Concetti Chiave
- Clemente VII, all'inizio del suo pontificato, inviò aiuti finanziari a Luigi II d'Ungheria per contrastare la minaccia turca.
- Nonostante gli sforzi del papa, gli ungheresi subirono una disfatta a Mohacs nel 1526, con i turchi che avanzarono fino a Buda.
- La tensione tra Clemente VII e Carlo V e la guerra civile in Ungheria ostacolarono una risposta adeguata alle incursioni turche.
- Nel 1529, il sultano Solimano II lanciò un'offensiva fermata solo alle porte di Vienna, mentre Malta divenne un baluardo cristiano.
- Nel 1532, un corpo di spedizione pontificio e la flotta di Andrea Doria riuscirono temporaneamente a respingere gli attacchi turchi.
Indice
Preoccupazioni di Clemente VII
Della minaccia turca contro l'Occidente Clemente VII si era preoccupato fin dall'inizio del suo pontificato inviando ingenti aiuti finanziari a Luigi II re d'Ungheria e rivolgendo appelli alle potenze europee affinché intervenissero in suo appoggio. Tuttavia il papa non poté scongiurare la catastrofe e gli stessi ungheresi si prepararono alla terribile disfatta di Mohacs del 29 agosto del 1526.
Il primo settembre il sultano Solimano II entrò a Buda e, sebbene il terrore si fosse diffuso in tutta la cristianità, i contrasti tra Clemente VII e Carlo V e la guerra civile in Ungheria impedirono una seria reazione.Offensiva turca e difesa cristiana
Gli attacchi turchi continuarono e nel 1529 il sultano lanciò una poderosa offensiva che si fermò soltanto in vicinanza di Vienna, eroicamente difesa dagli assediati. Clemente VII fu largo di aiuti anche con i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme nei loro sforzi per riconquistare Rodi e nel 1530 ottenne da Carlo v che a loro fosse assegnato come feudo siciliano il gruppo delle isole maltesi dalle quali derivò la nuova denominazione dell'ordine. Malta fu efficientemente fortificata e divenne un baluardo cristiano contro le operazioni marittime degli ottomani nel Mediterraneo centrale.
Aiuti pontifici e successi navali
Gli aiuti a Ferdinando I d'Asburgo, fratello di Carlo v e con l'appoggio del papa salito al trono d'Ungheria e di Boemia e poi eletto re dei romani, continuarono ad affluire da Roma anche negli anni successivi. Nel 1532 un corpo di spedizione pontificio comandato dal cardinale Ippolito de' Medici contribuì decisamente a respingere un importante attacco di Solimano II contro l'Ungheria mentre Andrea Daria con la sua flotta, finanziata in gran parte dal papa, riportava successi contro la flotta turca nello Jonio e conquistava alcuni territori in Grecia. Tuttavia Carlo v non poté proseguire la guerra terrestre poiché fu costretto a fronteggiare la difficile situazione tedesca e pressioni da parte della Francia e dell'Inghilterra, e anche il Doria rientrò in patria.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni intraprese da Clemente VII per contrastare la minaccia turca?
- Quali furono le conseguenze della disfatta di Mohacs del 1526?
- Come contribuì il papato alla difesa contro gli attacchi turchi nel 1532?
Clemente VII inviò aiuti finanziari a Luigi II d'Ungheria e fece appelli alle potenze europee. Inoltre, sostenne i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme e contribuì alla fortificazione di Malta.
La disfatta di Mohacs portò all'occupazione di Buda da parte del sultano Solimano II e diffuse il terrore in tutta la cristianità, mentre i contrasti interni impedirono una reazione efficace.
Un corpo di spedizione pontificio guidato dal cardinale Ippolito de' Medici respinse un attacco turco in Ungheria, e Andrea Doria, con una flotta finanziata dal papa, ottenne successi contro la flotta turca nello Jonio.