Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il 16 ottobre 1943, oltre 1.000 ebrei romani furono deportati ad Auschwitz durante l'occupazione nazista di Roma; solo 15 sopravvissero.
  • La storia del ghetto ebraico a Roma risale al 1555, quando furono imposte leggi restrittive sotto Papa Paolo IV, mantenute fino al 1848.
  • Nel 1870, con l'unificazione italiana, i ghetti furono smantellati e gli ebrei ottennero piena cittadinanza e integrazione nella società.
  • Herbert Kappler, comandante della Gestapo a Roma, fu responsabile del rastrellamento, condannato all'ergastolo ma fuggì in Germania nel 1977.
  • Una lapide alla Stazione Tiburtina ricorda la deportazione del 16 ottobre 1943; l'ultimo sopravvissuto, Lello Di Segni, è morto nel 2018.
In questo appunto viene descritto come il 16 ottobre 1943, durante l'occupazione nazista di Roma, più di 1.000 ebrei romani furono catturati e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo un piccolo numero, una quindicina di persone, tra cui una donna (Settimia Spizzichino), ritornò a casa.
Rastrellamento del ghetto di Roma - 16 ottobre 1943 articolo

Indice

  1. Breve promemoria storico
  2. Il ghetto intorno al 1880
  3. La retata del 16 ottobre 1943
  4. La memoria
  5. Il responsabile del rastrellamento

Breve promemoria storico

Nel 1555, nel clima della riforma cattolica, Papa Paolo IV decretò che tutti gli ebrei dovessero essere confinati nei loro quartieri (ghetti).

Non potevano uscire di casa durante la notte, dovevano esercitare le professioni più dure ed erano obbligati indossare un cappello giallo, come segno distintivo. Più di 4.700 ebrei vivevano nel ghetto ebraico romano che fu costruito nel quartiere di Trastevere, che, tutt’oggi, rimane un quartiere ebraico.
Dovettero sottomettersi a leggi anti-ebraiche, che, però, non somigliavano a quelle che sarebbe state imposte dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. Inoltre, durante la Riforma, a Roma anche la letteratura talmudica nel suo complesso fu bandita.
per ulteriori approfondimenti su cosa siano i ghetti vedi anche qua

Il ghetto intorno al 1880

Le mura del ghetto furono abbattute soltanto nel 1848, su richiesta di Papa Pio IX.
Più tardi, nel 1870, dopo l’unificazione dell’Italia, il re Vittorio Emanuele smantellò i ghetti e diede agli ebrei piena cittadinanza. Dopo la fine dello Stato Pontificio, gli ebrei furono pienamente integrati nella società italiana. Rappresentavano una percentuale significativa di professori universitari, generali e ammiragli. Un certo numero di ebrei era persino coinvolto nel governo.
Nel 1931, circa 48.000 ebrei vivevano in Italia. Sotto la minaccia nazista nel 1939, 4.000 erano stati battezzati e diverse migliaia di altri ebrei avevano scelto di emigrare, lasciando 35.000 ebrei nel paese. Durante la guerra, la pressione nazista attuò misure discriminatorie contro gli ebrei che furono generalmente ignorate o accettate passivamente fino al 1943.

La retata del 16 ottobre 1943

8.000 ebrei vivevano a Roma all'epoca, metà dei quali nel vecchio quartiere del ghetto. Il rastrellamento principale ebbe luogo nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 1943 e causò più di 1000 vittime. Alcuni riuscirono a fuggire, ma gli altri furono inviati ad Auschwitz il 18 ottobre 1943. Nei rastrellamenti successivi, la maggior parte degli ebrei riuscì a nascondersi, spesso aiutata dalla popolazione italiana.
"Il grande rastrellamento nell'ex Ghetto di Roma iniziò la mattina del 16 ottobre 1943 verso le 5:30. Più di 100 tedeschi armati di mitragliatrici circondarono il quartiere ebraico. Allo stesso tempo, altri duecento soldati furono divisi nelle 26 aree di operazione in cui il comando tedesco aveva diviso la città alla ricerca di altre vittime. Quando la gigantesca incursione terminò, 1022 ebrei romani erano stati catturati. Due giorni dopo, furono tutti trasferiti in 18 vagoni sigillati ad Auschwitz. Solo 15 di loro sono tornati alla fine del conflitto: 14 uomini e una donna. Tutti gli altri morirono, in gran parte all'arrivo, nelle camere a gas. Nessuno degli oltre duecento bambini è sopravvissuto". (F. Cohen, 16 ottobre 1943. Il Grande Rastrellamento degli Ebrei di Roma)
Rastrellamento del ghetto di Roma - 16 ottobre 1943 articolo

Il responsabile del rastrellamento

Herbert Kappler

, comandante della Gestapo a Roma, fu condannato per il rastrellamento, nonché per l'esecuzione di 335 italiani nelle Fosse Ardeatine e per aver dato l’ordine di torturare i partigiani antifascisti imprigionati nelle carceri romane dui via Tasso. Arrestato dagli inglesi, fu consegnato alla giustizia italiana nel 1947 e condannato all'ergastolo. Tuttavia, approfittando di un ricovero ospedaliero (era affetto da un tumore) con l’aiuto della moglie, nel 1977, riuscì a fuggire e a riparare in Germania dove mori l’anno dopo.

La memoria

Nel 2000 è stata scoperta una lapide alla Stazione Tiburtina, sede della deportazione, per onorare la memoria degli ebrei di Roma, che i nazisti deportarono il 16 ottobre 1943. Lello Di Segni, ultimo sopravvissuto al rastrellamento del ghetto di Roma, è morto all'età di 91 anni nel 2018.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'evento principale del 16 ottobre 1943 a Roma?
  2. Il 16 ottobre 1943, durante l'occupazione nazista, più di 1.000 ebrei romani furono catturati e deportati ad Auschwitz, con solo 15 sopravvissuti al ritorno.

  3. Qual era la situazione degli ebrei a Roma prima del rastrellamento del 1943?
  4. Prima del rastrellamento, gli ebrei a Roma vivevano sotto leggi discriminatorie, ma erano integrati nella società italiana, con molti che ricoprivano ruoli significativi.

  5. Chi fu il responsabile del rastrellamento del 16 ottobre 1943?
  6. Herbert Kappler, comandante della Gestapo a Roma, fu responsabile del rastrellamento e condannato per i suoi crimini, ma riuscì a fuggire in Germania nel 1977.

  7. Come è stata commemorata la memoria degli ebrei deportati da Roma?
  8. Nel 2000, una lapide è stata scoperta alla Stazione Tiburtina per onorare la memoria degli ebrei deportati il 16 ottobre 1943.

  9. Qual è stato il destino degli ebrei catturati durante il rastrellamento?
  10. Dei 1.022 ebrei catturati, solo 15 sopravvissero e tornarono, mentre la maggior parte morì nelle camere a gas di Auschwitz, inclusi oltre duecento bambini.

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