Concetti Chiave
- Alcide De Gasperi, fondatore del Partito Popolare nel 1919, divenne un oppositore antifascista e fu arrestato nel 1926.
- Nel 1942, ricostituì il Partito Popolare come Democrazia Cristiana, orientando i cattolici verso la democrazia.
- Nel dopoguerra, De Gasperi guidò otto governi, posizionando l'Italia nell'area occidentale e ottenendo aiuti dagli USA.
- La Democrazia Cristiana, con il supporto ecclesiastico, mantenne la maggioranza assoluta nel Parlamento italiano dal 1948.
- Il centrismo di De Gasperi terminò nel 1953 con la "legge truffa", portando alla fine dei suoi governi e della sua leadership nel partito.
Indice
Gli inizi politici di De Gasperi
Alcide De Gasperi, fu tra i fondatori, nel 1919, del partito popolare (PPI). Eletto deputato nel 1921, inizialmente, egli si mostrò favorevole alla collaborazione del suo partito con il governo di Mussolini per poi passare all’opposizione antifascista.
Nel 1924, diventò segretario del PPI e fu tra gli animatori della secessione aventiniana cioè della protesta attuata dal 26 giugno 1924 in poi dalla Camera dei Deputati nei confronti del Governo fascista, ritenuto responsabile della scomparsa di Giacomo Matteotti avvenuta il 10 giugno dello stesso anno.La ricostituzione del partito popolare
Dopo l’entrata in vigore delle leggi eccezionali del 1926 e lo scioglimento del PPI, egli fu arrestato e condannato a quattro anni di carcere. Dopo sedici mesi, fu rimesso in libertà per essere assunto dalla Biblioteca Vaticana dove gli fu possibile dedicarsi alla ricerca storico-politica. Nel 1942, prese l’iniziativa di ricostituire il partito Popolare che cambiò nome, assumendo quello di Democrazia Cristiana (DC); con questo egli voleva sottolineare la volontà di creare un partito di massa, in grado di orientare politicamente i cattolici nella direzione democratica. Nel 1943, la DC entrò a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).
Il ruolo di De Gasperi nel dopoguerra
Dopo la Liberazione, De Gasperi ebbe un peso determinante nella politica italiana.
Nel 1945, egli costituì l’anima di una coalizione DC-PSI-PCI (Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano), dando così vita al primo degli otto ministeri da lui presieduti fino al 1953. Oltre all’incarico di Primo Ministro, ricopriva anche quello di Ministro degli Esteri. Potendo contare su 207 rappresentanti democristiani, contro i 115 socialisti e 104 comunisti, dopo il referendum istituzionale del giugno 1946 che portò alla proclamazione della Repubblica, e la firma dei trattati di pace della 2.a Guerra Mondiale, egli adottò una linea politica che collocava l’Italia nell’area occidentale, ma incompatibile con i partiti della sinistra marxista che erano stati estromessi nel 1947, quando di ritorno dall’America, aveva ottenuto dagli Stati Uniti dei consistenti aiuti finanziari.
La politica estera e interna di De Gasperi
Durante la Guerra Fredda USA/URSS, la DC accentuò le sue caratteristiche di partito moderato con funzione di partito cardine della politica italiana e baluardo anticomunista. Questa linea fu vincente perché nelle elezioni politiche del 1948, la DC ottenne la maggioranza assoluta in entrambi i rami del Parlamento, un monopolio che il partito di De Gasperi riuscì a mantenere anche negli anni seguenti, grazie soprattutto all’appoggio incondizionato della gerarchia ecclesiastica più che degli altri partiti di centro. Negli anni successivi, si ebbero solo interventi marginali di politica economica, anche se più volte era stata asserita la volontà di promuovere una maggiore giustizia sociale e di coinvolgere le masse lavoratrici nella gestione dello Stato; pertanto, la ricostruzione fu impostata su base sostanzialmente simili a quelle del vecchio ordinamento liberale.
La fine dell'era De Gasperi
I caratteri della politica estera furono: l’alleanza atlantica e l’europeismo mentre in politica interna il perno fu il “centrismo”. Infatti, tra il 1949 e il 1953, la preoccupazione di De Gasperi fu di salvaguardare il quadro politico del centro, opponendosi alle pressioni sia interne che internazionali di adottare misure repressive nei confronti delle sinistre. A questo proposito, va ricordato che in quel periodo si ebbero degli scontri durissimi e sanguinosi fra i manifestanti e forze dell’ordine. Le elezioni del 1953 si svolsero in applicazione della nuova legge maggioritaria. Durante la campagna elettorale, tale legge fu chiamata “ legge truffa” perché introdusse un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o al gruppo di liste collegate che avesse superato il 50% dei voti validi. Il governo che De Gasperi riuscì a costituire era, pertanto, minoritario e non ottenne la fiducia al Parlamento; questo mise fine a tutta la serie di governi da lui presieduti e alla formula politica del centrismo. L’anno successivo, De Gasperi perse il controllo della maggioranza della DC e fu sostituito da Amintore Fanfani.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Alcide De Gasperi nella fondazione e sviluppo del partito Democrazia Cristiana?
- Come ha influenzato De Gasperi la politica italiana dopo la Liberazione?
- Quali furono le principali caratteristiche della politica estera e interna di De Gasperi?
- Quali furono le conseguenze delle elezioni del 1953 per De Gasperi?
- In che modo la Guerra Fredda ha influenzato la posizione della Democrazia Cristiana?
Alcide De Gasperi ha fondato il partito Democrazia Cristiana nel 1942, trasformando il partito Popolare per orientare politicamente i cattolici verso la democrazia.
Dopo la Liberazione, De Gasperi ha avuto un ruolo determinante, formando una coalizione con PSI e PCI e presiedendo otto ministeri fino al 1953.
La politica estera di De Gasperi si basava sull'alleanza atlantica e l'europeismo, mentre internamente si concentrava sul centrismo, opponendosi a misure repressive contro le sinistre.
Le elezioni del 1953, con la controversa "legge truffa", portarono alla fine dei governi presieduti da De Gasperi e alla sua sostituzione come leader della DC.
Durante la Guerra Fredda, la DC accentuò il suo ruolo di partito moderato e anticomunista, ottenendo la maggioranza assoluta nelle elezioni del 1948 grazie anche al supporto ecclesiastico.