatano

Thomas Hobbes partì dalla considerazione che esiste una condizione naturale per cui ogni uomo è guidato da passioni di natura egoistica che lo pongono in conflitto con gli altri e lo portano a utilizzare l’astuzia e la forza per far prevalere i ripari diritti.

Una situazione del genere impedisce la nascita di forme di aggregazione sociale ed espone al continuo rischio di guerre e di morte

Secondo Hobbes il ricorso alla ragione permette di trovare la strada per un accordo pacifico con le altre persone, nonché per ottenere valori condivisi.

Grazie a questo distacco dalle pure energie passionali a favore della ragione comune, gli uomini si uniscono in una sola persona, il Leviatano, i cui poteri sono superiori a quelli dei singoli esseri che, coscientemente, lo impongono.

La costruzione del Leviatano corrisponde a un patto sociale tramite cui si dà vita allo Stato, organismo in grado di proteggere gli individui e procurare loro la pace, chiedendo in cambio assoluta ubbidienza.

Secondo Hobbes, il sovrano deve fare tutto quanto possibile per il bene dei sudditi: decidere cosa sia bene e male, emanare leggi ispirate al senso di giustizia, garantire l’uguaglianza davanti alla legge...

Locke e il contratto sociale

John Locke crede nell’esistenza di un ordine naturale dell’umanità come Hobbes, ma per lui si tratta di una condizione di uguaglianza e di libertà.

Occorre proteggere questi valori naturali e a tal fine sono necessarie tre condizioni:

• esistenza di leggi che stabiliscano il confine tra il bene e il male

• attività di giudici per applicare le leggi

• forza coercitiva in grado di far rispettare le sentenze dei giudici

Per realizzare queste condizioni, gli uomini devono unirsi in società con gli altri, stringendo un patto condiviso e mirato al bene comune.

Come fondamento della società civile è necessario il consenso degli individui e occorre affidarsi alle decisioni della maggioranza.

Affiora, a questo punto, il concetto di Stato, frutto del contratto sociale è legittimato dal libero consenso degli individui: il suo ruolo fondamentale è quello di tutelare i diritti civili.

Secondo Locke la forma di Stato in grado di promuovere e tutelare al meglio i diritti civili non è la monarchia in quanto non può ammettere l’esenzione di un solo soggetto dalle leggi istituite con il contratto sociale, con l’ulteriore pericolo che tale soggetto possa divenire un oppressore, e non un difensore, dei diritti civili che lo Stato deve proteggere.

Gli individui che si sono uniti nel patto comune devono individuare le vie piu idonee per far vita a buone leggi e per farle poi rispettare.

Dovranno investire governi di loro fiducia nei seguenti compiti:

• potere di emanare le leggi

• incarico di rendere le leggi esecutive

• amministrare la giustizia

Locke aggiunge un quarto potere che chiama potere federativo, che corrisponde alla gestione dei rapporti con gli altri Stati.

Nel pensiero di Locke compare il principio della separazione dei poteri che caratterizzerà lo Stato liberale.

Nel caso in cui i governanti utilizzino in modo dispotico i loro poteri, va riconosciuto al popolo il diritto di resistenza, vale a dire di ribellarsi con insurrezioni al potere costituito per individuarne uno nuovo in grado di rispondere in modo adeguato alla missione di pace propria del patto sociale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo centrale dello Stato secondo Machiavelli?
  2. Machiavelli pone al centro delle sue riflessioni la tutela e il rafforzamento dello Stato, che devono essere ottenuti a ogni costo, prescindendo dagli interessi dei singoli individui.

  3. Come si caratterizza lo Stato assoluto nelle monarchie europee?
  4. Lo Stato assoluto si identifica nel sovrano, che detiene il potere esecutivo e legislativo, mentre il potere giudiziario è affidato a corti nominate dal re. È caratterizzato da un apparato amministrativo, un esercito permanente, e un sistema di riscossione dei tributi.

  5. Qual è la concezione di Hobbes riguardo alla natura umana e allo Stato?
  6. Hobbes ritiene che la natura umana sia guidata da passioni egoistiche che portano al conflitto. Propone il ricorso alla ragione per formare un patto sociale, il Leviatano, che protegge gli individui in cambio di assoluta ubbidienza.

  7. In che modo Locke differisce da Hobbes riguardo al contratto sociale?
  8. Locke crede in un ordine naturale di uguaglianza e libertà, e sostiene che il contratto sociale debba proteggere questi valori attraverso leggi, giudici e forza coercitiva, con il consenso degli individui e la decisione della maggioranza.

  9. Qual è il principio della separazione dei poteri secondo Locke?
  10. Locke introduce la separazione dei poteri, suddividendo le funzioni di emanare leggi, renderle esecutive, amministrare la giustizia e gestire i rapporti con altri Stati, per garantire un governo che tuteli i diritti civili.

Domande e risposte

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