Concetti Chiave
- La poesia "La Madre" di Giuseppe Ungaretti esplora il tema della morte e dell'aldilà attraverso la figura materna, che guida il poeta nel passaggio dalla vita terrena all'eternità.
- Ungaretti utilizza figure retoriche come il chiasmo, l'analogia e la metafora per esprimere la connessione tra il cuore, la morte e la fede, sottolineando la fiducia riposta nella madre.
- La struttura della poesia è simmetrica e ordinata, con strofe di diversa lunghezza che alternano i punti di vista del poeta e della madre, e un uso deliberato del lessico per rafforzare i temi centrali.
- La madre rappresenta l'intermediario tra il poeta e Dio, simbolo dell'amore divino e della pietà, incarnando una figura di forza e fede anche nella vecchiaia.
- Ungaretti riflette sulla caducità umana e trova conforto nell'eternità offerta dalla fede cristiana, con la madre che ricalca il ruolo di guida spirituale simile a quello di Beatrice per Dante.

Indice
Testo e parafrasi della poesia
E il cuore quando d'un ultimo battitoavrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
E quando il cuore, con un ultimo battito, avrà fatto cadere il muro d'ombra (della morte), per condurmi, o madre, al cospetto del Signore, allora tu mi darai la mano come una volta.
In ginocchio, decisa, resterai immobile davanti all’Eterno, allo stesso modo in cui Egli ti vedeva quando eri ancora in vita. Alzerai tremante le tue braccia anziane, come quando eri in punto di morte, dicendo: “Mio Dio, eccomi”. E solo quando (Egli) mi avrà perdonato, vorrai guardarmi. Ricorderai di avermi aspettato tanto, e avrai negli occhi un sospiro di sollievo.
Per ulteriori approfondimenti su Giuseppe Ungaretti vedi anche qua
Una breve analisi formale
La poesia è ricca di espedienti formali utili a veicolare il messaggio della poesia e a supportarne il tema.
Innanzitutto, si possono analizzare diverse figure retoriche:
- Già in apertura si notano un chiasmo ("E il cuore quando d’un ultimo battito\avrà fatto cadere il muro d’ombra") ed un’analogia. Il chiasmo è l’incrocio alternato dei gruppi logici composti dagli elementi legati al sostantivo “cuore” e dal connubio verbo (“avrà fatto cadere”)+ congiunzione (“quando”). L’analogia, invece, si rende evidente tra “il muro d’ombra” e “l’ultimo battito del cuore” (perifrasi per la morte). Il poeta immagina il cuore che colpisce con la sua ultima palpitazione la barriera oscura della morte, un misterioso punto di passaggio tra la vita terrena e l’esistenza ultraterrena davanti all’Eterno.
- Alla fine della prima strofa, il poeta introduce la figura materna cercando di esprimere la fiducia che riponeva in lei, tramite il ricordo di come la madre gli dava la mano da bambino: come fu guida nella vita terrena, accompagnerà il poeta dopo la sua morte.
- Più avanti, nella seconda strofa, vediamo un uso della figura retorica della metafora, quando assimila la madre ad una statua, immaginandola immobile, decisa, in preghiera davanti al Signore, descrivendo in questo modo la religiosità fervida che la caratterizzava in vita. Il tema della religiosità materna continua nei versi successivi, sia con il ricordo della morte della madre, momento in cui si affidò completamente a Dio, sia con l’immagine quasi crudele del desiderio di guardare in viso il figlio – tanto atteso – solo dopo che egli abbia ricevuto il perdono di Dio.
- Di grande impatto è la figura conclusiva della poesia, una sinestesia che associa alla vista (“avrà negli occhi”) il respiro (“un rapido sospiro”), che permette al lettore di visualizzare l’immagine potente del sollievo della madre nel vedere il figlio salire al Signore, talmente grande che è addirittura visibile nel suo sguardo.
