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Concetti Chiave

  • "Schindler's List" di Steven Spielberg è un film del 1993 basato su una storia vera, che racconta come l'imprenditore tedesco Oskar Schindler salvò più di mille ebrei dai campi di concentramento nazisti.
  • "La vita è bella" di Roberto Benigni, vincitore di tre Oscar, narra la storia di un ebreo e della sua famiglia in un campo di concentramento, usando l'umorismo per proteggere il figlio dalle atrocità del lager.
  • "Il bambino con il pigiama a righe" di Mark Herman, uscito nel 2008, esplora l'amicizia tra il figlio di un gerarca nazista e un bambino ebreo prigioniero, con conseguenze tragiche.
  • I tre film offrono una visione d'insieme sull'Olocausto, evidenziando diversi aspetti della persecuzione e della resistenza ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale.
  • Queste opere cinematografiche sono considerate fondamentali per comprendere e ricordare gli eventi e le atrocità dell'Olocausto.

In questo appunto di Storia si consigliano tre film essenziali sulla Giorno della Memoria. Tanti sono i registi che, toccati dai terribili eventi della Seconda Guerra Mondiale e in particolare dalla persecuzione e l’eccidio degli Ebrei e dalla follia nazista, hanno deciso di riproporne alcuni episodi. Tra questi, ne abbiamo scelti tre, che più di tutti, sono fondamentali per avere una visione d’insieme di quello che significò l’Olocausto: “Schindler’s List” (1993) di Steven Spielberg, “La vita è bella” (1997) di Roberto Benigni, e “Il bambino con il pigiama a righe” (2008) di Mark Herman. ricerca sulla Shoah

Indice

  1. Film sulla memoria: Schindler’s List
  2. La vita è bella: il film italiano sulla memoria vincitore del premio Oscar
  3. Il bambino con il pigiama a righe

Film sulla memoria: Schindler’s List

Il primo dei tre film sul tema della memoria è quello prodotto e diretto dal famoso regista statunitense Steven Spielberg, uscito nelle sale di tutto il mondo nel 1993, “Schindler’s List”, La lista di Schindler, e vincitore di ben sette oscar, tra cui quello di miglior film e miglior regia.

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Keneally, e si basa su una storia vera. Il protagonista, interpretato dall’attore Liam Neeson, è Oskar Schindler, imprenditore tedesco, che, nel 1938 entra in rapporti con le SS, iniziando ad ingraziarseli e a frequentarli. Grazie ai suoi agganci e all’aiuto del contabile ebreo Itzhak Stern, Schindler riesce ad aprire una fabbrica di pentole e tegami da fornire all’esercito tedesco, e a far sì che in essa lavorino più di mille ebrei, salvandoli dalla deportazione nei campi di concentramento che i tedeschi stavano attivando su tutto il territorio polacco. Se inizialmente Schindler sembra il feroce imprenditore tedesco che, in combutta con i nazisti, sfrutta la manodopera ebraica, in realtà egli ha da subito una missione ben precisa: salvare le vite di questi poveri uomini e donne, destinati a morte certa nel campo di Auschwitz. E riuscirà nell’impresa, inserendo nella famosa lista di operai quasi milleduecento ebrei che sicuramente sarebbero stati uccisi dai nazisti. Il film è un vero colosso del cinema mondiale, ed è girato per lo più in bianco e nero. Eccetto però, per un cappottino rosso, che il regista utilizza per distinguere dalla massa degli ebrei deportati dal ghetto di Cracovia, una bambina ebrea, che rivedremo senza vita e riconoscibile proprio per quel colore, più avanti nel film. Sarà proprio Schindler a vederla, in uno dei momenti più toccanti e simbolici dell’intero film. A colori sono anche le ultime scene del film, che ci fanno fare uno sbalzo temporale e ci portano al 1993. Nelle immagini si vedono gli ebrei sopravvissuti all’Olocausto, insieme agli attori che li hanno rappresentati nel film, che depongono pietre sulla tomba dell’uomo che ha salvato loro la vita.

