Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione Russa del 1917 fu scatenata da una combinazione di crisi economiche, disastri militari e insoddisfazione popolare verso lo zar e la guerra.
  • La presa del potere bolscevica culminò con la Rivoluzione d'Ottobre, quando Lenin e i suoi seguaci rovesciarono il governo provvisorio, instaurando un regime comunista.
  • Il governo provvisorio, sotto la guida di figure come Kerenskij, tentò di mantenere la Russia in guerra, ma fu indebolito dalla continua opposizione bolscevica e dalla disorganizzazione interna.
  • La guerra civile tra Bianchi e Rossi consolidò il potere bolscevico, con Lenin che stabilì una dittatura del proletariato e nazionalizzò industrie e terre.
  • L'episodio di Kronstadt evidenziò la natura repressiva del regime bolscevico, con Lenin che sopprimeva brutalmente le critiche e le rivolte interne.

Indice

  1. Mutamenti della Prima Guerra Mondiale
  2. Cause della Rivoluzione Russa
  3. Sciopero e abdicazione dello zar
  4. Primo governo provvisorio
  5. Lenin e le Tesi di aprile
  6. Secondo governo provvisorio e Kerenskij
  7. Rivoluzione di ottobre
  8. Governo bolscevico e trattato di Brest-Litovsk
  9. Guerra civile e vittoria dei Rossi
  10. Misure economiche e dittatura del proletariato
  11. Rivolta di Kronstadt e repressione
  12. Conclusione sull'escalation del bolscevismo

Mutamenti della Prima Guerra Mondiale

Nei primi mesi del 1917, il corso della Prima Guerra Mondiale subisce dei mutamenti ,causati da fatti nuovi ed imprevedibili che si verificano in Russia: la Rivoluzione

1) Cause della Rivoluzione Russa

Cause della Rivoluzione Russa

Esse riguardano la guerra e la situazione economica e sociale interna.

L’esercito russo, in guerra da tre anni, era stremato ed aveva subito diverse sconfitte, che comportando la perdita di alcuni territori come la Polonia, i Paesi Baltici e l’Ucraina, di fatto aveva portato il fronte all’interno del paese, contribuendo così ad aggravare la situazione del popolo. Inizialmente il popolo era stato favorevole alla guerra, ma di fronte a tante perdite, l’entusiasmo venne a mancare: 12 milioni di soldati, quasi tutti contadini, erano stati mandati allo sbaraglio, guidati da generali incapaci e con rifornimenti inadeguati.

La situazione sociale del paese era molto grave: la guerra aveva causato una grave crisi economica (fame, carestia, aumento dei prezzi); tutti, perfino coloro che erano più vicino allo zar, stavano prendendo coscienza della necessità di un radicale cambiamento che togliesse di scena lo zar stesso

Sciopero e abdicazione dello zar

Tutto iniziò con uno sciopero generale degli operai di Pietroburgo (ex San Pietroburgo) contro Nicola II; lo sciopero che velocemente si trasformò in una manifestazione politica contro lo zar ed il suo regime. L’esercito venne chiamato a ristabilire l’ordine, ma i soldati preferirono fraternizzare con gli insorti e a loro si unirono anche gli operai delle fabbriche. Qualche giorno dopo anche la Guardia Imperiale aderì alla protesta con l’occupazione del Palazzo d’Inverno, residenza dello Zar. Nicola II, reagì sciogliendo la Duma, cioè il Parlamento russo, che, però, formò un governo provvisorio

Il 15 marzo 1917, lo zar Nicola II abdicò in favore del fratello che, però, rinuncio a salire sul trono; lo zar venne arrestato con tutta la famiglia reale e fu sostituito da un governo provvisorio, costituito da membri della Duma. (= una sorta di Assemblea con potere legislativo)

Primo governo provvisorio

2) Il 1° governo provvisorio

Lo scopo del governo provvisorio, presieduto dal principe L’vov, era di continuare la guerra a fianco della Triplice Intesa e di provvedere all’occidentalizzazione del paese, sia dal punto di vista politico che economico. Da quali forze politiche era formato il governo provvisorio? Il nuovo governo era formato da forze politiche liberali e conservatrici, tutte pronte a difendere gli interessi della borghesia, nella speranza di ripristinare la monarchia zarista. Del governo provvisorio faceva parte anche Kerenskij, leader e unico esponente del partito socialista rivoluzionario, ma meno estremista. Egli sosteneva la necessità di continuare la guerra e appoggiava la distribuzione delle terre ai contadini. Coloro che si opponevano al governo provvisorio erano i bolscevichi perché erano convinti che solo la classe operaia alleata con gli strati più poveri delle campagne avrebbe potuto garantire la trasformazione sociale del paese. Ben presto, i bolscevichi soprapposero al governo il potere dei soviet (organismi rivoluzionari, espressione diretta dei lavoratori), di ispirazione bolscevica, che spesso emanava ordini in contrasto con le disposizioni governative, creando così una situazione di estrema confusione.

