Autoref3874d
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Clemente VII guadagnò il favore popolare attraverso riforme amministrative e politiche agricole, affrontando però sfide finanziarie a causa delle spese del suo predecessore Leone X.
  • Per risanare le finanze, Clemente VII introdusse i "Monti", strumenti di debito pubblico che includevano azioni con interessi tra il 5% e il 12%.
  • La vendita di beni ecclesiastici e l'imposizione di tasse pesanti causarono malcontento, necessarie per sostenere spese militari e diplomatiche.
  • Clemente VII, fedele alla tradizione medicea, sostenne le arti e la cultura, arricchendo la Biblioteca Vaticana e intrattenendo rapporti con figure come Erasmo da Rotterdam e Machiavelli.
  • Il pontefice promosse artisti e letterati, commissionando opere a Giulio Romano e Benvenuto Cellini, continuando il mecenatismo anche sotto un rigoroso controllo morale.

Indice

  1. L'elezione di Clemente VII
  2. Le finanze dello Stato
  3. I Monti e il debito pubblico
  4. Malcontento e imposte
  5. Clemente VII e le arti
  6. Promozione della cultura
  7. Mecenatismo e artisti favoriti

L'elezione di Clemente VII

Subito dopo la sua elezione Clemente vi aveva conquistato il favore popolare per i provvedimenti presi per migliorare l’amministrazione della giustizia e gli approvvigionamenti di Romae in favore dell'agricoltura adottandola saggia politica granaria prevista dalla Bulla de agricultura in districtu Urbis poi integrata da altre costituzioni.

Preoccupazioni crescenti destarono le finanze dello Stato, compromesse dalla liberalità di Leone x e dalla mancanza di entrate dalla Germania,che il rigore del breve pontificato di Adriano VI non era bastato a risanare.

Le finanze dello Stato

Clemente VII cercò di aumentare le disponibilità dell’erario valendosi come i predecessori della vendita di uffici e di cariche vacabili, che cioè avevano termine con la morte del titolare, e dando origine al debito pubblico con la creazione dei Monti, cumulo di prestiti fatti allo Stato.

I Monti e il debito pubblico

I Monti erano vacabili o non vacabili cioè redimibili o irredimibili, e le loro azioni, o Luoghi di Monte da 100 scudi ciascuna davano un interesse dal 5 al 12 per cento ed erano autonomi e collegati soltanto con la Camera apostolica.

Malcontento e imposte

Fu fondato per primo nel 1526 il Monte della Fede al quale subito seguirono i Monti di Sale e Oro e del Macinato. Non mancarono di suscitare un diffuso malcontento la vendita di beni ecclesiastici con la relativa perdita di privilegi e l'imposizione di pesanti imposte necessarie per i pagamenti agli imperiali conseguenti al Sacco, per la guerra turca e per l'impresa di Firenze che era costata forse due milioni di scudi.

Clemente VII e le arti

Nella tradizione medicea Clemente VII fin dal cardinalato aveva amato circondarsi di letterati, di poeti e di artisti e la sua elezione dopo l’austero pontificato del papa fiammingo fu salutata come il ritorno all’età dell’oro dalla comunità artistica romana. Poi gli entusiasmi iniziali si raffreddarono sperimentando il rigorismo morale e l’oculato mecenatismo del pontefice.

Promozione della cultura

Nei primi anni del pontificato Clemente VII promosse la cultura e le arti, arricchì la Biblioteca vaticana di manoscritti e di libri, coltivò amichevoli rapporti con Erasmo da Rotterdam e Francesco Guicciardini, al quale affidò incarichi diplomatici e di governo, diede udienza a Niccolò Machiavelli che gli presentò gli otto libri delle /storie fiorentine e ottenne benevola considerazione per il suo progetto di una milizia nazionale. Si interessò alla riforma del calendario e si appassionò alle teorie copernicane che nel 1533 si fece spiegare da un dotto tedesco.

Mecenatismo e artisti favoriti

Favorì tra i poeti Jacopo Sannazaro, Giangiorgio Trissino e, malgrado le loro licenze, Pietro Bembo, Agnolo Fiorenzuola e perfino Pietro Aretino. Nel 1525 fece completare da Giulio Romano e da Francesco Pennila decorazione della sala di Costantino in Vaticano, aiutò Sebastiano Luciani che per il lucroso ufficio di piombatore conferitogli nel 1531 divenne noto con il nome di Sebastiano del Piombo, Giovanni da Udine, Benvenuto Cellini, che nominò incisore alla Zecca di Roma, Raffaello da Montelupo,che scolpì in pietra

il nuovo angelo di Castel Sant’ Angelo in sostituzione di quello bronzeo distrutto da un fulmine.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali misure adottate da Clemente VII per migliorare l'amministrazione dello Stato?
  2. Clemente VII migliorò l'amministrazione della giustizia e gli approvvigionamenti di Roma, adottando una politica granaria saggia e creando i Monti per aumentare le disponibilità dell'erario.

  3. Come Clemente VII cercò di risanare le finanze dello Stato?
  4. Clemente VII cercò di risanare le finanze vendendo uffici e cariche vacabili e creando i Monti, che erano prestiti allo Stato con azioni che davano un interesse dal 5 al 12 per cento.

  5. Quali furono le reazioni della popolazione alle politiche economiche di Clemente VII?
  6. Le politiche economiche di Clemente VII, come la vendita di beni ecclesiastici e l'imposizione di pesanti imposte, suscitarono un diffuso malcontento tra la popolazione.

  7. In che modo Clemente VII contribuì al mecenatismo e alla cultura durante il suo pontificato?
  8. Clemente VII promosse la cultura e le arti, arricchì la Biblioteca vaticana, coltivò rapporti con intellettuali come Erasmo da Rotterdam e Francesco Guicciardini, e sostenne artisti come Giulio Romano e Benvenuto Cellini.

  9. Quali furono alcuni degli artisti e letterati favoriti da Clemente VII?
  10. Clemente VII favorì poeti come Jacopo Sannazaro e Pietro Bembo, e artisti come Sebastiano del Piombo e Benvenuto Cellini, contribuendo al mecenatismo artistico del suo tempo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Autoref3874d di Mauro_105

URGENTE (321112)

Autoref3874d di Lud_

domandina

Autoref3874d di Samantha Petrosino