Concetti Chiave
- Il chiasmo è una figura retorica sintattica che coinvolge l'ordine inverso delle parole, distinguendosi dal parallelismo che mantiene un ordine sintattico lineare.
- Nella letteratura e nell'arte, il chiasmo evoca una disposizione a forma di "X", derivata dalla lettera greca "χ", utilizzata per enfatizzare il testo o l'immagine.
- Questa figura retorica è utilizzata per aumentare l'enfasi e catturare l'attenzione del pubblico, come dimostrato nell'uso da parte di Karl Marx in una delle sue affermazioni famose.
- Esempi letterari di chiasmo includono opere di Dante, Leopardi e Manzoni, dove l'inversione dei termini all'interno delle frasi crea un effetto stilistico e tematico distintivo.
- Il chiasmo è spesso utilizzato per contrapporre concetti opposti o paralleli, come visto nei versi di Ariosto, evidenziando diverse sfumature tematiche attraverso l'inversione dei termini.
Questo appunto di Italiano tratta molto dettagliatamente la figura retorica del chiasmo che si ritrova in un testo poetico. Si descrive la definizione di chiasmo, le caratteristiche del chiasmo nella letteratura e nell'arte, fornendo degli esempi di questa figura retorica tratti da opere famose.
Indice
Definizione del chiasmo in un testo poetico e confronto con il parallelismo
Innanzi tutto, chiariamo cos'è il chiasmo.
Il chiasmo o chiasma è una figura retorica sintattica detta anche di costruzione. Si tratta di figure retoriche che riguardano l’ordine delle parole all’interno di una frase, non coinvolgendo, quindi, il suono o il significato delle componenti di un periodo. Tecnicamente, il chiasmo si definisce come un accostamento di due termini paralleli concettualmente in modo tale da avere una disposizione per la quale il secondo termine sia posizionato in ordine inverso al primo. Solo così il parallelismo sintattico viene sciolto.
Non deve essere confuso con il parallelismo che è sempre una figura retorica sintattica ma la coppia di elementi rimane equivalente nel confronto tra il primo e il secondo membro sia nella sintassi che nel significato. Se, infatti, il chiasmo ha una struttura che si potrebbe sintetizzare come ABBA, il parallelismo come ABAB.
Per ulteriori approfondimenti sulle figure retoriche vedi anche qui
Caratteristiche del chiasmo nella letteratura e nell'arte
Il chiasmo è una figura retorica particolarmente riconoscibile perché nel testo la disposizione delle parole idealmente richiama una xo, per meglio dire, la lettera greca χ (chi) da cui esso prende il nome.
Il chiasmo non solamente suscita questo effetto in un testo poetico o prosaico ma anche nell’arte classica in particolare nella scultura grazie a Policleto dove concretamente e visivamente la gamba flessa corrisponde ad un opposto braccio altrettanto flesso e, al contrario, l’altra gamba che è tesa corrisponde all’altro braccio altrettanto teso.
Ritornando, però, alle lettere, un tipo particolare di chiasmo è quello dove è presente sia l’inversione della sintassi sia l’inversione del significato delle parole. Spesso viene utilizzato per incrementare l’enfasi di una pubblicità, un titolo di giornale e scritti di vario genere con lo scopo di cogliere l’attenzione o provocare il pubblico. Un esempio di ciò lo si può ritrovare in questa affermazione di Karl Marx: “l’arma della critica non può certamente sostituire la critica delle armi”. Si può notare che i termini che hanno subito la figura retorica del chiamo sono critica e armi. C’è un’inversione sintattica di questi due termini nella frase perché nella prima parte della frase arma precede critica e nella seconda parte critica precede armi ma attuando questo cambiamento varia anche il concetto dietro queste parole. All’inizio si sta parlando dell’arma in senso figurato per indicare la peculiarità del biasimo di essere pungente per giungere alla fine con un’espressione più concreta: il biasimo nei confronti dell’uso delle armi. Quello che, conseguentemente, Marx vuole dire è che per quanto la critica in senso retorico, intellettuale possa essere forte e sentita non potrà mai essere scambiata con una mobilitazione fisica per permettere la cessazione dell’uso delle armi.