Per ulteriori approfondimenti su Schindler’s List vedi qui

La vita è bella: il film italiano sulla memoria vincitore del premio Oscar

Il film “La vita è bella”, uscito nelle sale nel 1997 e diretto e interpretato dall’attore e regista toscano Roberto Benigni, è il film italiano più premiato nella storia degli Oscar. Ha ottenuto infatti ben tre statuette per: migliore film straniero, miglior attore e miglior colonna sonora. La storia narrata nel film è ambientata in Toscana nel 1939 e racconta di un uomo ebreo, Guido Orefice, interpretato da Benigni stesso, che insieme alla moglie e al figlio Giosuè, viene deportato in un campo di concentramento nazista. Per proteggere il figlio piccolo dalle atrocità del lager, l’uomo, dall’animo giocoso e ilare, racconterà al bambino che ciò che stanno vivendo in quei terribili luoghi sono in realtà delle prove durissime di un gioco a premi, che li porteranno a vincere un meraviglioso carro armato. Le vicende copriranno un arco temporale che si concluderà nel 1945, con l’abbandono dei lager da parte dei nazisti e con la liberazione degli ebrei da parte delle truppe americane. Un amaro finale però, nonostante la liberazione, chiuderà la storia di questa famiglia. Sebbene la scelta del titolo fu casuale e dettata semplicemente dalla volontà del regista di rappresentare questa sfrenata ricerca di felicità del protagonista, le parole “la vita è bella”, compaiono anche in alcune dichiarazioni di Primo Levi, che nel suo celebre romanzo “Se questo è un uomo”, con una drammatica nota di speranza scrisse: “Io pensavo che la vita fuori era bella, e sarebbe ancora stata bella, e sarebbe stato veramente un peccato lasciarsi sommergere adesso”.

Per ulteriori approfondimenti su La vita è bella vedi qui

campo di concentramento di Auschwitz

Il bambino con il pigiama a righe

“Il bambino con il pigiama a righe” il cui titolo originale è The Boy in the Striped Pyjamas, è un film diretto dal regista britannico Mark Herman, uscito nel 2008 e anch’esso tratto dall’omonimo romanzo di John Boyne. Protagonisti della storia, ambientata anch’essa durante il terribile episodio dell’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale, sono due bambini di otto anni, Bruno, figlio di un gerarca nazista di un campo di concentramento e Shmuel, un prigioniero ebreo di quel campo. I due bambini sono legati da una profonda amicizia che va oltre le barriere imposte dai nazisti e oltre quel filo spinato attraverso cui parlano, che è diventato il simbolo del film. L’amicizia tra i due porterà anche Bruno ad aiutare Shmuel ad uscire dal campo, azione però che darà seguito a tragiche conseguenze per entrambi i ragazzi. Anche questo film è stato molto apprezzato dalla critica e ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2008.

Per ulteriori approfondimenti su Il bambino con il pigiama a righe vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i tre film essenziali consigliati per il Giorno della Memoria?
  2. I tre film essenziali consigliati sono "Schindler’s List" di Steven Spielberg, "La vita è bella" di Roberto Benigni, e "Il bambino con il pigiama a righe" di Mark Herman.

  3. Qual è la trama principale di "Schindler’s List"?
  4. "Schindler’s List" racconta la storia di Oskar Schindler, un imprenditore tedesco che salva più di mille ebrei dalla deportazione nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.

  5. Perché "La vita è bella" è un film significativo sulla memoria?
  6. "La vita è bella" è significativo perché racconta la storia di un padre che protegge il figlio dalle atrocità di un campo di concentramento nazista, trasformando la loro esperienza in un gioco per salvaguardare l'innocenza del bambino.

  7. Qual è il tema centrale de "Il bambino con il pigiama a righe"?
  8. Il tema centrale è l'amicizia tra due bambini, Bruno e Shmuel, che supera le barriere imposte dai nazisti, con conseguenze tragiche per entrambi.

  9. Quali riconoscimenti ha ricevuto "Schindler’s List"?
  10. "Schindler’s List" ha vinto sette Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, ed è considerato un colosso del cinema mondiale.

Domande e risposte