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Concetti Chiave

  • Johann Gutenberg è accreditato per l'invenzione della stampa a caratteri mobili in Europa, migliorando la produzione e diffusione dei libri nel XV secolo.
  • Gutenberg sviluppò un inchiostro speciale per i caratteri in metallo e trasformò una pressa da vino in un torchio da stampa.
  • La Bibbia a 42 linee di Gutenberg, composta da due volumi, è il suo lavoro più noto, con solo 49 copie complete rimaste delle 180 originali.
  • L'invenzione di Gutenberg facilitò la diffusione dell'Umanesimo, rendendo i libri più accessibili e promuovendo la cultura letteraria in Europa.
  • La stampa a caratteri mobili non fu accettata universalmente, con alcune resistenze, come il divieto dei duchi d'Urbino sui libri stampati.

Appunto di storia moderna per le scuole superiori relativo alle novità introdotte da Gutenberg nel XV secolo: la stampa a caratteri mobili, l'inchiostro per questi caratteri e la Bibbia a 42 righe

Indice

  1. L’invenzione della stampa a caratteri mobili e il suo funzionamento
  2. La seconda opera di Gutenberg: l’inchiostro per i caratteri mobili
  3. Descrizione della Bibbia a quarantadue linee: il primo prodotto di Gutenberg
  4. Effetti dell’operato di Gutenberg nel XV secolo

L’invenzione della stampa a caratteri mobili e il suo funzionamento

La prima stampa a caratteri mobili fu cinese, in particolare fu ideata sotto la dinastia Song, regnante dal 960 al 1279, da Bi Sheng.

I suoi caratteri mobili erano stati fatti in porcellana e tenuti uniti dalla resina e per tale ragione erano molto fragili. Sarà, quindi, provvidenziale l’intervento di Wang Zhen, un funzionario, che forgia caratteri mobili in legno.
L’utilizzo dei metalli è successivo perché per la prima volta ciò si attesta in Corea sotto la dinastia Goryeo.
All'orafo tedesco Johann Gutenberg (c. 1398-1468), invece, è attribuita l'invenzione in Europa della macchina da stampa a caratteri mobili. La sua innovazione soddisfece le esigenze dell'epoca di poter disporre di una quantità maggiore e più a buon mercato di materiale per la lettura, e anticipò la moderna industria tipografica. Gutenberg iniziò i suoi esperimenti sui metodi di stampa nel 1440 a Strasburgo, a 160 Km da Magonza sua città natale. Nel 1450 era di nuovo a Magonza e la sua invenzione aveva ormai fatto tali progressi che egli la poté sfruttare commercialmente. Per poter produrre il gran numero di singoli pezzi dei caratteri (tipi) che erano necessari per la composizione di un libro Gutenberg introdusse il principio della produzione di duplicati per colata. Le singole lettere venivano scolpite in rilievo su un punzone metallico e quindi pressate su blocchetti di ottone in modo da ottenere delle matrici dalle quali si potevano preparare duplicati mediante colata di un metallo fuso. Questi venivano poi combinati in modo da formare una superficie stampante piana; questa tecnica costituì la nascita del processo della stampa tipografica.
per maggiori informazioni su Gutenberg e la stampa vedi anche qui

La seconda opera di Gutenberg: l’inchiostro per i caratteri mobili

La seconda conquista di Gutenberg fu lo sviluppo di un inchiostro in grado di aderire ai suoi caratteri in metallo e che doveva pertanto essere di composizione chimica completamente differente da quella degli inchiostri per blocchi di legno già esistenti. Gutenberg trasformò anche una pressa da vino in un torchio in grado di stampare pagine di caratteri. Mentre metteva a punto il suo modello commerciale di torchio, tra il 1450 e il 1452, prese a prestito una somma di denaro da Johann Fust per poter iniziare la produzione dei caratteri e delle presse, ma non fu in grado di ripagare il debito al tempo dovuto. Fust avanzò i suoi diritti ipotecari nel 1455 e ottenne di poter rilevare i caratteri e i torchi, iniziando egli stesso l'attività di stampatore insieme con il genero Peter Schöffer. A quanto risulta Gutenberg abbandonò del tutto l'attività di stampatore nel 1465, probabilmente perché divenuto cieco. Morì il 3 febbraio 1468, in condizioni di relativa povertà.
Una sola opera importante può essere attendibilmente attribuita alla personale attività di Gutenberg: la cosiddetta Bibbia di Gutenberg (nota anche come "Mazarina"), con pagine su due colonne di 42 righe ciascuna, che venne composta e stampata intorno al 1455.
Gutenberg e l'invenzione della stampa