Per ulteriori approfondimenti sulle caratteristiche del chiasmo vedi anche qui
Esempi da opere famose di chiasmo e spiegazione del suo uso
Di seguito vengono presentati e analizzati alcuni esempi di chiasmo.- “Ovidio è il terzo, e l’ultimo è Lucano”(Dante). I termini della frase che formano un chiasmo sono Ovidio e Lucano da una parte e terzo ed ultimo dall’altra perché sono paralleli nel primo caso perché entrambi indicano un nome proprio, nel secondo perché entrambi indicano un numerale ordinale. Nel primo membro si può vedere come ci sia una disposizione nominale e ordinale mentre nel secondo la disposizione è inversa: ordinale e nominale.
- “Io solo combatterò, procomberò sol io”(Leopardi). In questo caso i due termini che fungono da predicati verbali della frase, "combatterò" e "procomberò", e il soggetto di prima persona singolare compongono il chiasmo. Nella prima parte della frase, infatti, si ha la costruzione soggetto e predicato, mentre nella seconda l’ordine è inverso: verbo e soggetto.
- “Il forte si mesce col vinto nemico, col novo signore rimane l’antico” (Manzoni). Qui il chiamo avviene tra i due aggettivi sostantivati ("forte" e "antico") e i due complementi di compagnia ("col vinto nemico" e "col novo signore"). La struttura, allora, è: soggetto e complemento nel primo membro, nel secondo complemento e soggetto per l’inversione dei termini richiesta dal chiasmo.
- “Al pastor la sua vita, la vostra vita a voi?" (Leopardi). Qui il chiasmo è più visibile perché il sostantivo "vita" è comune sia al primo membro composto da complemento di termine "al pastor" e "vita", da intendere come soggetto sia al secondo formato dal soggetto vita e complemento di termine a voi. In quest’ultima parte del verso è possibile notare l’inversione rispetto alla prima.
- “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto” (Ariosto). In questo caso il chiasmo è formato dai vari complementi oggetti del verbo canto e riguarda la contrapposizione dei loro significati. Con i termini "donne", "amori", "cortesie", si fa riferimento agli ideali della società cortese e corrispondono ad un primo nucleo tematico mentre le parole "cavallier", "arme", "audaci imprese" tendono tutte alla realtà del combattimento e dell’eroismo cavalleresco generando un secondo nucleo tematico. A questo punto è evidente primo chiasmo: società cortese (donne) – cavalleria (cavallier) – cavalleria (arme) – società cortese (amori).Il secondo chiasmo, invece, è: cavalleria (arme) – società cortese (amori) – società cortese (cortesie) – cavalleria (audaci imprese).
Per ulteriori approfondimenti sull'uso del chiasmo vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Cos'è il chiasmo e come si differenzia dal parallelismo?
- Quali sono le caratteristiche del chiasmo nella letteratura e nell'arte?
- Come viene utilizzato il chiasmo per incrementare l'enfasi in un testo?
- Puoi fornire un esempio di chiasmo da un'opera famosa?
- Qual è l'effetto del chiasmo nel verso di Leopardi “Io solo combatterò, procomberò sol io”?
Il chiasmo è una figura retorica sintattica che coinvolge l'inversione dell'ordine delle parole, creando una struttura ABBA, a differenza del parallelismo che mantiene una struttura ABAB.
Il chiasmo è riconoscibile per la disposizione delle parole che richiama la lettera greca χ. È usato per creare enfasi e attenzione, sia nei testi letterari che nell'arte, come nella scultura classica di Policleto.
Il chiasmo viene utilizzato per enfatizzare un messaggio, come nell'affermazione di Karl Marx, dove l'inversione sintattica e semantica dei termini "critica" e "armi" sottolinea l'importanza del concetto espresso.
Un esempio di chiasmo è presente in Dante: “Ovidio è il terzo, e l’ultimo è Lucano”, dove i termini "Ovidio" e "Lucano" e "terzo" e "ultimo" formano un chiasmo per la loro disposizione inversa.
In questo verso, il chiasmo si crea tra i predicati verbali "combatterò" e "procomberò" e il soggetto "io", invertendo l'ordine soggetto-verbo nella prima parte e verbo-soggetto nella seconda, per enfatizzare l'azione personale.