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Concetti Chiave

  • Il fascismo in Italia emerge come difesa degli interessi della borghesia capitalistica contro lo spirito rivoluzionario, guidato da Mussolini che inizialmente era un socialista massimalista.
  • La nascita dell'Unione Sovietica e del partito comunista tedesco ispira la corrente massimalista italiana a distaccarsi dal partito socialista nel 1921, emulando il modello sovietico.
  • Il Komintern sovietico organizza riunioni con i partiti comunisti europei per decidere le azioni da intraprendere nei paesi colpiti dalla guerra, in cerca di lavoro e occupazione di fabbriche e terre.
  • I primi governi italiani forniscono fondi solo alle industrie metallurgiche e siderurgiche, lasciando altre fabbriche in crisi e aggravando la situazione economica generale.
  • Il comunismo mira a sostenere il proletariato, abolendo la proprietà privata e instaurando una società statalizzata senza differenze di classe.

Indice

  1. Origini del fascismo in Italia
  2. Influenze internazionali e divisioni interne
  3. Crisi economica e tensioni sociali

Origini del fascismo in Italia

In Italia, il regime fascista nasce per l’esigenza di difendere gli affari della borghesia capitalistica, al fine di tenere a bada uno spirito rivoluzionario che si potrebbe innescare a danno dell’impianto borghese. In Italia la monarchia teme la propria fine, la borghesia capitalistica, i proprietari terrieri hanno paura, quindi coloro che si fanno avanti a difendere questi ideali rappresentano proprio movimento fascista, quindi il fascismo capeggiati da Mussolini.

Influenze internazionali e divisioni interne

Mussolini dapprima era un socialista nella parte però massimalista ma in un momento nevralgico, condizionato da ciò che sta avvenendo in Europa per la nascita dell’unione Sovietica. Inoltre nel 1921 in Germania nasce il partito comunista dei lavoratori i “Spartaghisti” che presero il nome da Spartago che era un gladiatore che liberà tutti gli altri. Quindi sostanzialmente i tedeschi avevano l’idea di creare una società comunista attraverso la rivoluzione. Ecco perché la corrente massimalista italiana si distacca nel 21 dal partito socialista. Il modello da emulare è praticamente lo stato sovietico e di fatti in questo periodo nascono i vari partiti comunisti: quello italiano, il tedesco e il francese.

Crisi economica e tensioni sociali

Tutti i partiti partecipano alle riunioni che il Komintern sovietico realizza sempre al fine di prendere le decisioni su cosa fare in Europa e rispetto a quei paesi che avevano vissuto la guerra pagandone poi le spese, in una situazione dove tutti vanno alla ricerca di lavoro, occupano le fabbriche e le terre. Gli industriali chiederanno pure loro aiuto allo stato perché avevano bisogno di far ripartire le industrie e di riconvertirle. I primi governi diedero dei fondi per le industrie metallurgiche e siderurgiche ma gli aiuti per le altre fabbriche non arrivarono, quindi siamo in una situazione di crisi generale che riguarda anche la borghesia capitalistica. Il comunismo verterà ad aiutare il mondo del proletariato improntato verso la conquista di una propria dittatura volta al debellamento dei capitalisti. Successivamente il capitalismo prevedeva anche l’abolizione della proprietà privata e quindi la nascita di una società statalizzata dove non c’era la differenza di classi

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le motivazioni dietro la nascita del regime fascista in Italia?
  2. Il regime fascista in Italia nacque per difendere gli interessi della borghesia capitalistica e mantenere sotto controllo lo spirito rivoluzionario che minacciava l'ordine borghese.

  3. Come si sviluppò il movimento comunista in Europa durante il periodo post-guerra?
  4. Il movimento comunista si sviluppò con la nascita di partiti comunisti in vari paesi, come l'Italia, la Germania e la Francia, ispirati dal modello sovietico e partecipanti alle riunioni del Komintern per decidere le azioni in Europa.

  5. Quali furono le conseguenze economiche della guerra in Italia e come influenzarono la società?
  6. La guerra portò a una crisi economica generale, con la ricerca di lavoro e l'occupazione di fabbriche e terre, mentre gli industriali richiesero aiuti statali per rilanciare le industrie, influenzando anche la borghesia capitalistica.

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