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Concetti Chiave

  • Alla fine della Prima Guerra Mondiale, l'Italia attraversa una crisi economica e sociale, caratterizzata da scioperi e tensioni dovute all'inflazione e alla riconversione industriale.
  • Il biennio rosso (1919-1920) è segnato da scontri tra operai, contadini e forze dell'ordine, spingendo i socialisti massimalisti a proporre soluzioni rivoluzionarie.
  • Il sistema politico liberale è messo in discussione, portando alla formazione di partiti di massa come il Partito Popolare di Luigi Sturzo e il Partito Socialista, che adottano un sistema elettorale proporzionale.
  • Nel contesto delle tensioni sociali, Giolitti tenta di risolvere la questione di Fiume attraverso il trattato di Rapallo, mentre il movimento fascista guidato da Mussolini inizia a guadagnare terreno.
  • Nel 1921, Gramsci fonda il Partito Comunista a Livorno, mentre Mussolini lancia i Fasci Italiani, sostenendo un programma di nazionalismo e autoritarismo.

Indice

  1. Tensioni sociali post-guerra
  2. Biennio rosso e crisi economica
  3. Fondazione del partito popolare
  4. Elezioni e partiti di massa
  5. Crollo dello stato liberale
  6. Formazione del partito comunista
  7. Fondazione dei fasci italiani

Tensioni sociali post-guerra

Alla fine della guerra l'Italia è agitata da forti tensioni sociali che coinvolgono masse operaie e contadine che rivendicano una maggiore rappresentazione parlamentare e una ridistribuzione delle terre quindi un

miglioramento delle condizioni lavorative e dei salari

Biennio rosso e crisi economica

Tra il 1919-1920 (periodo biennio rosso) è caratterizzato da scioperi e da scontri tra dimostranti e forze

dell'ordine, dovuti all' aumento del prezzo dei beni, dei servizi e questo provocò circa 350 milioni di morti.

Queste tensioni spingono parte dei socialisti, soprattutto i massimalisti, a prospettare soluzioni rivoluzionarie.

Appare quindi evidente la necessità di un evoluzione del sistema politico liberale.

In questo periodo ci troviamo di fronte ad una 1) riconversione industriale (industrie che avevano bisogno di tornare ad attività che svolgevano nel periodo

di pace.

Il mercato interno non aveva una sufficiente domanda di prodotti e da un lato aveva abbassato il

potere di acquisto dei ceti medio bassi. Gli operai erano stati protagonisti di scioperi e agitazioni che

inquietarono la borghesia).

2)3) Il debito pubblico aveva ostacolato l'azione economica del governo causando una crisi generale. Anche il settore agricolo era stato investito dalla crisi e le proteste furono esasperate anche dalla mancanza di retribuzione delle terre.

Questa crisi coinvolge ceti deboli e media borghesia che rivendicavano i loro diritti (biennio rosso) la situazione è aggravata anche dalle proteste dei nazionalisti che contestano che l'Italia sia uscita dalla guerra senza aver

ottenuto le terre irridenti.

Fondazione del partito popolare

Nel 1919 Luigi Struzzo fonda il partito popolare che prevede una distribuzione delle terre dei contadini, riforma del fisco (prevedeva una distribuzione equa tra le classi povere e quelle agiate a livello di tasse con l'obbiettivo

di equilibrare il divario tra i ricchi che avevano tratto vantaggio dalla guerra e coloro che ne avevano subito un impatto negativo), legislazione sociale e rifiuto della lotta di classe.

Questa legislazione sociale aveva l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita del proletariato. Inoltre il rifiuto della lotta di classe aveva alla base l'interclassismo (atteggiamento di collaborazione tra membri di classi

sociali diverse)

Elezioni e partiti di massa

Contemporaneamente struzzo aveva ottenuto il consenso del vaticano, il quale aveva optato a favore della partecipazione dei cattolici alla vita politica. Ci sono delle nuove elezioni che segnano il trionfo dei artiti di

massa con la vittoria dei socialisti che rappresentano la prima forza politica in Italia.

