Concetti Chiave
- L'allegoria medievale è una figura retorica che rappresenta concetti astratti tramite immagini concrete, distinguendosi per l'assenza di connessioni logiche tra significato e significante.
- Nel Medioevo, l'allegorismo rifletteva la mentalità religiosa, con ogni aspetto della vita che rimandava alla presenza di Dio, influenzando arte, architettura e letteratura.
- Dante, nella Divina Commedia, utilizza l'allegoria per trasmettere significati morali e spirituali, con differenti livelli di significato: letterale, morale, anagogico e allegorico.
- L'opera di Dante è ricca di allegorie, come le tre fiere che rappresentano peccati morali: il leone per la superbia, la lupa per la cupidigia e la lonza per la lussuria.
- L'allegoria nella Divina Commedia si intreccia con la concezione medievale della vita terrena come riflesso di quella ultraterrena, con personaggi che simboleggiano insegnamenti morali.

Allegoria
Il termine allegoria deriva dal greco antico e vuol dire "leggere tra le righe", letteralmente alios e “io parlo” significa, quindi, dire qualcosa di diverso dal significato letterale.
Nell’allegoria abbiamo quindi un concetto astratto, che può riguardare la religione, la morale o la politica, che viene espresso tramite delle immagini concrete, a queste immagini l’autore del testo da un significato di tipo metaforico, nonostante tra il significato attribuito e il significato reale di queste immagini non ci sia connessione logica. Possiamo notare quindi che nella figura dell’allegoria il rapporto tra significato e significante e arbitrariamente deciso da chi compone il testo. Il lettore deve prestare una particolare attenzione all’allegoria e soprattutto a non confondere questa figura retorica né con la metafora né con il simbolismo. Ci sono infatti delle sostanziali differenze tra le varie figure retoriche. Le differenze tra Allegoria e metafora riguardano principalmente il piano logico, mentre nella metafora sono presenti delle parole di collegamento logico tra i termini, nell’allegoria queste parole di collegamento non si trovano, infatti ciò che collega il termine con il significato che gli si vuole attribuire è solamente l’idea che l’autore vuole trasmettere. La differenza tra metafora e simbolismo invece riguarda principalmente l’intuizione. Questo perché il significato allegorico, se non esplicitato dall’autore, può risultare soggettivo, quindi di libera interpretazione da part di chi legge, mentre nel simbolo il significato risulta più intuitivo, non è la soggettiva interpretazione del lettore che da un determinato significato a quell’immagine ma il suo bagaglio culturale, nel caso dell’alto medioevo fornito principalmente dalla Bibbia.
per un ulteriore approfondimento sulle figure retoriche del significato vedi anche qua
Allegorismo nel Medioevo
L'allegorismo è un aspetto caratterizzante della cultura del medioevo, secondo cui ogni cosa, ogni aspetto della vita e della natura che ci circonda, rimanda alla presenza di Dio. Durante il Medioevo la mentalità della maggior parte del popolo era di stampo religioso cristiano, la religione cristiana faceva sì che ogni uomo pensasse e agisse come se Dio fosse perennemente presente a giudicare ogni sua azione. Per questo gli uomini durante il Medioevo vivevano nella convinzione che tutto fosse peccato, e che solo la vera fede in Dio potesse salvarli, il peccato era strettamente collegato alla corporalità, mentre l’anima era la sede della fede in Dio. La religiosità e la fede veniva manifestata in ogni forma artistica e non: nell’arte figurativa, attraverso i dipinti; nell’architettura, attraverso la costruzione di Chiese; nella storia, concependo ogni avvenimento come di volontà divina; nella letteratura, concepita come strumento di istruzione e diffusione religiosa. Per realizzare tutte queste opere la fonte principale era indubbiamente la Bibbia, la sacra scrittura per eccellenza, colma di riferimenti allegorici e di simboli. Il simbolo è qualcosa di concreto e reale, che però vuole rimandare un altro concetto, spesso astratto. L'allegoria si può definire come un insieme di simboli, per questa ragione l'allegoria è più complessa rispetto ad un singolo simbolo. Dante divide l'allegoria in allegoria dei poeti e quella dei teologi. Ogni allegoria a due elementi: il significante è il significato. Il significato è sempre un concetto astratto, il significante può essere reale o fittizio. L'allegoria dei poeti ha il significato fittizio, mentre l'allegoria dei teologi ha il significante reale. Abbiamo poi un altro tipo di allegoria più complesso che è la figura. La figura è un'allegoria legata alla storia. Un evento storico è legato ad un altro evento. Un evento storico è l'anticipazione del successivo. Mosé che conduce gli ebrei fuori dall'Egitto era anticipazione di Cristo. Dante incontra sulla spiaggia del Purgatorio Catone l'Uticense, che nella guerra civile tra Cesare Pompeo aveva appoggiato Pompeo e quando ormai Cesare era in procinto di vincere si suicida. In questo modo Catone rappresenta la libertà politica e in questo caso diventa una figura.
