Concetti Chiave
- I ghetti, originariamente spazi di auto-isolamento ebraico per preservare l'identità, divennero luoghi di segregazione imposta con l'avvento del cristianesimo.
- A Roma e Bisanzio, le comunità ebraiche furono confinate in quartieri speciali a seguito delle leggi bizantine che limitarono i loro diritti.
- Nel Medioevo, il divieto di coabitazione con cristiani portò alla creazione di quartieri ebraici ai margini delle città, facilitando l'identificazione delle comunità ebraiche.
- In tempi moderni, la segregazione ebraica culminò con i ghetti veneziani, città chiuse e sovraffollate, mentre la Rivoluzione francese iniziò a trasformare il concetto di ghetto.
- Durante l'antisemitismo di Hitler, i ghetti furono ricreati come zone di isolamento estremo, culminando in tragiche condizioni umanitarie e resistenze eroiche come quella del ghetto di Varsavia.
Indice
Origine e significato del ghetto
Il ghetto è il quartiere abitato dalle comunità ebraiche. Il termine deriva dal veneziano "gheto" (= fonderia) o dall'ebraico "ghet", che significa divorzio.
Isolamento e segregazione ebraica
Fu soprattutto per salvaguardare la loro identità che, nell'antichità, le comunità ebraiche della diaspora si isolarono da sé stesse, all'interno delle varie città.
Ma, con il trionfo del cristianesimo, questo isolamento divenne una segregazione forzata. Questo fu emanato sia in Oriente, dagli imperatori bizantini, sia in Occidente, dove il divieto dei cristiani di vivere tra gli ebrei rafforzò il confinamento di questi ultimi.Ebrei in Occidente e Oriente
Fin dai tempi antichi, le comunità ebraiche si sono isolate all'interno delle città, prima di tutto per salvaguardare la loro identità. Ma alla libertà di cui godevano sotto gli imperatori pagani seguì, l'imposizione della segregazione con il trionfo del cristianesimo: il Codice di Giustiniano negava agli ebrei lo jus honorum, concesso loro da Caracalla. Gli imperatori bizantini li costrinsero a risiedere in quartieri speciali.
In Occidente, il divieto spesso rinnovato per i cristiani di vivere tra gli ebrei porta a un simile isolamento: i quartieri ebraici sorgono ai confini delle città; a Parigi, nel XIII secolo, ci sono quattro ebrei chiaramente delimitati.
Situazione nei paesi musulmani
Nei paesi musulmani, il patto di ʿUmar (VII secolo) isolò l'ebreo dai fedeli; il regime privilegiato di cui godevano i "circoncisi" nella Spagna dei califfi si sgretolò con l'avanzare della Reconquista: le giuderie della Spagna cattolica permisero all'Inquisizione di identificare facilmente le comunità ebraiche.
Ebrei nell'Europa medievale
Cacciati, alla fine del Medioevo, dall'Europa occidentale dove gli Stati si stavano unificando, gli ebrei, attratti dall'Europa orientale, rimasero numerosi, grazie alla frammentazione politica in Germania (dove abitavano nelle Judengassen) e in Italia. In quest'ultimo paese esistono da tempo i quartieri, come testimoniano le Giudaiche delle città del Mezzogiorno e l'Isola Giudecca di Venezia; gli ebrei partecipano poi liberamente alla vita economica delle città italiane.
Ghetti in Italia e Europa
L'influenza spagnola, preponderante nella penisola nel XV secolo, poi la Controriforma (XVI secolo) diedero luogo ad una segregazione umiliante; a Venezia (1516), tutti gli ebrei furono tenuti a vivere in un quartiere riservato chiamato ghetto o getto : questa parola veneziana, carica di obbrobrio, vale ormai per tutti i quartieri dello stesso tipo, vere e proprie città chiuse circondate da mura trafitte da porte, dove, per mancanza di spazio, edifici altissimi e malsani si affacciano su strade troppo strette. I ghetti furono costruiti ad Avignone, dove vivevano gli "ebrei del Papa", nella maggior parte delle città italiane, a Roma (1555), Firenze (1571), Padova (1601). In via eccezionale, e per ragioni mercantili, Livorno concesse alla sua ricca borghesia ebraica un regime privilegiato, sebbene alcune strade le fossero state riservate.
In tutta Europa, i ghetti sono città chiuse: alcuni sono spaziosi, come il ghetto di Vienna, costruito nel XVII secolo da un rabbino
Trasformazione e distruzione dei ghetti
La Rivoluzione francese, riportando gli ebrei all’interno del diritto comune, contribuì potentemente alla trasformazione dei ghetti europei che, se rimasero, specialmente nell'Europa orientale, persero il loro carattere di città proibite.
Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti concentrarono gli ebrei dell'Europa orientale nei loro quartieri, che erano diventati ancora una volta ghetti, tagliati fuori, tramite apposite muraglie, da ogni contatto con il mondo esterno, in particolare a Vilnius, Kaunas, Cracovia, Lublino, Leopoli, Riga, Białystok. Quello di Lódz aveva 170.000 ebrei, quello di Varsavia ne ha contati più di 500.000. Trasformati in campi di lavoro, vivendo sotto un regime comunitario, i ghetti erano destinati a scomparire, o per la progressiva asfissia dovuta al sovraffollamento e all'insufficienza dei rifornimenti, o per i pogrom e l'evacuazione verso i campi di concentramento. Ridotto a 40.000 abitanti, il ghetto di Varsavia si ribellò prima di essere distrutto pietra su pietra, dopo un'eroica difesa nell'aprile-maggio 1943. Un museo è stato costruito sulle sue rovine.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "ghetto"?
- Come si è evoluta la segregazione degli ebrei a Roma e Bisanzio?
- Qual era la situazione degli ebrei nei paesi musulmani durante il Medioevo?
- Come ha influenzato la Rivoluzione francese i ghetti europei?
- Qual era la condizione dei ghetti durante l'antisemitismo di Hitler?
Il termine "ghetto" deriva dal veneziano "gheto" che significa fonderia, o dall'ebraico "ghet", che significa divorzio.
Inizialmente, le comunità ebraiche si isolavano per salvaguardare la loro identità, ma con il trionfo del cristianesimo, furono costrette a risiedere in quartieri speciali, come stabilito dal Codice di Giustiniano.
Nei paesi musulmani, il patto di ʿUmar isolò gli ebrei dai fedeli, e con l'avanzare della Reconquista, le giuderie permisero all'Inquisizione di identificare facilmente le comunità ebraiche.
La Rivoluzione francese ha contribuito a riportare gli ebrei all'interno del diritto comune, trasformando i ghetti europei e facendoli perdere il loro carattere di città proibite, specialmente nell'Europa orientale.
Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti concentrarono gli ebrei in ghetti isolati dal mondo esterno, come quelli di Varsavia e Lódz, che furono trasformati in campi di lavoro e destinati a scomparire per sovraffollamento o deportazioni.