Concetti Chiave
- Lo Stato costituzionale si fonda sulla centralità dei diritti, non più sulla legge, cambiando il diritto costituzionale tradizionale.
- Le costituzioni moderne disciplinano i rapporti sociali, diventano più dettagliate e incorporate di obiettivi economici e sociali.
- Le costituzioni si irrigidiscono con limiti assoluti alla revisione, conosciuti come "clausole di eternità".
- La centralità dei diritti personali rafforza la tutela dei diritti sociali, in particolare nel "modello sociale europeo".
- Le corti costituzionali evolvono nel loro approccio, bilanciando giustizia concreta e ragionevolezza, e ampliando la protezione internazionale dei diritti.
Lo Stato costituzionale
Con l’espressione «Stato costituzionale» si indica una forma di stato fondata sulla centralità dei diritti e, dunque, a differenza di quanto avveniva in passato non più sulla legge. La sua creazione, pertanto, determinò il mutamento di alcuni caratteri fondamentali del diritto costituzionale. Non è solo uno stato che ha una costituzione, ma è nella costituzione che trova la propria identità. In particolare:
• le costituzioni non si limitano a disciplinare i rapporti fra gli organi costituzionali, ma dettano norme che investono sempre più i rapporti in seno alla società civile;
• le tecniche di redazione del testo costituzionale mutano; le costituzioni diventano «lunghe», incorporando obiettivi di politica economica e sociale e ampliando il catalogo dei diritti; inoltre tendono a essere redatte per principi, e non solo per regole, il che vuol dire ampliare lo spazio dell’interprete;
• si irrigidisce il testo della costituzione e, nel tentativo di ulteriormente rafforzare i principi costituzionali, si individuano limiti assoluti alla possibilità stessa di revisione (si parla di «clausole di eternità»);
• a fondamento dello stato, anziché la legge (secondo la tradizione della Rivoluzione francese), sono posti i diritti (secondo la tradizione anglosassone);
• dalla centralità dei diritti della persona deriva una ancora più accentuata tutela dei diritti sociali, che caratterizza soprattutto il «modello sociale europeo»;
• l’intensa attività delle corti costituzionali porta a un progressivo mutamento delle forme di intervento delle stesse; alla ricerca della conformità-difformità rispetto al parametro costituzionale, sulla base dei tradizionali sillogismi della logica giuridica, si affianca la ricerca della giustizia del caso concreto; alla sussunzione del caso concreto
nella fattispecie costituzionale si affiancano i criteri di bilanciamento, di proporzionalità, di ragionevolezza;
• prendendo atto della crisi della sovranità degli stati, le costituzioni si aprono alla dimensione internazionale, collegandosi alle numerose dichiarazioni e convenzioni internazionali, e si realizza una estesa tutela «multilivello» dei diritti (è chiamata così perché i diritti vengono garantiti da corti nazionali e sovranazionali, con la giurisprudenza delle une che rafforza e sorregge quella delle altre in via diretta o indiretta);
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica principale che distingue lo Stato costituzionale dalle forme di stato precedenti?
- Come sono cambiate le costituzioni nello Stato costituzionale rispetto al passato?
- In che modo le corti costituzionali hanno influenzato il diritto costituzionale nello Stato costituzionale?
Lo Stato costituzionale si distingue per la centralità dei diritti, a differenza delle forme di stato precedenti che si basavano principalmente sulla legge.
Le costituzioni nello Stato costituzionale sono diventate più lunghe, incorporando obiettivi di politica economica e sociale, ampliando il catalogo dei diritti e redigendo per principi anziché solo per regole.
Le corti costituzionali hanno portato a un mutamento delle forme di intervento, affiancando alla ricerca della conformità costituzionale la ricerca della giustizia del caso concreto e utilizzando criteri di bilanciamento, proporzionalità e ragionevolezza.