per un ulteriore approfondimento sull'allegoria vedi anche qua
L’allegoria nella Divina Commedia di Dante
Uno dei più noti esempi di allegoria medievale si trova Nella Divina Commedia di Dante. l’opera dantesca è infatti completamente allegorica, lo stesso Dante ne distingueva quattro significati:
- letterale: significato reale
- morale: l’insegnamento al lettore
- anagogico: spirituale
- allegorico: significato nascosto delle parole

Tutto all’interno del poema presenta questi livelli di significato, già prendendo in considerazione il fatto che Dante viaggia dall’oltre tomba fino al paradiso, possiamo cogliere come l’intera opera sia colma di allegorismo religioso e morale. Dante rispetta appieno i canoni della religiosità cristiana che caratterizzavano il medioevo, soprattutto la concezione per cui la vita terrena dell’uomo fosse solo un riflesso di quella ultraterrena, per questo ogni personaggio di rilievo che Dante incontra lungo il suo cammino rappresenta allegoricamente un insegnamento morale, riflesso degli errori commessi da quel determinato personaggio durante la sua vita. Lo stesso Virgilio, esempio letterario per Dante, diviene allegoricamente la sua guida spirituale negli inferi e nel purgatorio, mentre Beatrice, donna angelica per eccellenza diviene la sua guida in paradiso. Ma l’esempio allegorico più noto nella Commedia è indubbiamente quello riguardante le tre fiere che dante incontra all’inizio della narrazione. Le tre bestie turbano Dante in tre modi distinti, ognuna di esse rappresenta allegoricamente tre peccati morali da cui il sommo poeta vuole sfuggire: il leone india la superbia; la lupa indica la cupidigia e l’avidità e la lonza indica la lussuria.
per un ulteriore approfondimento sulla divina commedia vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra allegoria e metafora?
- Come si manifesta l'allegorismo nel Medioevo?
- Quali sono i quattro significati distinti che Dante attribuisce alla sua Divina Commedia?
- Come viene rappresentata l'allegoria nella Divina Commedia di Dante?
- Qual è la differenza tra l'allegoria dei poeti e quella dei teologi secondo Dante?
La differenza principale tra allegoria e metafora riguarda il piano logico; nell'allegoria non ci sono parole di collegamento logico tra i termini, mentre nella metafora sì.
L'allegorismo nel Medioevo si manifesta attraverso la concezione che ogni aspetto della vita e della natura rimanda alla presenza di Dio, influenzando arte, architettura, storia e letteratura.
Dante attribuisce alla Divina Commedia quattro significati distinti: letterale, morale, anagogico e allegorico.
Nella Divina Commedia, l'allegoria è rappresentata attraverso personaggi e simboli che riflettono insegnamenti morali e religiosi, come le tre fiere che rappresentano peccati morali.
Secondo Dante, l'allegoria dei poeti ha un significato fittizio, mentre l'allegoria dei teologi ha un significante reale.