Concetti Chiave
- La stampa inizialmente si basava sulla copia manuale da parte degli amanuensi e sulla xilografia cinese, una tecnica che utilizzava tavole di legno incise.
- Johannes Gutenberg rivoluzionò la stampa nel 1455 con l'invenzione dei caratteri mobili, permettendo la produzione rapida e precisa di molteplici copie di libri.
- I caratteri mobili di Gutenberg ridussero significativamente i costi di produzione rispetto alla xilografia, sostituendo il legno con il più resistente piombo.
- In Italia, Aldo Manuzio fu un editore pionieristico, famoso per le eleganti edizioni di classici e l'innovazione del carattere corsivo e del formato a stampa in ottavo.
- Manuzio contribuì a rendere i testi più economici ed esteticamente gradevoli, sviluppando un nuovo stile tipografico che superava il gotico di Gutenberg.

Indice
Prima dell'invenzione della stampa: gli amanuensi e la xilografia
Quando la stampa non esisteva ancora, l'unico modo per riprodurre i libri consisteva nel ricopiarli manualmente e di questo se ne occupavano gli amanuensi.
Si trattava di un processo lungo e faticoso, ma non per questo poco richiesto: tra il XIII e XIV secolo l’industria della copia ebbe un grandissimo successo, grazie anche alla presenza di numerosi scriptoria all'interno dei monasteri; sale molto vaste dove si copiavano i manoscritti.
Successivamente ci fu il primo tentativo di stampa in Cina, nel XV secolo, all'epoca della dinastia Tang, grazie alla xilografia. Si tratta di una tecnica che consisteva nell’incidere l’intero testo su una tavola di legno imbevuta di inchiostro e uno dei primi libri stampati in questo modo fu una copia della traduzione cinese dell'opera buddista Sutra del Diamante (868 d.C.), composta da un rotolo di sei fogli di carta lungo più di cinque metri.
La xilografia si diffuse in Europa intorno al 1300, per poi essere utilizzata sempre più spesso nel secolo successivo, anche se c’erano grossi problemi legati alle caratteristiche del legno e alla lunghezza dei testi. Proprio per questo motivo vi fu l'esigenza di sostituire questo metodo con i caratteri mobili.
Per ulteriori approfondimenti sulle tecniche di stampa vedi qui
Caratteri mobili: l'invenzione di Gutenberg che sancisce la nascita della stampa
La nascita della stampa viene fatta coincidere con il 1455, l'anno di pubblicazione della cosiddetta "Bibbia di Gutenberg" dopo circa un anno di sperimentazioni e con una tiratura di 180 copie.
Si tratta del primo libro importante ad essere stato stampato con la tecnica dei caratteri mobili, inventata dal tedesco Gutenberg verso la metà del XV secolo, anche se in realtà questa tecnica esisteva già da secoli sia in Cina che in Corea, dove i caratteri tipografici erano realizzati in bronzo.
L'esigenza di passare dalla precedente tecnica della xilografia ai caratteri mobili nasce dal fatto di dover fare molte copie di uno stesso libro in un tempo possibilmente minore rispetto a quello richiesto da un regolare processo di trascrizione a mano, oltre al fatto di limitare al massimo gli errori di copiatura.
Il tedesco Johannes Gutenberg ebbe dunque l’idea di realizzare tantissimi tasselli lignei, ciascuno raffigurante una lettera in rilievo. I tasselli venivano organizzati in griglie per formare le frasi di una pagina: non c'era più bisogno di incidere pagine intere e per questo il costo di produzione calò vertiginosamente. Solo in seguito, l’inadeguato legno venne sostituito dal piombo, materiale più duro e resistente, ma anche malleabile. L’oggetto principale della sua tecnica fu il punzone, ossia un parallelepipedo in acciaio sulla cui testa è inciso un segno tipografico, in rilievo e al rovescio. Questo può essere una lettera, un numero o un segno di punteggiatura. Il punzone crea la matrice dentro cui vengono fusi i caratteri, che successivamente vengono disposti su un vassoio, inchiostrati e impressi sulla carta.
Per ulteriori approfondimenti su Johann Gutenberg vedi qui
La stampa in Italia con Aldo Manuzio
La storia della stampa in Italia vede la sua figura più importante con Aldo Manuzio, grammatico, editore e umanista che iniziò a stampare libri a Venezia nel 1494, realizzando edizioni meravigliose stampe di classici greci, latini e italiani, ma anche testi pensati apposta per la stampa, come Hypnerotomachia Poliphili del 1499; romanzo scritto in una lingua inventata che mise alla prova l'arte della tipografia.
Ritenuto tra i più grandi editori al mondo, a Manuzio si deve anche l'invenzione del carattere corsivo (italic) e l'introduzione del formato a stampa in ottavo. Secondo Aldo Manuzio il carattere italic avrebbe fatto risparmiare la carta, oltre a rendere i testi più eleganti e comprensibili rispetto al carattere gotico usato da Gutenberg. Il primo libro in corsivo e in formato ottavo fu stampato nel 1501 e fu un testo di Virgilio.
Domande da interrogazione
- Qual era il metodo di riproduzione dei libri prima dell'invenzione della stampa?
- Qual è stata la prima tecnica di stampa sviluppata in Cina?
- Qual è l'importanza dell'invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg?
- Chi è stato Aldo Manuzio e quale contributo ha dato alla stampa in Italia?
- Qual è stato il primo libro importante stampato con la tecnica dei caratteri mobili?
Prima dell'invenzione della stampa, i libri venivano riprodotti manualmente dagli amanuensi, un processo lungo e faticoso che avveniva nei monasteri.
La prima tecnica di stampa sviluppata in Cina è stata la xilografia, che consisteva nell'incidere il testo su una tavola di legno imbevuta di inchiostro.
L'invenzione dei caratteri mobili di Gutenberg ha permesso di stampare libri in modo più rapido ed economico rispetto alla xilografia, riducendo gli errori di copiatura.
Aldo Manuzio è stato un importante editore e umanista italiano che ha introdotto il carattere corsivo e il formato a stampa in ottavo, migliorando l'eleganza e la comprensibilità dei testi.
Il primo libro importante stampato con la tecnica dei caratteri mobili è stata la "Bibbia di Gutenberg" nel 1455.