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di pexolo
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Concetti Chiave

  • La rivolta napoletana del 1647 nasce come protesta contro una tassa sui beni di consumo primario, guidata dal pescivendolo Masaniello.
  • L'insurrezione coinvolge esponenti del ceto civico napoletano, che contestano l'alleanza tra la nobiltà locale e la Spagna, cercando rappresentanza politica.
  • Masaniello diventa simbolo della rivolta, ma la sua incapacità di gestire il potere porta al suo assassinio poco dopo l'inizio del tumulto.
  • I napoletani cercano aiuto dalla Francia, ma l'intervento francese è limitato a causa della Guerra dei Trent'anni e dell'impegno in Catalogna e nelle Fronde.
  • Nel 1648, la rivolta viene sedata dal governo spagnolo attraverso repressione e negoziazioni, portando a una parziale rappresentanza politica per il ceto civico.

Indice

  1. La tassa sui beni di consumo
  2. L'insurrezione napoletana
  3. Il ruolo di Genoino e Masaniello
  4. La fine della rivolta
  5. La repressione e il nuovo accordo

La tassa sui beni di consumo

A Napoli, nel 1647, viene introdotta una tassa sui beni di consumo primario (frutta e verdura che vengono vendute al mercato) e il popolo napoletano insorge guidato da un pescivendolo, Masaniello.

L'insurrezione napoletana

In realtà l’insurrezione napoletana, da un punto di vista storiografico, è particolarmente interessante perché si colloca proprio sul crinale che separa una insurrezione da una rivoluzione: si tratta pur sempre di una insurrezione scoppiata per moti popolari, ma per quanto le fonti siano imprecise (perché si tratta di ingiurie e trame) l’insurrezione scoppiata a Giugno era stata preparata da mesi da alcuni esponenti del ceto civico napoletano (giudici, avvocati e persone di diritto), che contestavano la forte alleanza tra la nobiltà napoletana e la Spagna, che aveva trovato espressione nell'organo di governo di Napoli accanto al Viceré spagnolo, cioè nell'Assemblea bicamerale, nella quale non erano rappresentati i ceti urbani di Napoli. Questo ceto civico cercava una forma di rappresentanza politica e ciò costituisce uno sfondo, come una sorta di elaborazione politica-ideologica, che sostiene la rivolta popolare.

Il ruolo di Genoino e Masaniello

L’esponente più significativo di questo ceto civile in questa fase è Genoino: infatti lui e Masaniello vengono rappresentati insieme come due componenti del popolo napoletano, che insieme insorgono contro gli Spagnoli. Rivolta o rivoluzione? È una rivolta perché scoppia come rivolta antifiscale guidata da un popolano, Masaniello, che nulla sapeva di politica, ma si alimenta anche di una elaborazione politica che precede, accompagna e segue la rivolta popolare: Masaniello sopravvive all'insurrezione una decina di giorni, perché probabilmente non riesce a gestire il potere che gli piomba nelle mani e quindi dà segni di squilibrio e pazzia.

La fine della rivolta

Pertanto viene assassinato, dopo una settimana dall'inizio del tumulto, che dura mesi, perché Napoli cerca di ricontrattare il proprio rapporto di sudditanza politica rispetto alla Spagna: anche i Napoletani provano la manovra fatta dai Catalani, cioè chiedono l’aiuto della Francia, il cui intervento in questo caso è molto più blando e vago, la Francia non può impegnarsi perché è ancora in corso la Guerra dei Trent'anni, è occupata in Catalogna, nelle Fronde e non può sostenere anche i Napoletani in rivolta. Perciò manda delle navi sul Golfo di Napoli ma senza impegnarsi significativamente su questo fronte.

La repressione e il nuovo accordo

Nel 1648 la Rivolta napoletana viene sedata dal governo spagnolo, che cannoneggia direttamente Napoli, ma non si tratta soltanto di una repressione violenta: c’è anche un nuovo accordo, per cui effettivamente il ceto civico trovano dei rappresentanti politici. La rivolta di Napoli è stata riletta dalla storiografia marxista come il crollo dell’evoluzione borghese: la borghesia tradisce il proprio ruolo e si allea con la monarchia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la causa principale dell'insurrezione napoletana del 1647?
  2. L'insurrezione è stata causata dall'introduzione di una tassa sui beni di consumo primario, come frutta e verdura, che ha portato il popolo napoletano a insorgere sotto la guida di Masaniello.

  3. Chi erano i principali esponenti del ceto civico che hanno sostenuto l'insurrezione?
  4. Gli esponenti del ceto civico che hanno sostenuto l'insurrezione includevano giudici, avvocati e persone di diritto, con Genoino come figura significativa, che cercavano una rappresentanza politica contro l'alleanza tra la nobiltà napoletana e la Spagna.

  5. Come è stata interpretata la rivolta napoletana dalla storiografia marxista?
  6. La storiografia marxista ha interpretato la rivolta napoletana come il crollo dell'evoluzione borghese, sostenendo che la borghesia ha tradito il proprio ruolo alleandosi con la monarchia.

  7. Qual è stato il ruolo della Francia durante la rivolta napoletana?
  8. La Francia ha avuto un ruolo limitato durante la rivolta, inviando navi nel Golfo di Napoli ma senza impegnarsi significativamente, a causa del suo coinvolgimento nella Guerra dei Trent'anni e in altri conflitti.

Domande e risposte

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