Concetti Chiave
- Il Sessantotto è una ribellione culturale giovanile contro lo stile di vita consumistico americano del dopoguerra, simboleggiata da figure come Marlon Brando e James Dean.
- Movimenti afroamericani come Black Power e Black Panther Party emergono negli anni '50 negli USA, con leader come Malcolm X e Martin Luther King che promuovono diritti civili con approcci diversi.
- Il clima della Guerra Fredda, accentuato dalla crisi di Cuba, crea un sentimento globale di ansia e paura nucleare nella generazione del 1968.
- La guerra del Vietnam rappresenta una disfatta per gli USA, alimentando proteste studentesche e un rifiuto delle istituzioni e dei modelli sociali tradizionali.
- Le teorie rivoluzionarie di Herbert Marcuse influenzano il Sessantotto, promuovendo un'alternativa al sistema sociale e un marxismo adattato alla società moderna.
Indice
- Le radici della ribellione
- Simboli della ribellione giovanile
- La questione razziale negli USA
- La crisi di Cuba e la generazione globale
- La disfatta americana e la protesta studentesca
- Il maggio francese e il movimento studentesco
- Le teorie di Herbert Marcuse
- Il terzo mondismo e simboli rivoluzionari
Le radici della ribellione
Fenomeno complesso, per capirne le radici occorre andare al secondo dopoguerra negli USA, anni in cui si afferma un modello americano “american way of life” basato sul grande sviluppo economico, benessere e consumismo. Questo modello genera ribellione culturale da parte delle giovani generazioni che avevano vissuto la guerra di striscio [nate durante la guerra], due simboli della ribellioni in film:
- Marlon Brando in “I giovani leoni” nel 1958;
- James Dean “Gioventù bruciata” nel 1955;
Simboli della ribellione giovanile
Espressione della ribellione giovanile, non ideologica e nono strutturata, bensì agli stili di vita imposti dall’american way of life. Sull’onda di questa ribellione si sviluppa tutto un filone culturale “underground” di cui la massima espressione furono Jack Kerouac con il romanzo “On the road” e il poeta trasgressivo Allen Ginsberg.
La questione razziale negli USA
Certamente negli USA degli anni ’50 c’è una questione razziale, contraddizione quindi nel paese proiettato verso lo sviluppo: si afferma il movimento nero ad assumere posizioni molto determinate con l’uso anche di armi e violenza [Black Power e Balck Panther Party, due formazioni che intendono interpretare l’ansia di riscatto degli afroamericani]. Due personaggi:
- Malcom X, ragazzo di Detroit povero viveva di microcriminalità, arrestato e in carcere conosce l’islam e assume questo nome intendendo assumere una posizione di leadership per il movimento nero su posizioni radicali anche se rifiuta la violenza. Verrà ucciso nel 1965 da un estremista della sua stessa organizzazione;
- Martin Luther King, pastore protestante fortemente radicato nella tradizione cristiana, adotta il metodo gandhiano della non violenze per lottare a favore dei diritti civili per gli afroamericani, verrà ucciso nel 1968;
La crisi di Cuba e la generazione globale
La crisi d Cuba era la dimostrazione di essere entrati nell’era nucleare e quindi la generazione del 1968 vive sotto questo incubo della guerra fredda, tanto che è stata definita la prima generazione globale perché i giovani di tutto il mondo vivono sotto questa minaccia nucleare e globale.
La disfatta americana e la protesta studentesca
Gli USA si impegnano secondo strategia del conteinment, ma è una guerra che perdono e quindi è la prima grande disfatta, costituisce la grande
onta per gli USA e provoca, oltre al ritiro dell’esercito una grande protesta studentesca. I giovani non si riconoscono in questo interesse nei confronti del contesto internazionale, rifiutano di arruolarsi, non vogliono combattere in una guerra che sentono lontana e priva di senso e contraddice autodeterminazione dei popoli.
Il maggio francese e il movimento studentesco
Il maggio francese, nel quartiere latino con la Sorbona gli studenti si rivoltano esprimendo rabbia con violenza, forte componente pacifista e antiamericana, la rivolta parte dal disagio che gli studenti vivono per la marginalità del mondo studentesco, sentono di non contare nella società. Il movimento è:
- Anti-istituzionale, rifiuta di riconoscersi in qualsiasi istituzione;
- Anti-autoritario;
- Anti-militarista, basti pensare al Vietnam;
- Anti-nuclearista;
- Contro il modello americano e consumista;
- Contro la divisione del mondo in blocchi, rifiuta la logica della guerra fredda;
Gli obiettivi sono utopici, universalistici, cercano un mondo e un’esistenza alternativi ai modelli sociali imposti, cercano stili di vita nuovi.
Le teorie di Herbert Marcuse
Su queste generazione una larga influenza hanno le teorie rivoluzionarie di Herbert Marcuse che nel 1964 scrive “L’uomo a una dimensione” in cui:
1. Ha le sue radici nel marxismo ma compie un’operazione culturale importante perché cerca di riadattare il marxismo nella società moderne e quello che in Marx era la rivoluzione e la lotta contro la borghesia e il rovesciamento dello stato borghese, in realtà per Marcuse negli anni ’60 l’obiettivo è rovesciare un sistema modello sociale;
2. Il suo marxismo si sociologizza, si connette alla sociologia, l’obiettivo è scardinare questo modello che omologa i membri, li rende conformi ad uno stile di vita preciso;
Il terzo mondismo e simboli rivoluzionari
Il 1968 si connette anche al terzo mondismo, simboli che sfuggono alle logiche della guerra fredda e rappresentano un marxismo alternativo e un tipo di rivoluzione collegato alle popolazioni: Ho Chi Min presidente del Vietnam, Mao Ze Dong presidente della Repubblica Popolare cinese e Ernesto Che Guevara medico argentino.
Domande da interrogazione
- Quali sono le radici del fenomeno del Sessantotto negli Stati Uniti?
- Chi sono stati i simboli della ribellione giovanile negli anni '50 negli USA?
- Quali movimenti e figure hanno caratterizzato la questione razziale negli USA degli anni '50?
- Quali sono stati gli effetti della guerra del Vietnam sulla società americana?
- Quali erano gli obiettivi del movimento del Sessantotto e quali influenze culturali ha subito?
Le radici del Sessantotto negli Stati Uniti risalgono al secondo dopoguerra, con l'affermazione del modello "american way of life" basato su sviluppo economico, benessere e consumismo, che ha generato una ribellione culturale tra le giovani generazioni.
I simboli della ribellione giovanile negli anni '50 negli USA sono stati Marlon Brando nel film "I giovani leoni" e James Dean in "Gioventù bruciata".
La questione razziale negli USA degli anni '50 è stata caratterizzata dal movimento nero, con figure come Malcom X e Martin Luther King, che hanno assunto posizioni determinate per i diritti civili degli afroamericani.
La guerra del Vietnam ha portato a una grande protesta studentesca negli USA, con i giovani che rifiutavano di arruolarsi e combattere in una guerra percepita come lontana e priva di senso, contraddicendo l'autodeterminazione dei popoli.
Gli obiettivi del movimento del Sessantotto erano utopici e universalistici, cercando un mondo alternativo ai modelli sociali imposti. Ha subito l'influenza delle teorie rivoluzionarie di Herbert Marcuse, che cercava di riadattare il marxismo alla società moderna.