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Concetti Chiave

  • Giosuè Carducci, nato nel 1835 in Toscana, scopre la letteratura classica nella biblioteca del padre e inizia la sua carriera poetica da giovanissimo.
  • Nonostante le difficoltà economiche familiari, Carducci riceve un'istruzione brillante e si laurea in lettere alla Scuola Normale di Pisa nel 1856.
  • Carducci fonda "Amici Pedanti" come opposizione alle tendenze romantiche, sostenendo i principi della classicità latina.
  • Nel 1906, Carducci diventa il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura, consolidando la sua importanza nel panorama letterario.
  • Tra le sue opere principali: "Juvenilia", "Inno a Satana", "Rime Nuove" e "Odi Barbare", che riflettono la sua ammirazione per i valori del Medioevo e del Risorgimento.
In questo appunto vengono descritte le vicende biografiche dello scrittore, poeta, critico letterario e accademico dell’Ottocento Giosuè Carducci, conosciuto principalmente per le sue liriche. Carducci è noto anche per essere il primo italiano ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1906.
Giosuè Carducci - Schema su vita e stile articolo

Indice

  1. Giosue Carducci vicende biografiche
  2. La carriera letteraria di Giosuè Carducci
  3. Le principali Opere scritte da Giosuè Carducci

Giosue Carducci vicende biografiche

Giosuè Alessandro Giuseppe Carducci nasce a Valdicastello in Toscana il 27 luglio del 1835, il padre possedeva una vasta biblioteca, in cui erano presenti volumi di letteratura e rivoluzionari, è in questa biblioteca che Carducci scopre testi classici come l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, la Gerusalemme liberata, ma anche la Storia romana e la Storia della Rivoluzione francese.
Anche se inizialmente Giosuè non può frequentare la scuola, a causa delle difficoltà economiche della famiglia, fa un percorso scolastico brillante. Inizialmente è il parroco del paese a dargli lezioni di latino, insieme al padre, il giovane Giosuè si appassiona subito alla lingua degli antichi romani, così come si appassiona ai grandi della letteratura italiana, inizia già da giovanissimo a comporre i suoi primi versi. Quando Giosuè ha 14 anni la famiglia si trasferisce a Firenze, qui inizia a frequentare il liceo presso le scuole Pie degli Scolopi. In questa scuola amplia ulteriormente le sue conoscenze relative alla letteratura e alla retorica. Nel 1853 si iscrive alla facoltà di lettere alla scuola Normale di Pisa, dove si laurea nel 1856.
Fonda “Amici Pedanti” che rappresenta un'opposizione a tendenze romantiche, per i principi della classicità latina. In contrapposizione alla corrente "odiernissima". Inizia subito la sua carriera da insegnante.
Inizia a collaborare con l’editore Barbera, ma in quello stesso periodo viene colpito da due gravi lutti, prima il suicidio del fratello Dante, poi la morte del padre a cui era molto legato.
Si sposa con Elvira Menicucci nel 1959
Nel 1860 ricopre la cattedra di letteratura presso università di Bologna, in contemporanea viene colpito da altri due lutti, prima la madre, poi il figlio Dante.
Nel 1906 riceve il premio Nobel, avviene così la sua consacrazione letteraria.
Giosuè Carducci da un punto di vista politico segue le orme del padre, era infatti di sinistra prima Mazziniano, poi appoggiando la Sinistra di Crispi.
Muore a Bologna nel 1907.
per un ulteriore approfondimento su Giosuè Carducci vedi anche qua

La carriera letteraria di Giosuè Carducci

Carducci inizia a scrivere sin da giovanissimo, cimentandosi nella stesura di rime e liriche. Il Poeta Vate è l’interprete dei valori del popolo, e condiziona il popolo con i propri valori. Carducci vorrebbe essere un poeta vate, ha voluto esserlo ma non gli è stato attribuito. Nelle sue opere Carducci Ammira i grandi valori antichi del Medioevo e del Risorgimento. Lui era senza dubbio anticlericale.