Lenin e le Tesi di aprile

Il capo dei bolscevichi era Lenin, fino ad allora in esilio in Svizzera. A metà aprile, visto l’evolversi della situazione politica russa, egli decise di rientrare per pubblicare e diffondere le sue teorie rivoluzionari: la Tesi di aprile che si ispira al marxismo. Il suo programma prevedeva che

• il potere passasse nelle mani del popolo (proletariato)

• la proprietà privata fosse abolita

• la Russia uscisse dalla guerra

Il popolo, soprattutto gli studenti e gli operai, fu preso da un grande entusiasmo e nelle fabbriche si formarono i soviet, cioè dei consigli formati dai rappresentanti delle assemblee operaie. Si formarono dei soviet anche nelle campagne.

Secondo governo provvisorio e Kerenskij

3) Il 2° governo provvisorio e il governo di Kerenskij

Nel frattempo L’vov si era dimesso dalla presidenza del Governo provvisorio e fu sostituito da Kerenskij e del nuovo governo ne fecero parte anche i menscevichi che si ispiravano alla socialdemocrazia europea. Kerenskij riusciva a governare con molta fatica, perché i bolscevichi lo contrastavano in continuazione in quanto ritenevano il suo governo troppo borghese e coinvolto col regime zarista. Inoltre, molti soldati rifiutarono di partire per il fronte, i prezzi aumentavano ed i contadini non esitavano a devastare le campagne e a uccidere i nobili. Insomma, era il caos più completo.

Nel mese di ottobre 1917, il capo delle forze armate russe Kornilov decise di marciare con una colonna militare su Pietrogrado, con lo scopo di prendere il potere. Kerenskij reagì liberando molti bolscevichi, fin ad allora imprigionati e li dotò di armi affinché contrassero Kornilov. Il colpo di stato fallì.

Rivoluzione di ottobre

4) La Rivoluzione di ottobre: l’assalto al palazzo d’Inverno

Il 6 e 7 novembre 1917 (25 ottobre per il calendario russo), con un’insurrezione, molti bolscevichi, armati e comandati da Trotzkij presero d’assalto il Palazzo d’Inverno, un tempo residenza dello zar e divenuto sede del Governo provvisorio. Tutti i ministri furono arrestati, Kerenskij riuscì a salvarsi, fuggendo negli Stati Uniti. L’insurrezione, chiamata Rivoluzione di ottobre, fu un successo perché i bolscevichi erano ben organizzati dal punto di vista militare e politico. Essi si scontrarono anche con l’esercito regolare e qualche giorno dopo riuscirono ad impadronirsi perfino di Mosca.

Governo bolscevico e trattato di Brest-Litovsk

5) Il governo bolscevico

Il nuovo governo bolscevico fu presieduto da Lenin: la Rivoluzione d’Ottobre prendeva così fine. Il primo obiettivo che si pose fu mettere fine alla guerra, cosa che d’altra parte il popolo richiedeva. (Infatti, la pace con l’Impero tedesco sarà firmata con il trattato di Brest-Litovsk (marzo 1918); la Russia sarà costretta ad accettare delle condizioni pesanti e perderà ¼ dei suoi territori europei)

Il governo bolscevico prese il nome di Consiglio dei commissari del popolo il cui compito era anche quello di controllare tutta l’economia. Furono prese le seguenti decisioni:

• spostamento della capitale a Mosca

• abolizione della libertà di stampa

• abolizione del diritto di sciopero

• abolizione del calendario giuliano e introduzione del calendario gregoriano, come avveniva in tutta l’Europa

Fu deciso anche di procedere all’elezione di un’Assemblea Costituente con lo scopo di dare una Costituzione alla nuova Russia repubblicana.

Le elezioni assegnarono la maggioranza dei voti ai socialisti di Kerenskij, grazie all’appoggio delle masse rurali, mentre i bolscevichi (che nel frattempo cambiarono il nome in “comunisti”) ottennero solo il 25%. Diversi voti ottennero anche i cadetti, cioè i rappresentanti della borghesia più istruita. Pertanto, visti i risultati, l’Assemblea era di tendenza opposta alle idee bolsceviche ed i bolscevichi non avevano alcuna intenzione di rinunciare al potere appena conquistato. L’Assemblea si rifiutò di riconoscere e convalidare tutte le leggi volute precedentemente dai bolscevichi. La reazione di Lenin non si fece attendere: con la forza, egli sciolse l’Assemblea Nazionale (gennaio 1918) e dichiarò fuori legge tutti i partiti eccetto quello bolscevico. Si trattò di un vero e proprio colpo di stato. Lenin dette una giustificazione del proprio operato: il partito comunista aveva il diritto-dovere di governare in nome del proletariato, cioè dei lavoratori; le elezioni, se non fossero state favorevoli ai bolscevichi erano da considerare come una falsa modalità per garantire la democrazia per tutelare gli interessi della borghesia.

Guerra civile e vittoria dei Rossi

Di fronte alla dittatura di Lenin, gli oppositori trovarono un modo per unirsi e scoppiò così una guerra civile che vide coinvolti anche quei generali che avevano combattuto per lo Zar durante la Prima Guerra Mondiale e che ora lottavano contro il bolscevismo. Essi furono chiamati “Bianchi” ed erano appoggiati dalle grandi potenze europee e dal Giappone che volevano eliminare il comunismo. Invece i Bolscevichi venivano chiamati “Rossi”.

