Concetti Chiave
- Giuseppe Ungaretti, poeta del Novecento, è un precursore dell'Ermetismo, noto per la sua ricerca di una "poesia pura" ed essenziale.
- La poesia "Natale" riflette il ritorno di Ungaretti dal fronte della Prima Guerra Mondiale, esprimendo un senso di stanchezza e solitudine.
- Ungaretti utilizza uno stile frammentato, con versi brevi e assenza di punteggiatura, per trasmettere il suo stato d'animo e la sua visione interiore del Natale.
- La poesia contrappone la gioia natalizia alla tristezza e al trauma della guerra, utilizzando il focolare come simbolo di calore e rifugio.
- Con "Natale", Ungaretti non trasmette un messaggio religioso, ma una tregua dalla guerra, evocando una serenità temporanea in un giorno speciale.

Indice
Giuseppe Ungaretti e la sua poetica: ritratto di uno dei poeti più importanti del Novecento
Tra i principali poeti della letteratura italiana del XX secolo, Giuseppe Ungaretti è considerato uno dei precursori dell'Ermetismo, insieme a Eugenio Montale.
Si tratta di una corrente che ricerca la "poesia pura" ed essenziale, il cui scopo consiste nell'utilizzare la parola solo dove è realmente necessario.
Inizialmente influenzato dal simbolismo francese, la sua poesia vede nei primi tempi componimenti brevissimi costituiti da parole essenziali e analogie a volte ardite, racchiusi principalmente nella raccolta L'allegria del 1916.
Successivamente si dedica a scritti più complessi e articolati, di difficile comprensione. La terza fase della sua poetica è invece influenzata dal dolore causato dalla perdita prematura del figlio, che lo porterà a scrivere opere meditative, con all'interno alcune intense riflessioni sul destino umano. Gli ultimi anni ospitano poesie che racchiudono la profonda saggezza del poeta, oltre al distacco e la tristezza di un'età ormai avanzata.
Nel complesso, all'interno delle sue poesie le parole assumono una forte centralità espressiva, che si manifesta con differenti sfumature di significato. Non a caso, i versi possono essere formati da una sola parola, conferendo alla poesia un ritmo spezzato con strofe frammentate. A queste parole-verso spesso si alternano degli spazi bianchi, con cui l'autore vuole indicare le pause di silenzio. Una tecnica divenuta poi il suo principale tratto stilistico, che caratterizzerà tutte le poesie di Ungaretti, inclusa Natale.
Per ulteriori approfondimenti sull'Ermetismo vedi qui
Natale: testo e parafrasi della poesia di Giuseppe Ungaretti
Natale è la poesia che Ungaretti scrive il 26 dicembre 1916, a seguito del congedo dal fronte della Prima Guerra Mondiale. Il poeta partecipa infatti al conflitto arruolandosi nel 19° Reggimento di fanteria della Brigata "Brescia", per poi richiedere la licenza per tornare a casa.
Nella poesia Natale, Ungaretti racconta proprio il suo ritorno dal fronte e la sua visione interiore e soggettiva del Natale, periodo di festa che coincide con il suo rientro.
Nel momento in cui scrive si trova a Napoli, ospite da alcuni amici, e la città è in festa. Ungaretti però non avverte il clima natalizio, riflettendo più che altro sul senso di stanchezza e di sollievo per aver prima combattuto e poi essersi congedato dal fronte italo-austriaco. Questo suo senso di solitudine e il suo sofferente stato d'animo causato dalla perdita di molti commilitoni e dalla distruzione di interi villaggi risultano evidenti anche dall'assenza di punteggiatura all'interno del testo. Una composizione contraddistinta da segmenti brevi e frammentati, con strofe sospese; caratteristiche tipiche del suo stile poetico. Sono queste le parole di cui si compone la poesia, a cui segue la parafrasi:
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Parafrasi:
Non ho voglia di
Immergermi nei reticoli di strade
Sono molto stanco
Lasciatemi tranquillo come
Se fossi un oggetto dimenticato
In un angolo
Qui si sente solo
Il bel caldo [del fuoco]
Sono solo in compagnia
Degli anelli di fumo
Che emanano dal focolare.
Per ulteriori approfondimenti sulla poetica e le opere di Giuseppe Ungaretti vedi qui
Analisi della poesia Natale di Giuseppe Ungaretti
Dai versi di cui si compone la poesia si può avvertire il trauma che il poeta ha vissuto durante la guerra. Nel primo verso è evidente l'antitesi tra il Natale come momento gioioso e spensierato per eccellenza e la stanchezza che il poeta prova a seguito delle atrocità che ha vissuto.
Ungaretti decide di non partecipare ai festeggiamenti che si celebrano in strada, perché l’assembramento cittadino gli ricorda la confusione vista nelle trincee belliche.
Il poeta chiede dunque di rimanere in casa accanto al “caldo buono del focolare”, che qui ha una funzione ristoratrice in contrapposizione al terribile gelo patito in guerra.
Infine, compare l'analogia tra le “quattro capriole del focolare”, paragonando il fumo che esce dal camino con le capovolte dei bambini nei giorni di festa. Con questa analogia il poeta concede uno spiraglio di allegria al Natale; una giornata che almeno nell’infanzia aveva un lieto significato.
All'interno della poesia vi sono continui rimandi all'esperienza vissuta in guerra: con le parole “una cosa posata e dimenticata” vuole ricordare il corpo dei compagni massacrati e caduti durante il conflitto.
Il ritmo del testo è scandito da frequenti enjambement che spezzano i versi, e da allitterazioni (soprattutto dei suoni s e f) che contribuiscono a dare alla poesia una certa musicalità.
Con questa opera Ungaretti non vuole comunicare né una morale né un augurio o messaggio religioso. Il Natale viene qui visto come un momento di tregua dalla guerra e infonde nell’animo la serenità data da un giorno speciale.
Per ulteriori approfondimenti sulla poesia Natale di Giuseppe Ungaretti vedi qui
Domande da interrogazione
- Chi è Giuseppe Ungaretti e quale corrente poetica rappresenta?
- Qual è il contesto in cui è stata scritta la poesia "Natale"?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche della poesia "Natale"?
- Quali temi emergono dalla poesia "Natale" di Ungaretti?
- Cosa rappresenta il "caldo buono del focolare" nella poesia?
Giuseppe Ungaretti è uno dei principali poeti italiani del XX secolo, considerato un precursore dell'Ermetismo, una corrente che ricerca la "poesia pura" ed essenziale.
La poesia "Natale" è stata scritta da Ungaretti il 26 dicembre 1916, dopo il suo congedo dal fronte della Prima Guerra Mondiale, mentre si trovava a Napoli.
La poesia "Natale" è caratterizzata da segmenti brevi e frammentati, assenza di punteggiatura, e l'uso di enjambement e allitterazioni che conferiscono musicalità al testo.
I temi principali sono il trauma della guerra, la stanchezza, la solitudine, e un contrasto tra il clima festivo del Natale e il desiderio di pace e tranquillità del poeta.
Il "caldo buono del focolare" rappresenta un rifugio e una tregua dal freddo e dalle atrocità della guerra, offrendo un momento di serenità al poeta.