Anche l’uso del lessico è molto importante: il poeta, infatti, utilizza diverse parole chiave, come: “cuore”, “ombra”, “come una volta”, “decisa”, “statua”, “Dio/Eterno/Signore”, “Madre”, che reiterano il tema lungo tutta la composizione.
La poesia appartiene alla seconda fase compositiva di Ungaretti, nella quale il poeta recupera tratti della poesia classica: a differenza della prima fase, infatti, utilizza la punteggiatura, i versi sono più lunghi e la parola non è valorizzata tanto quanto in precedenza. I versi presentano un'alternanza di endecasillabi (dieci) e settenari (cinque), suddivisi in cinque strofe di diversa lunghezza: di quattro versi le prime due, di tre versi la centrale, di due versi le due conclusive. Le strofe prima, quarta ed ultima sono quelle in cui il poeta parla di sé, mentre le altre sono quelle in cui parla della madre. La struttura del testo è calibrata e simmetrica: ad ogni strofa corrisponde un’unità sintattica e le anafore (come... come... come...; quando... quando...) scandiscono il ritmo della lirica, che appare così molto ordinata.
Per ulteriori approfondimenti sulla poetica di Ungaretti vedi anche qua
Pensiero dell’autore ed interpretazione della poesia
Ungaretti sottolinea la caducità dell’uomo rispetto alla sua vita e alle cose terrene. Ritrova il senso di eterno attraverso la rivelazione di Dio nel cristianesimo. Secondo i valori di fede, l’anello di congiunzione tra sé e Dio, ovvero tra l’uomo ed il creatore è proprio la figura materna, la quale, con l’illimitato senso di amore, ricalca lo stesso amore di Dio per l’uomo. Le parole diventano essenza delle radici umane e di quanto di bello è originato dal Creatore. La pietà della madre ripercorre simbolicamente la pietà di Dio per l’umanità.
La madre, nel componimento, assume l’immagine di una donna forte nella sua fede, profondamente religiosa, e fa da tramite fra il figlio e Dio, quasi come era stata Beatrice per Dante. Tuttavia, la madre del poeta non è una giovane fanciulla amata ed idealizzata: è colei che dava la mano al bimbo quando era piccolo e che continua a prenderlo per mano ora che è vecchio. La sua figura emana forza, decisione ed una grandissima fede: inginocchiata davanti a Dio con la perseveranza della preghiera, ora, dopo la morte, come prima. Eppure questa donna è vecchia, le sue braccia sono tremanti, e il suo sospiro è umanissimo, è un sospiro di soddisfazione e di sollievo.
Per ulteriori approfondimenti sulla figura di Beatrice vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "La Madre" di Giuseppe Ungaretti?
- Quali figure retoriche utilizza Ungaretti nella poesia?
- Come viene descritta la madre nella poesia?
- Qual è la struttura formale della poesia?
- Come si collega la figura materna al tema della fede nella poesia?
Il tema principale della poesia è la relazione tra madre e figlio, e il ruolo della madre come guida spirituale che accompagna il poeta nel passaggio dalla vita terrena all'esistenza ultraterrena, sottolineando la fede e la religiosità materna.
Ungaretti utilizza diverse figure retoriche, tra cui il chiasmo, l'analogia, la metafora e la sinestesia, per esprimere il messaggio della poesia e il tema della morte e della fede.
La madre è descritta come una figura forte nella sua fede, profondamente religiosa, che funge da tramite tra il figlio e Dio, simile a Beatrice per Dante, ma con un amore materno e terreno.
La poesia è composta da cinque strofe di diversa lunghezza, con un'alternanza di endecasillabi e settenari, e utilizza anafore per scandire il ritmo, creando una struttura simmetrica e ordinata.
La figura materna è l'anello di congiunzione tra l'uomo e Dio, rappresentando l'amore illimitato e la pietà divina, e simboleggia la rivelazione di Dio nel cristianesimo, attraverso la sua fede e il suo ruolo di guida spirituale.