GIORGIA86
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Concetti Chiave

  • Pietro Aretino, nato ad Arezzo nel 1492, raggiunse fama a Roma grazie alle sue composizioni satiriche, in particolare le Pasquinate contro il Papa Leone X.
  • A seguito di scandali e minacce di morte a Roma, tra cui un tentativo di omicidio nel 1527, Aretino si trasferì a Mantova e poi a Venezia, dove consolidò il suo successo letterario.
  • Aretino criticava l'intellettuale cortigiano e l'ideologia delle corti, promuovendo un anticlassicismo che privilegiava la natura e la libertà creativa, caratteristiche che definirono le sue opere.
  • La sua produzione teatrale, tra cui opere come "La Cortigiana" e "Il Marescalco", rifletteva la sua versatilità e il suo impegno a mettere in discussione la corruzione e i costumi giudicati ipocriti della sua epoca.
  • Nel periodo 1534-1543, Aretino pubblicò opere sacre e agiografiche, mescolando stili diversi e opponendosi al petrarchismo, mantenendo uno stile diretto e crudo.

Indice

  1. Le origini e la carriera iniziale
  2. Scandali e pericoli a Roma
  3. Venezia e il successo letterario
  4. Critica alle corti e anticlassicismo
  5. Opere teatrali e polemiche
  6. Opere sacre e agiografiche

Le origini e la carriera iniziale

Figlio di Margherita Bonci e di un nobile aretino, Pietro nasce ad Arezzo nel 1492. Nel 1506 è a Perugia e nel 1517 a Siena e poi Roma. Qui ha ben presto fama e fortuna, soprattutto in seguito alla morte di Papa Leone X, quando scrisse le Pasquinate, composizioni anonime denigratorie contro il successore Adriano VI.

Scandali e pericoli a Roma

Tale vicenda gli costò l'abbandono di Roma, seppur protetto dal cardinale Giulio de' Medici.

All'elezione di quest'ultimo al soglio pontificio (1523), l'Aretino torna a Roma, suscitando scandalo, poiché era stato l'autore di sonetti osceni. La sua presenza era vista tanto negativamente da portare il Giberti, datario, ad assoldare un sicario per assassinarlo. Ferito nel 1527 da tale azione, è costretto a lasciare Roma e a riparare a Mantova, aiutato dall'amico Giovanni dalle Bande Nere, morto il quale, Aretino scriverà le Lettere, dedicandogli una delle pagine più belle.

Venezia e il successo letterario

Lascia, così, Mantova e si reca a Venezia, dove scrive lasciando libera la sua vena satirica, tanto che Francesco I gli inviò in dono una collana d'oro e Carlo V una pensione annua; rimase a Venezia fino alla morte nel 1556.

Critica alle corti e anticlassicismo

Aretino condannava profondamente la figura di intellettuale cortigiano e l'ideologia delle corti, tanto che scrisse un Ragionamento delle corti (1538), rovesciando i canoni proposti dal Castiglione.

Il rifiuto è netto anche per le regole, l'Aretino si abbandona ad un violento anticlassicismo, contrapponendo all'arte la natura, vista come estrema e ultima libertà dello scrittore. Da ciò scaturiscono le caratteristiche delle sue opere: stupire, incuriosire, scandalizzare, provocare, inventare.

Opere teatrali e polemiche

Il petrarchismo di Opera nuova (1512) lascerà il posto a Sonetti lussuriosi, illustrazione in versi di incisioni erotiche. La versatilità dei suoi interessi e il suo cambio d'ottica traspaiono dalla sua opera teatrale, la Cortigiana (1525), in cui mette in luce la corruzione della corte romana, polemizzando ancor più, però, in opere come Il Marescalco, la Talanta, l'Ipocrito e Il Filosofo; nel 1546 esce l'Orazia, per molti la migliore tragedia che quel secolo ci abbia lasciato.

Opere sacre e agiografiche

Nel decennio 1534-43 abbiamo le opere sacre e agiografiche come la Contemporaneamente pubblica i Ragionamenti in cui confluiscono le due opere precedenti: Ragionamento della Nanna e della Antonia (1534) e Dialogo nella quale la Nanna insegna a la Pippa (1536); nel primo Nanna racconta le sue vicende erotiche, come monaca come maritata e come prostituta; nel secondo Nanna istruisce Pippa sull' "arte puttanesca".

Tale opera contraddice le maniere raffinate tipiche del Rinascimento e sono un'antitesi rispetto al Cortigiano.

Altre opere sono I primi tre canti di Marfisa (1533) e l'Orlandino (1540) e il Dialogo delle corti parlanti (1543).

In tutte le opere la battaglia dell'Aretino è contro il petrarchismo, le regole e il classicismo; ne nasce uno stile libero, sciolto, crudo, anche virtuoso in modo eccessivo, misto di espressioni colorite e di diversa origine.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le origini e la carriera iniziale di Pietro Aretino?
  2. Pietro Aretino nacque ad Arezzo nel 1492, figlio di Margherita Bonci e di un nobile aretino. Si trasferì a Perugia nel 1506 e successivamente a Siena e Roma, dove guadagnò fama scrivendo le Pasquinate contro Papa Adriano VI.

  3. Quali scandali coinvolsero Aretino a Roma?
  4. Aretino fu coinvolto in scandali a Roma per i suoi sonetti osceni e fu bersaglio di un tentativo di omicidio, che lo costrinse a lasciare la città nel 1527 dopo essere stato ferito.

  5. Come si sviluppò il successo letterario di Aretino a Venezia?
  6. A Venezia, Aretino trovò successo letterario grazie alla sua vena satirica, ricevendo doni da Francesco I e una pensione da Carlo V, e vi rimase fino alla sua morte nel 1556.

  7. Qual era la posizione di Aretino riguardo alle corti e al classicismo?
  8. Aretino criticava l'intellettuale cortigiano e l'ideologia delle corti, opponendosi al classicismo e promuovendo la libertà creativa, come evidenziato nel suo "Ragionamento delle corti".

  9. Quali sono alcune delle opere teatrali e polemiche di Aretino?
  10. Tra le opere teatrali e polemiche di Aretino ci sono "La Cortigiana", "Il Marescalco", "La Talanta", "L'Ipocrito", "Il Filosofo" e "L'Orazia", che mettono in luce la corruzione delle corti e sfidano il petrarchismo e il classicismo.

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