Addirittura, un esercito dei Bianchi marciò su Pietrogrado per liberare lo Zar prigioniero con l’intenzione di rimetterlo sul trono, ma fu fermato e sconfitto dall’Armata Rossa (formata dai soldati rimasti fedeli alla rivoluzione), organizzata da Trotzkij. Successivamente, per evitare il rischio di un ritorno del regime zarista, lo zar Nicola II, insieme a tutta la sua famiglia, fu fucilato a Ekaterinburg, in Siberia.

Qualche giorno prima dell’assassinio della famiglia imperiale era stata proclamata la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa che nel 1922, prenderà il nome di U.R.S.S. Tale nome resterà in vigore fino al 1991.

I “Rossi” vinsero la guerra civile perché tutte le forze riuscirono ad unirsi intorno a Lenin. Questo successe perché i “Bianchi” volevano un ritorno al regime zarista di un tempo, mentre i “Rossi” promettevano un vero cambiamento della società e soprattutto delle condizioni di vita dei contadini. Quando la Polonia, che fino ad allora aveva appoggiato i “Bianchi”, si ritirò, l’Armata rossa sconfisse definitivamente i ribelli.

Misure economiche e dittatura del proletariato

Dal 1918 al 1920, Lenin rafforzò il suo controllo su tutta la Russia.

• le industrie e le banche furono nazionalizzate, cioè tolte ai proprietari e assegnate allo Stato

• le terre di proprietà dello zar e dei nobili furono confiscate

• fu vietata la compravendita di tutte le produzioni agricole, di cui lo Stato era diventato l’unico proprietario (= abolizione del libero mercato)

• ogni famiglia ebbe una tessera necessaria per rifornirsi dei generi alimentari

Tutte queste misure si configurano come una vera e propria guerra nei confronti dei contadini

In pochissimo tempo, Lenin riuscì così a controllare l’intera società russa. Il concetto di base era quello che il proletariato doveva impedire ad ogni costo che il potere tornasse ai borghesi senza farsi tanti scrupoli, arrivando così a costituire una vera “dittatura del proletariato”.

Rivolta di Kronstadt e repressione

I marinai della base navale di Kronstadt erano molto amati dalla popolazione russa perché alcuni anni prima si erano ribellati addirittura allo zar. Visto carattere dittatoriale del regime di Lenin, essi organizzarono una rivolta perché avevano capito che in Russia non esisteva la democrazia e tutte le libertà erano soppresse. Le loro critiche erano molto pericolose per il regime perché esse provenivano da un ambiente che si dichiarava marxista e socialista. Per questo motivo, Lenin diresse personalmente la repressione: i soldati furono tutti deportati o fucilati. Questo episodio dimostra che la nuova URSS nasceva su basi di intolleranza e di violenza e che il regime non accettava critiche.

Conclusione sull'escalation del bolscevismo

In conclusione, si può dire che dalla Tesi di aprile in poi, il bolscevismo ha scalato il potere in direzione di un regime sempre più dittatoriale e violento.

Nell’escalation del bolscevismo possiamo distinguere 5 tappe:

• 6-7 novembre 1917: il soviet di Pietrogrado si impadronisce della città e i bolscevichi arrivano potere con la violenza

• 8 novembre 1917: formazione del nuovo governo con a capo Lenin che accentra nelle sue mani tutti i poteri

• gennaio 1918: Lenin scioglie l’Assemblea Costituente e i partiti dell’opposizione sono dichiarati fuori legge

• marzo 1918: trattato di pace di Brest-Litovsk con la Germania.

• periodo 1918-1920: guerra civile. L’Armata rossa sconfigge i Bianchi e il piotere bolscevico si consolida

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della Rivoluzione Russa del 1917?
  2. Le cause principali furono la situazione economica e sociale interna aggravata dalla guerra, con l'esercito russo stremato e sconfitte che portarono il fronte all'interno del paese, causando crisi economica e fame.

  3. Come reagì lo Zar Nicola II agli eventi iniziali della Rivoluzione?
  4. Lo Zar Nicola II abdicò il 15 marzo 1917, dopo che la Duma formò un governo provvisorio, e fu arrestato insieme alla famiglia reale.

  5. Qual era il programma di Lenin al suo ritorno dall'esilio?
  6. Lenin propose che il potere passasse al popolo, l'abolizione della proprietà privata e l'uscita della Russia dalla guerra, ispirandosi al marxismo.

  7. Cosa accadde durante la Rivoluzione di ottobre del 1917?
  8. I bolscevichi, guidati da Trotzkij, presero d'assalto il Palazzo d'Inverno, arrestarono i ministri del governo provvisorio e Kerenskij fuggì, segnando il successo della Rivoluzione di ottobre.

  9. Quali furono le conseguenze della guerra civile tra Bianchi e Rossi?
  10. I "Rossi" vinsero la guerra civile, consolidando il potere bolscevico, mentre i "Bianchi" furono sconfitti, e la Russia divenne la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, poi URSS.

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