Le principali Opere scritte da Giosuè Carducci

Nel corso della sua carriera Giosuè Carducci ha pubblicato numerose raccolte delle sue opere, tra queste possiamo citare:
Juvenilia e Levia Gravia – Raccolte poetiche molto corpose in cui Carducci si schiera contro le tendenze romantiche. In queste raccolte viene esaltata la Repubblica Romana, la Rivoluzione Francese e gli eroi del Risorgimento (Mazzini, Garibaldi).
Abbiamo poi: Inno a Satana, Una testimonianza storica degli umori dei ceti medi e della corrente repubblicana e radicale del processo risorgimentale. In quest'opera è presente una forte spinta Anticlericale, verso la chiesa e non verso la religione. Attacca in particolare modo la chiesa Romana come simbolo di autoritarismo e di oscuramento che tiene a freno il pensiero umano. La locomotiva come simbolo di Satana, cioè dello sviluppo. Tra le sue opere troviamo anche i Giambi ed Epodi: Poesie greche, dove si esaltano i miti del medioevo (forme metriche dei poeti antichi).
Giosuè Carducci - Schema su vita e stile articolo
Una delle raccolte di poesie più importanti è senza dubbio Rime Nuove, in questa raccolta troviamo una serie di poesie di ispirazione storica, letteraria e autobiografica, è in questa raccolta che troviamo la celebre lirica San Martino. Tra le sue liriche più intime c’è Pianto Antico, questa è una breve lirica scritta in memoria del figlio morto. Il titolo viene scelto dal poeta, perché è antico il dolore dei padri che devono seppellire i figli, in questa lirica Carducci sostiene di non cercare consolazioni dato che non c’è speranza, e tutto intorno a lui è morto. Contrapposizione luce e ombra, caldo e freddo per via della morte innaturale. Troviamo poi le Odi Barbare: una serie di composizioni con i metri della poesia classica (basata sugli accenti) con i ritmi della poesia italiana, che ne tirano fuori una sorta di opera che potrebbe essere scritta da un barbaro. Nevicata, è invece un'opera che si ispira a Foscolo e Leopardi. Scritta prima di morire. Il paesaggio descritto è avvolto dal freddo silenzio, è solo una rimembranza del poeta che si riflette nel silenzio del mondo circostante. Anche se non è ancora morto, usa dei valori simbolici per l’approssimarsi della morte. Possiamo poi citare Rime e Ritmi, qui Carducci utilizza il metro usato nelle Odi Barbare, la scrive nel 1899 anno in cui si converte alle idee di Crispi.
per ulteriori approfondimenti sulla poetica di Giosuè Carducci vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e la formazione di Giosuè Carducci?
  2. Giosuè Carducci nasce a Valdicastello in Toscana nel 1835. Cresce in un ambiente ricco di letteratura grazie alla biblioteca del padre. Nonostante le difficoltà economiche, riceve un'istruzione brillante, iniziando con lezioni di latino dal parroco e dal padre, e proseguendo con studi a Firenze e alla Scuola Normale di Pisa.

  3. Quali eventi personali hanno influenzato la vita di Carducci?
  4. Carducci affronta diversi lutti significativi, tra cui il suicidio del fratello Dante e la morte del padre, della madre e del figlio Dante. Questi eventi personali influenzano profondamente la sua vita e la sua produzione letteraria.

  5. Qual è il contributo di Carducci alla letteratura italiana?
  6. Carducci è noto per le sue liriche e per essere il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1906. Le sue opere esaltano i valori del Medioevo e del Risorgimento, e si oppongono alle tendenze romantiche, come evidenziato nelle raccolte "Juvenilia" e "Levia Gravia".

  7. Quali sono alcune delle opere più significative di Carducci?
  8. Tra le opere più importanti di Carducci ci sono "Inno a Satana", "Rime Nuove", "Pianto Antico", "Odi Barbare", e "Rime e Ritmi". Queste opere riflettono temi storici, letterari e autobiografici, e mostrano la sua ammirazione per i valori antichi e la sua critica verso l'autoritarismo della Chiesa.

  9. Come si caratterizza la poetica di Carducci?
  10. La poetica di Carducci è caratterizzata dall'uso di metri classici e ritmi italiani, come nelle "Odi Barbare". Le sue poesie spesso riflettono una contrapposizione tra luce e ombra, caldo e freddo, e utilizzano simbolismi per esprimere temi di morte e memoria, come in "Nevicata".

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