Descrizione della Bibbia a quarantadue linee: il primo prodotto di Gutenberg

Questo particolare tipo di Bibbia è composta da due tomi “in folio” composti rispettivamente da 322 e 319 fogli. Essa è la stampa, in particolare, della Vulgata curata da san Gerolamo nel V secolo per cui il primo volume e parte del secondo sono utilizzati per narrare i fatti dell’Antico Testamento mentre l’ultima parte dà spazio agli eventi del Nuovo Testamento. I caratteri utilizzati sono in stile gotico e anch’essi sono frutto dell’inventiva di Gutenberg. In realtà, tutto questo lavoro è una meticolosa opera manuale e di precisione da parte dell’orafo visto che per comporre ogni parola che andrà a completare ogni riga del foglio ( quarantadue per ognuno suddivise in sue colonne così come veniva fatto con la stampa dei messali) occorre selezionare ogni singolo carattere e porlo in una certa posizione sulla pressa così che, una volta coperti di inchiostro, possano essere impressi su carta in fibre di canapa grazie alla platina, un’ asse di legno.
Si pensa che Gutenberg cercò anche di stampare i titoli con un inchiostro rosso ma alla fine rinunciò perché avrebbe comportato un lavoro troppo faticoso: la pressa sarebbe dovuta essere utilizzata due volte per foglio.
Si stima che tra il 1450 e il 1455 siano state prodotte 180 copie delle quali oggi solo 49 sono disponibili integralmente

Effetti dell’operato di Gutenberg nel XV secolo

La diffusione della stampa a caratteri mobili ha permesso all’ Umanesimo di diventare la cultura dominante di moltissime città italiane perché ne ha permesso l’espansione attraverso la divulgazione di opere tecniche degli umanisti stessi.
La tipografia, conseguentemente, acquisisce in questo periodo una forte importanza e botteghe di tipografi sorgono in tutta Europa rendendo possibile l’affiancamento della stampa al manoscritto. In questo modo si abbattono i prezzi e i libri possono essere comprati anche da borghesi e artigiani tanto che fiorisce il mercato della cultura letteraria. C’è solamente una differenza tra chi, avendo una formazione raffinata, sapeva leggere la propria lingua e il latino e chi sapeva leggere solamente la propria lingua. Di questa seconda categoria ne fanno parte anche le donne di cui si sa che amavano le poesie e i poemi cavallereschi.
L'innovazione di Gutenberg: la stampa a caratteri mobili e la Bibbia a 42 righe articolo
È, inoltre, risaputo che non tutti i nobili accettavano questa apertura della cultura ad un pubblico più esteso come dimostra il fatto che i duchi d’Urbino avevano vietato nella loro biblioteca i tomi stampati a caratteri mobili.
per maggiori informazioni sull'Umanesimo vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'innovazione principale introdotta da Gutenberg nel XV secolo?
  2. Gutenberg ha introdotto la stampa a caratteri mobili in Europa, permettendo la produzione di libri in quantità maggiore e a costi più accessibili, anticipando così l'industria tipografica moderna.

  3. Quali furono le difficoltà economiche affrontate da Gutenberg durante lo sviluppo della sua invenzione?
  4. Gutenberg prese a prestito denaro da Johann Fust per avviare la produzione, ma non riuscì a ripagare il debito, portando Fust a rilevare i caratteri e i torchi e a iniziare l'attività di stampatore con Peter Schöffer.

  5. Cosa caratterizza la Bibbia a quarantadue linee di Gutenberg?
  6. La Bibbia a quarantadue linee è composta da due tomi con pagine su due colonne di 42 righe ciascuna, stampata intorno al 1455, e rappresenta l'unica opera importante attribuita direttamente a Gutenberg.

  7. Quali furono gli effetti della stampa a caratteri mobili sulla cultura del XV secolo?
  8. La stampa a caratteri mobili ha permesso la diffusione dell'Umanesimo, abbassando i prezzi dei libri e rendendoli accessibili anche a borghesi e artigiani, favorendo così il mercato della cultura letteraria.

  9. Come reagirono i nobili alla diffusione della stampa a caratteri mobili?
  10. Non tutti i nobili accettarono l'apertura della cultura a un pubblico più ampio; ad esempio, i duchi d'Urbino vietarono nella loro biblioteca i tomi stampati a caratteri mobili.

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