-Riformisti (coloro che avevano la maggioranza e che avevano come obiettivo quello di attuare riforme sociali

allo scopo di garantire uno sviluppo più democratico)

-Massimalisti (avevano la maggioranza del partito e davano una chiave di lettura diversa a questa situazione

storica).

La conseguenza di queste due correnti è che l'azione del partito socialista è limitata.

Il partito popolare e socialista erano due partiti di massa e il successo venne favorito nel 1919 con un sistema elettorale proporzionale (cioè che il numero dei seggi viene attribuito ai vari partiti sulla base di quanti voti

hanno ottenuto).

Questo principio garantisce che in Parlamento siano rappresentanti anche partiti con pochi voti.

Le differenze tra i partiti ottocenteschi e quelli di massa sono che nell'800 c'erano gruppi di persone notabili, mentre nei partiti di massa abbiamo dei partiti con base popolare e territoriale.

I partiti ottocenteschi tendevano a promuovere un unico candidato mentre nel periodo dei partiti di massa la competizione viene fondata su programmi a sostegno degl'iscritti.

Abbiamo dei partiti più vicini ad un comitato elettorale mentre i partiti di massa sono delle organizzazioni molto più stabili fondate su un ideologia più precisa.

Crollo dello stato liberale

In questo periodo crolla anche lo stato liberale infatti in seguito al rifiuto dei socialisti, Nitti criticò la politica di Giolitti per il Sud, il quale aveva cercato di garantire un confronto tra le varie forze sociali quindi si dimette, viene nominato Giolitti che deve risolvere la questione di fiume.

La questione di fiume viene sancita da un trattato chiamato "trattato di Rapallo" che garantiva la Dalmazia alla Iugoslavia e quindi Fiume era una città libera.

Questo contenzioso viene chiuso con i richiami di D'Annunzio che viene chiamato ad abbandonare le coste della città e dopo una breve resistenza ritorna in Italia.

Formazione del partito comunista

Nel 1920 Giolitti fronteggia la occupazione del fabbriche soprattutto la Fiom e gli operai chiedevano un aumento dei salari e quindi lo sviluppo di consigli di fabbrica.

In tutta questa situazione nel 1921 a Livorno Gramsci formò il partito comunista. Il programma venne

pubblicato in un settimanale "il nuovo ordine" ed il partito appoggiò le tesi di Lenin (del comunismo russo).

Fondazione dei fasci italiani

Nel 1919 Mussolini che era stato ex socialista fonda i fasci italiani, un movimento che cerca il consenso della piccola borghesia ed il programma è riassunto nei seguenti punti:

1) polemica contro i capitalisti

2) nazionalismo

3) autoritarismo

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali delle tensioni sociali in Italia dopo la Prima Guerra Mondiale?
  2. Le tensioni sociali furono causate dalla richiesta di maggiore rappresentazione parlamentare, ridistribuzione delle terre, miglioramento delle condizioni lavorative e salariali, e dall'aumento dei prezzi dei beni e servizi.

  3. Quali furono le conseguenze del "biennio rosso" in Italia?
  4. Il "biennio rosso" fu caratterizzato da scioperi e scontri tra dimostranti e forze dell'ordine, con un impatto significativo sulla società e l'economia, spingendo i socialisti a considerare soluzioni rivoluzionarie.

  5. Quali furono le proposte del Partito Popolare fondato da Luigi Struzzo nel 1919?
  6. Il Partito Popolare proponeva la distribuzione delle terre ai contadini, una riforma fiscale equa, legislazione sociale per migliorare le condizioni del proletariato, e il rifiuto della lotta di classe.

  7. Come si differenziavano i partiti di massa dai partiti ottocenteschi?
  8. I partiti di massa avevano una base popolare e territoriale, con programmi a sostegno degli iscritti, mentre i partiti ottocenteschi erano composti da notabili e promuovevano un unico candidato.

  9. Quali furono i punti principali del programma dei fasci italiani fondati da Mussolini nel 1919?
  10. Il programma dei fasci italiani includeva polemica contro i capitalisti, nazionalismo e autoritarismo, cercando il consenso della piccola borghesia.

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