Concetti Chiave
- Sannazaro, nato a Napoli nel 1457, visse durante il passaggio dalla dinastia aragonese alla dominazione castigliana, riflettendo la separazione tra attività letteraria e impegno politico.
- Fu un precoce esponente della letteratura volgare e mantenne un costante impegno nella produzione in latino, mostrando una percezione della fragilità e fugacità della vita.
- L'Arcadia, la sua opera più importante, è un prosimetro pastorale che ha influenzato la tradizione letteraria europea, combinando prosa e poesia in dodici prose e altrettante egloghe.
- La trama dell'Arcadia racconta il viaggio allegorico del poeta Sincero, che si rifugia in Arcadia dopo una delusione amorosa, riflettendo il percorso personale e culturale di Sannazaro.
- Sannazaro attinge sia a fonti classiche, come le Bucoliche di Virgilio, sia a modelli moderni, tra cui Boccaccio, dimostrando una ricerca stilistica approfondita in prosa e poesia.
Indice
La vita e il contesto storico di Sannazaro
Nato a Napoli nel 1457, Sannazaro vive nel pieno del travagliato passaggio dalla dinastia aragonese alla dominazione castigliana (1501) e riflette alla perfezione, nella sua personale esperienza, la progressiva dissociazione tra attività letteraria e militanza politico-intellettuale che caratterizza questa fase della cultura napoletana.
Precoce è il suo impegno nella letteratura volgare, fin dagli anni Ottanta del Quattrocento, e costante l’applicazione nella produzione in latino. Un tratto unificante, pur nella diversità della scrittura in volgare e in latino, è rappresentato dalla viva percezione della fragilità umana e della fugacità dell’esistenza, minacciata dalla presenza costante della morte. Sannazaro muore a Napoli nel 1530.L'opera principale: L'Arcadia
L’Arcadia, un’opera poetico-narrativa di ambientazione pastorale, composta in volgare e in forma di prosimetro (misto di versi e prosa), è l’opera maggiore di Sannazaro, e costituisce il capostipite del genere nella tradizione letteraria europea. Nella sua forma definitiva, l’opera è aperta da un prologo e articolata in dodici prose, premesse ad altrettante egloghe di varia forma metrica; è quindi conclusa da un congedo. Dal punto di vista narrativo, la trama racconta la vicenda del poeta che, abbandonata Napoli in seguito a una delusione amorosa, si rifugia in Arcadia (regione della Grecia) assumendo il nome di Sincero e vivendo alla maniera dei pastori-poeti, dediti al pascolo e al canto accompagnato dal flauto. Dopo un sogno angoscioso, Sincero decide di tornare in patria; una volta rientrato a Napoli, apprende della morte della fanciulla amata. Dietro questa trasfigurazione allegorica si nasconde il personale itinerario umano e culturale compiuto da Sannazaro stesso.
Fonti e influenze letterarie
Fonte principale del genere pastorale sono le Bucoliche di Virgilio, archetipo classico di cui Sannazaro fu uno dei massimi cultori. L’inusuale (per il periodo) struttura prosimetrica è ispirata dalla Vita nova dantesca e, soprattutto, dalla Commedia delle ninfe Fiorentine di Boccaccio, mentre sul Filocolo sono modellate le sezioni prosastiche dell’Arcadia. L’opera spazia tra fonti classiche ricercate e fonti moderne: Sannazaro affidò alla ricerca stilistica gran parte del suo impegno letterario, sia nelle prose sia nelle parti in poesia.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui visse Sannazaro?
- Qual è l'opera principale di Sannazaro e quale struttura adotta?
- Quali sono le principali fonti e influenze letterarie dell'Arcadia?
Sannazaro nacque a Napoli nel 1457 e visse durante il passaggio dalla dinastia aragonese alla dominazione castigliana nel 1501, un periodo caratterizzato dalla dissociazione tra attività letteraria e militanza politico-intellettuale.
L'opera principale di Sannazaro è "L'Arcadia", un'opera poetico-narrativa di ambientazione pastorale, composta in volgare e in forma di prosimetro, che include un prologo, dodici prose con egloghe e un congedo.
Le principali fonti dell'Arcadia sono le Bucoliche di Virgilio, la Vita nova di Dante, la Commedia delle ninfe Fiorentine di Boccaccio e il Filocolo, che influenzano la struttura prosimetrica e le sezioni prosastiche dell'opera.