Concetti Chiave
- Giosuè Carducci è un poeta del XIX secolo che ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura nel 1906, noto per il suo forte legame con la classicità e per la sua carriera accademica.
- Carducci si distingue per il suo pensiero anticlericale e patriottico, esaltando il Risorgimento e criticando la Chiesa come simbolo di tirannia.
- Le sue opere iniziali, come "Juvenilia" e "Levia Gravia", riflettono temi classici e una critica alla mediocrità del suo tempo, contrapposta alla grandezza del passato.
- Con "Le rime nuove", Carducci esplora temi intimi e storici, utilizzando metriche tradizionali per esaltare periodi come il Medioevo e il Risorgimento.
- Le "Odi barbare" rappresentano un esperimento metrico innovativo, usando metri latini e greci, che consolidano Carducci come un poeta vate celebrativo.
Indice
Carducci: Vita e Formazione
Nella seconda metà dell’Ottocento, confluiscono tendenze positivistiche e decadenti e in questo contesto si inserisce Carducci, il classico per eccellenza. Carducci nasce nel 1835 a Valdicastello da una famiglia medio borghese, con padre medico condotto.
Conduce l’infanzia nella Maremma toscana, a contatto con una natura aspra. Studia a Pisa, si laurea in lettere e insegna per quarant’anni all’università di Bologna, formando generazioni di studenti dal punto di vista ideologico e culturale, tra cui Pascoli che eredita la sua cattedra. Nel 1906 riceve il premio Nobel per la letteratura e muore l’anno dopo.Ideali e Contraddizioni
Carducci viene presentato dal Croce come poeta della sanità, cioè della forza, del vivere, ma non è avulso dalla malattia del secolo e questa sanità, di cui ci parla Croce, non è altro che uno scudo. Carducci vive in un ambiente patriottico e condivide gli ideali della Rivoluzione Francese e gli ideali repubblicani. In età giovanile è un democratico, esalta il Risorgimento e subisce una profonda delusione dall’unità d’Italia, perché è stata per lui un passo indietro. È anticlericale e considera la Chiesa e il Papa baluardi della tirannide, in quanto essa continuava ad essere accentratrice del suo potere. Egli esalta inoltre la gioia di vivere e condanna l’oscurantismo della Chiesa. Egli è figlio del suo tempo e perciò si avvicina alle tendenze del positivismo e per questo ha fiducia nel progresso; scrive l’Inno a Satana, in cui si manifesta l’anticlericalismo in nome della ragione.
Evoluzione Politica e Letteraria
Nella maturità cambia posizione e diventa monarchico; scrive anche un’ode per la regina Margherita e accetta di far parte di un circolo monarchico, suscitando l’ira di molti.
Classico e Anticlericale
Dal punto di vista letterario, Carducci parte da posizioni antiromantiche per esaltare la classicità e da un approccio diretto con la natura, la sua terra, la Maremma, che ha reso tutti forti e selvaggi con uno spirito combattivo; non è romantico, se per romanticismo intendiamo lo spiritualismo cattolico di Manzoni, perché Carducci è anticlericale, oppure se pensiamo agli anni del Secondo Romanticismo di Aleardi e Prati con i quali parliamo di sentimentalismo, la parabola discendente del sentimento. È contro il Romanticismo italiano, non contro quello straniero. Troviamo anche temi di evasione nell’Ellade antico (Neoclassicismo), con liriche in cui evade dalla realtà contingente e si immette in un clima di armonia.
Carducci è quindi il classico perché si richiama al mondo antico sotto tutti gli aspetti, sia per il contenuto, sia per la forma, ed esalta il Medioevo, la Rivoluzione Francese e il Risorgimento. Rispetto a un D’Annunzio, Carducci è provinciale perché è chiuso nella sua accademia ed è stato definito lo scudiero dei classici. Dal punto di vista dei contenuti, contrappone la mediocrità della sua epoca alla grandezza del passato. Egli scelse la lirica perché riteneva fosse un genere letterario aulico rispetto al romanzo, un genere popolare.
Opere e Temi Ricorrenti
Negli anni giovanili scrisse Juvenilia, cioè componimenti giovanili, e Levia Gravia, cioè cose leggere e più pesanti dal punto di vista stilistico, nelle quali sono riprodotti temi della tradizione classica italiana; Giambi ed Epòdi sono una raccolta di poesie in cui Carducci polemizza contro la Chiesa e l’“Italietta” vile e indegna del presente.
Carducci viene definito il poeta della “terza Italia” perché esalta l’età risorgimentale, condanna tutto ciò che è stato fatto dopo l’unità d’Italia.
Rime e Odi Barbare
Le Rime nuove nascono da spunti intimi, privati, a differenza di Giambi ed Epòdi che nascono da spunti della cronaca politica; sono accomunate dalle scelte metriche che si rifanno alle forme tradizionali. Sono le rime della maturità, quando è avvenuto il processo di trasformazione. Esaltano periodi come il Medioevo, la Rivoluzione Francese e il Risorgimento. Vi sono anche alcune poesie che esaltano l’Ellade, il mondo classico e la sua perfezione. Ci sono anche liriche intimistiche, in cui Carducci guarda al passato, all’infanzia.
Le famose Odi Barbare sono state definite tali dallo stesso Carducci, proprio perché egli ha voluto adottare metri latini e greci. L’esperimento metrico suscitò scalpore, ma poco a poco, la novità fu assorbita.
Critica e Prosa
Sono odi celebrative altamente intonate che consacrano Carducci come poeta vate. I temi esaltano gli eventi del passato. Per quanto riguarda la prosa, Carducci scrisse saggi critici. Ha scritto un saggio su Leopardi interpretando la sua poesia in modo scientifico. La sua è una critica storica di stampo positivista. Egli quando si avvicina alle opere di un autore, guarda la biografia, il contesto storico, le correnti filosofiche, per poi comprendere il testo.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico e culturale in cui si inserisce Carducci?
- Quali sono gli ideali e le contraddizioni di Carducci?
- Come evolve la posizione politica e letteraria di Carducci nel tempo?
- Quali sono le opere e i temi ricorrenti di Carducci?
- Cosa caratterizza le "Rime nuove" e le "Odi Barbare" di Carducci?
Carducci si inserisce nella seconda metà dell'Ottocento, un periodo caratterizzato da tendenze positivistiche e decadenti. È considerato un classico per eccellenza, nato nel 1835 a Valdicastello e cresciuto nella Maremma toscana.
Carducci condivide gli ideali della Rivoluzione Francese e repubblicani, ma è deluso dall'unità d'Italia. È anticlericale e critica la Chiesa come baluardo della tirannide, esaltando la gioia di vivere e il progresso.
In gioventù, Carducci è democratico e repubblicano, ma nella maturità diventa monarchico, scrivendo un'ode per la regina Margherita e partecipando a un circolo monarchico, suscitando critiche.
Tra le opere giovanili ci sono "Juvenilia" e "Levia Gravia", mentre "Giambi ed Epòdi" polemizza contro la Chiesa e l'Italia post-unitaria. Carducci esalta il Risorgimento e condanna la mediocrità del presente.
Le "Rime nuove" nascono da spunti intimi e privati, mentre le "Odi Barbare" adottano metri latini e greci, suscitando scalpore. Entrambe esaltano periodi storici come il Medioevo e la Rivoluzione Francese.