Concetti Chiave
- La sinestesia è una figura retorica che unisce termini appartenenti a differenti campi sensoriali, come olfatto, tatto e udito, creando connessioni sensoriali complesse.
- La metonimia implica lo scambio di un termine con un altro basato su relazioni qualitative, come effetto per causa o l'astratto per il concreto.
- La sineddoche è simile alla metonimia, ma si concentra su relazioni quantitative, sostituendo un termine con uno che rappresenta una quantità maggiore o minore.
- La personificazione attribuisce caratteristiche umane a oggetti o concetti astratti, facendoli agire o parlare come persone.
- Gli esempi letterari illustrano l'uso di queste figure retoriche, evidenziando come poeti e scrittori le utilizzino per arricchire il linguaggio e aumentare l'impatto emotivo.
In questo appunto di italiano vengono descritte quelle che sono le figure retoriche facendo riferimento in particolare modo alla descrizione di quella che è la sinestesia, il significato della figura retorica della metonimia, il significato di quella che è la metonimia, della personificazione. Vengono anche effettuati degli esempi di natura letteraria.
Indice
Figura retorica della sinestesia
Ecco la definizione di sinestesia: la sinestesia è una figura costituita dall’accostamento di termini (generalmente aggettivo + aggettivo o aggettivo + sostantivo) che si riferiscono a campi sensoriali differenti (tatto, udito, vista, olfatto, gusto).
Prendendo alcuni versi di Baudelaire, ecco alcuni esempi di sinestesia:
Esistono profumi freschi come
Carni di bimbo, dolci come gli òboi,
E verdi come praterie
Il testo coinvolge tutti gli ambiti della percezione sensoriale e li mette in relazione.
Le sensazioni olfattive (profumi) richiamano percezioni tattili (la freschezza delle carni del bimbo), gustative e uditive (la “dolcezza” è associata, con un’altra sinestesia, alla qualità del suono di uno strumento musicale, l’oboe), visive (il colore verde delle praterie).
Il significato della sinestesia può essere anche rappresentato così:
Profumi (sensazione olfattiva)
Freschi (tatto) dolci (gusto/udito) verdi (vista)
Alcuni profumi offrono una sensazione di freschezza simile a quella che si prova sforando la pelle di un bambino; altri sono dolci come il suono melodioso dell’oboe; altri ancora suggeriscono il verde sconfitto di una prateria.
Ecco degli altri esempi letterari di sinestesia:
"L'odore di fragole rosse" dalla celebre poesia di Giovanni Pascoli de Il gelsomino notturno. In questo caso in questa poesia si accosta l'elemento visivo con l'elemento olfattivo.
"Fresche le mie parole": la sinestesia riscontrabile nel componimento poetico La sera fiesolana di Gabriele D'Annunzio. In questo caso qualcosa di astratto come le parole vengono definite fresche.
I "dorati silenzi" descritti da Dino Campana nelle sue liriche poetiche, in cui vi è un accostamento tra sensazioni uditive e sensazioni visive.
Significato della metonimia
La metonimia, che significa “scambio di nome”, è una figura in cui l’associazione di due termini avviene secondo precise relazioni qualitative.
Le relazioni più diffuse sono le seguenti definite:
-L’effetto per la causa (e viceversa); ecco alcuni esempi di metonimia:
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte…
In questi versi di Leopardi le sudate carte sono i testi che il poeta studiava con impegno e fatica, la quale provoca sudore; l’espressione significa “le pagine che erano oggetto del mio faticoso lavoro..”.
- L’astratto per il concreto (e viceversa):
La gioventù del loco
lascia le case e per le vie si spande…
In questi versi di Leopardi, la parola gioventù (termine astratto) vuole indicare “i giovani” (termine concreto).
- Il contenente per il contenuto:
e il suo nido è nell’ombra che attende…
In questo verso di Pascoli nido sta per “i rondini piccoli che vivono nel nido”, cioè che in esso sono contenuti.
Altre metonimie di questo tipo, diffuse nel linguaggio comune, sono per esempio mangiare un piatto di minestra (non si mangia il piatto, ma la minestra che vi è contenuta), bere un bicchiere d’acqua.
L’opera per l’autore: per esempio nell’espressione è stato ritrovato il Monet rubato l’anno scorso, con il termine Monet si intende un’opera di quel pittore.
Lo strumento per la persona che lo usa: per esempio, con l’espressione è la racchetta migliore d’Italia, si intende il miglior giocatore di tennis del Paese.
Un modo di dire popolare è essere una buona forchetta intendendo con ciò una persona che ama mangiare.
La materia per l’oggetto, come il termine ferro usato al posto di “spada” o il termine legno al posto della parola “barca”. Virgilio, nell’Eneide, scrive:
Nettuno vide i legni di Enea, cioè vide le imbarcazioni di Enea (eroe troiano, figlio di Anchise).
Altri esempi poetici di metonimia sono i seguenti:
"ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto."
- dal Canto 26 dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
“Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, mi vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de’ tuoi gentili anni caduto
…”
- da In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo.
Sineddoche
La sinèddoche ha notevoli affinità con la metonimia, ma il rapporto fra i due termini in questo caso si basa sulla quantità: si sostituisce un termine con un altro che implica un’estensione maggiore o minore. I casi più diffusi sono i seguenti e sono presenti anche degli esempi di sineddoche:
- La parte per il tutto (e viceversa), come nell’espressione il mare è solcato da vele la parola vele significa imbarcazioni (la vela è una parte dell’imbarcazione).
- Il genere per la specie (e viceversa), come nell’espressione il felino (gatto) raggiunse la preda, in cui il termine felino (più esteso) sostituisce “gatto” ( più circoscritto: indica una specie felina). Allo stesso modo il termine mortali può sostituire la parola “uomini” e il termine macchina può essere usato in sostituzione di “automobile”.
- Il singolare per il plurale, per esempio: il democratico non accetta la prepotenza, in cui democratico significa “tutti coloro che sono democratici”.
- Un numero determinato per l’indeterminato, come nell’espressione durerà per mille anni, nella quale mille anni significa un tempo lunghissimo e non mille anni esatti.
Personificazione
La personificazione è quella figura retorica che consiste nel considerare oggetti o concetti astratti come persone rivolgendosi loro e facendole agire o parlare.
Esempi letterari di personificazione
Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno / a le piaghe mortali / che nel bel corpo sì spesso veggio (Petrarca).
"Terra sentì la ferita, e la natura dal suo posto, sospirando, attraverso tutte le sue opere, ha dato segni di dolore". - John Milton.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di sinestesia?
- Come si manifesta la metonimia nei testi letterari?
- In che modo la sineddoche differisce dalla metonimia?
- Qual è il significato della personificazione?
- Puoi fornire un esempio letterario di personificazione?
La sinestesia è una figura retorica che accosta termini riferiti a campi sensoriali differenti, come tatto, udito, vista, olfatto e gusto.
La metonimia si manifesta attraverso l'associazione di due termini secondo relazioni qualitative, come l'effetto per la causa o l'astratto per il concreto, con esempi tratti da Leopardi e Pascoli.
La sineddoche si basa su un rapporto di quantità, sostituendo un termine con un altro di estensione maggiore o minore, come la parte per il tutto o il genere per la specie.
La personificazione è una figura retorica che attribuisce caratteristiche umane a oggetti o concetti astratti, facendoli agire o parlare.
Un esempio di personificazione è "Italia mia" di Petrarca, dove l'Italia è trattata come una persona a cui ci si rivolge direttamente.